Speciale Guerra Ucraina
le stime della banca mondiale dopo 3 anni di guerra

Quanto costerà ricostruire l'Ucraina? Forse non basteranno 600 miliardi di dollari

A Roma tutti i player pubblici e privati che potrebbero partecipare al ripristino di un paese devastato dall'invasione russa

10 Lug 2025 - 15:45
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Una cifra astronomica solo per cominciare: 524 miliardi di dollari. È quanto serve all'Ucraina per ricostruire il paese dopo tre anni di guerra. La stima arriva dalla Banca Mondiale ed è al centro della quarta Conferenza internazionale per la ricostruzione dell'Ucraina, che si tiene a Roma dal 10 all'11 luglio alla Nuvola dell'Eur. L'evento riunisce rappresentanti di 77 paesi, circa 1800 partecipanti tra cui 500 aziende, governi e istituzioni finanziarie. L'obiettivo è coordinare gli sforzi per far rinascere un paese messo in ginocchio dall'invasione russa.

Già nella sessione plenaria di apertura sono arrivati risultati concreti. La premier Giorgia Meloni ha annunciato che sono stati assunti "impegni per oltre 10 miliardi di euro" grazie alla conferenza. "Investire in Ucraina è un investimento su noi stessi", ha dichiarato la presidente del Consiglio. "Quello che accade in Ucraina riguarda ciascuno di noi". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma e mercoledì 9 è stato ricevuto al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella e in Vaticano da papa Leone XIV

Quanto costerà ricostruire l'Ucraina?

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I numeri del disastro

 I danni causati dalla guerra sono impressionanti. Secondo l'ultima valutazione della Banca Mondiale di febbraio 2025, i danni diretti hanno raggiunto 176 miliardi di dollari al 31 dicembre 2024, con un aumento di 24 miliardi rispetto all'inizio dell'anno. Ma se si includono i costi operativi, le interruzioni dei servizi e la riduzione delle entrate, la cifra totale dei danni sale a 589 miliardi di dollari.

Il settore abitativo è quello più colpito: il 13% del patrimonio edilizio nazionale ha subito danni, coinvolgendo oltre due milioni e mezzo di famiglie. Per riparare o ricostruire le case distrutte dai bombardamenti servono quasi 84 miliardi di dollari.

Subito dopo viene il settore dei trasporti, che necessita di quasi 78 miliardi, seguito da quello dell'energia con circa 68 miliardi. I danni al sistema energetico sono aumentati del 70% tra febbraio e dicembre 2024, colpendo centrali elettriche, reti di distribuzione e impianti di teleriscaldamento.

L'Italia in prima linea

Il commercio e l'industria richiedono oltre 64 miliardi, mentre per l'agricoltura servono più di 55 miliardi. La distruzione si concentra nelle regioni più vicine al fronte: Donetsk, Kharkiv, Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson e Kyiv hanno subito il 72% dei danni totali.

 L'Italia annuncerà durante la conferenza un nuovo pacchetto di aiuti civili da 300 milioni di euro destinato alla ricostruzione di infrastrutture e servizi essenziali. Il governo Meloni sta preparando anche il dodicesimo pacchetto di assistenza militare per Kiev, che includerà forniture di armi e sistemi di difesa. Con questo nuovo contributo, gli aiuti italiani all'Ucraina dall'inizio del conflitto arriveranno a 1,7 miliardi di euro (dati dell'Istituto Kiel per l'Economia Mondiale).

Come potrebbe funzionare la ricostruzione

 La conferenza è organizzata in quattro aree operative. La prima priorità sarà coinvolgere il settore privato, affrontando le criticità per attrarre investimenti in un paese ancora in guerra. Tra i nodi principali: le assicurazioni contro i bombardamenti, le garanzie statali sui prestiti e la semplificazione delle licenze per operare in zone di conflitto.

La "dimensione umana" si concentrerà su programmi di formazione per gli sfollati interni e sul reinserimento lavorativo dei veterani. Quella "locale" vedrà il coinvolgimento diretto dei sindaci delle città colpite, chiamati a definire quali quartieri ricostruire per primi.

La "dimensione europea" riguarderà i capitoli negoziali per l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione. Parallelamente si terranno il Recovery Forum, uno spazio di confronto tra rappresentanti ucraini, italiani e internazionali, e la Business Fair, dove imprese di diversi paesi potranno incontrarsi per valutare collaborazioni e investimenti.

Chi pagherà il conto

  Sul fronte finanziario, l'Unione europea sta mettendo a punto un piano di sostegno da 100 miliardi di euro da inserire nel bilancio 2028-2034. Il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia dovrebbe contribuire tramite il congelamento degli asset russi. Il commissario europeo all'Economia, Valdis Dombrovskis, aveva confermato a febbraio un pacchetto di aiuti immediati da 1 miliardo di euro per il 2025.

Tuttavia, la concreta disponibilità di queste cifre dipenderà dalle complesse negoziazioni sul prossimo bilancio europeo. Il settore privato, secondo l'International Finance Corporation, potrebbe contribuire per un terzo del fabbisogno totale, anche se questa stima appare ottimistica considerando i rischi di sicurezza. La strada per la ricostruzione è lunga e costosa. Ma dalla conferenza di Roma potrebbero arrivare i primi passi concreti per ridare una speranza all'Ucraina.

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