Zelensky a Roma con la moglie Olena alla Conferenza per ricostruire l'Ucraina
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Rubio parla di una "nuova idea" sull'Ucraina: "Lavrov l'ha condivisa con me, ora io la sottoporrà a Trump". Meloni al summmit di Roma: "Impegni da oltre 10 miliardi". Tajani: "Kiev non è sola". Massiccio attacco con droni lanciato dalla Russia
di Redazione onlineLa guerra in Ucraina giunge al giorno 1.233. Al vertice di due giorni a Roma su Kiev Giorgia Meloni spiega che "l'Italia può essere protagonista nella ricostruzione dell'Ucraina non per la costanza, la chiarezza, con la quale fin dall'inizio si è schierata dalla parte giusta della storia, ma anche per il suo solido e straordinario tessuto produttivo". Tajani ha invece sottolineato ancora una volta il sostegno del nostro Paese a Kiev e ha detto: "L'Ucraina non è sola, vogliamo sostenere la libertà, l'indipendenza e vogliamo essere protagonisti della ricostruzione del Paese, presidente Zelensky", rivolgendosi al leader ucraino in platea. "Mosca si è preparata alla conferenza di Roma con un altro attacco massiccio. Questo è terrorismo puro", ha ricordato lo stesso Zelensky sottolineando che "la Russia non si sta preparando per la pace, Putin sta rifiutando qualsiasi tipo di proposta". Aspre critiche sono arrivate da Mosca al vertice. "Dietro alla conferenza per la ripresa dell'Ucraina apertasi oggi a Roma si nasconde una logica cinica e menzognera che viene portata avanti dagli attuali leader dei Paesi occidentali, Italia compresa", ha affermato l'ambasciata russa in Italia. "Mostrano l mondo intero la loro brama di dominio, la loro avidità e l'ingordigia, per le quali sono disposti a distorcere completamente qualunque realtà di fatto". Il segretario di Stato Usa Rubio ha intanto incontrato Lavrov che, ha detto, ha "condiviso una nuova idea sull'Ucraina, che sottoporrò a Trump". Intanto gli Stati Uniti hanno ripreso le consegne di proiettili di artiglieria da 155 mm e missili Gmlrs di artiglieria mobile all'Ucraina. Nella notte almeno due persone sono morte a Kiev in un massiccio attacco con droni lanciato dalla Russia.
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"Oggi è più che mai cruciale che Kiev avverta che non è sola: questo messaggio è il primo significato di questa Conferenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina che si svolge a Roma.
"Questa guerra riguarda l'intera comunità internazionale, far prevalere il diritto internazionale non è un esercizio astratto o utopico". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina.
E' stato ufficialmente firmato oggi dal governo britannico e da quello ucraino l'accordo, annunciato tempo fa da Londra, per la consegna di 5000 nuovi missili di difesa anti-aerea modello Thales a Kiev: accordo definito "storico" dai media ucraini. L'intesa è stata firmata a Roma, a margine della conferenza sulla ricostruzione, dalla vicepremier Angela Rayner, che ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. Rayner ha rappresentato Starmer, rimasto a Londra per il vertice col presidente francese Emmanuel Macron. Confermato anche l'impegno britannico - già noto - di fornire aiuti a Kiev nel 2025 per altri 283 milioni di sterline.
Il governo federale tedesco intende acquistare dagli Stati Uniti sistemi di difesa aerea Patriot per metterli a disposizione dell'Ucraina: lo ha detto a Roma il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Durante un incontro con i giornalisti a margine della conferenza sull'Ucraina Merz ha rivelato di averne già parlato con il presidente Trump: "Gli americani ne hanno in parte bisogno anche loro, ma ne hanno molti", e che i due ministri della Difesa sono impegnati a negoziare proprio questa possibilità.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha riferito che il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha condiviso una "nuova idea" sull'Ucraina durante il loro incontro in Malesia. "Non si tratta di un nuovo approccio. È una nuova idea o un nuovo concetto che sottoporrò al presidente per discuterne", ha detto Rubio, mettendo in evidenza che non si tratta di qualcosa che "porta automaticamente alla pace, ma potrebbe potenzialmente aprire la strada a un percorso".
"Abbiamo bisogno di una roadmap" su come poter mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio, assicurando che gli Stati Uniti si impegnano con tutte le parti in causa per quanto riguarda l'Ucraina e la Russia. Lo riportano i media americani. Rubio ha incontrato a Kuala Lumpur il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
"Sono molto soddisfatta che per la prima volta, proprio da Roma, anche gli Stati Uniti parteciperanno" alla riunione dei Volenterosi "con l'inviato speciale per l'Ucraina del presidente Trump, il generale Kellogg: credo che sia un segnale chiaro e un chiaro esempio dell'unità con cui continuiamo a lavorare per la sicurezza dell'Ucraina, che è anche la nostra sicurezza, e per restituirle quel frutto di pace e di libertà e di prosperità che merita". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa assieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l'incontro bilaterale a margine della Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina, a Roma.
Dietro alla conferenza per la ripresa dell'Ucraina apertasi oggi a Roma si nasconde una "logica cinica e menzognera che viene portata avanti dagli attuali leader dei Paesi occidentali, Italia compresa". Lo afferma l'ambasciata russa in Italia in un commento sul suo canale Telegram. "Anziché fermare la guerra e risolvere le sue cause profonde, è sulle sue conseguenze che essi pongono l'enfasi, mostrando così al mondo intero la loro brama di dominio, la loro avidità e l'ingordigia, per le quali sono disposti a distorcere completamente qualunque realtà di fatto", si aggiunge nella nota.
Volodimyr Zelensky ha auspicato un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina e ha detto: "Stiamo lavorando per creare una grande coalizione per la ripresa, per la ricostruzione. Questo deve essere il momento dell'inizio della ricostruzione. Tutto ciò che ha distrutto la Russia può essere ricostruito. Questa coalizione ha bisogno di Paesi, di leader, di aziende tutte insieme per ricostruire la nostra società. Quello che serve è un piano di recupero e di resilienza chiaro. Un po' come il piano Marshall, quando appunto ha trasformato e ha ricostruito l'Europa tempo fa".
"Le garanzie e le sovvenzioni che stiamo firmando consentiranno di sbloccare oltre 10 miliardi di euro di investimenti a favore della ricostruzione. Garantiremo inoltre che l'Ucraina continui a beneficiare di sostegno fino al 2028 e oltre, quando entrerà in vigore il nuovo bilancio europeo. Sono particolarmente lieta di annunciare il Fondo Europeo per la ricostruzione dell'Ucraina, il più grande fondo di partecipazione azionaria a livello mondiale a sostegno della ricostruzione". Ursula von der Leyen lo ha detto intervenendo a Roma.
"Oggi ci riuniamo in questa città eterna per dimostrare il nostro impegno incondizionato nei confronti dell'Ucraina. La nostra determinazione è ferrea, il nostro sostegno incrollabile. Perché saremo sempre al fianco dell'Ucraina, per tutto il tempo necessario. Ora più che mai, l'Ucraina può contare sull'Europa. La nostra solidarietà continua su tutti i fronti: militare, finanziario e politico". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen intervenendo alla Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell'Ucraina.
"La Russia non si sta preparando per la pace e in questo momento tutti ce ne rendiamo conto. L'abbiamo capito, lo vediamo. Putin ha rifiutato qualsiasi progetto di proposta per la pace. E invece c'è di nuovo un'ennesima escalation del livello di violenza". Lo ha detto Volodymyr Zelensky a Roma. E ha aggiunto: "Putin vuole che la nostra gente, il nostro popolo, se ne vada dall'Ucraina, soffra. E che vengano distrutte le case, le abitazioni, le scuole, gli ospedali".
La Russia si sta macchiando di "puro terrorismo" e dimostra che Vladimir Putin vuole "la sofferenza del popolo ucraino". Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina in corso da oggi a Roma. "Un anno fa alcune persone pensavano che la Russia volesse una vera pace", ha ricordato il presidente, aggiungendo che grazie "alla loro propaganda, volevano far credere che l'Ucraina non volesse la pace" ma ora è chiaro che "Putin ha rifiutato ogni proposta di de escalation".
"Investire in Ucraina è un investimento su noi stessi perché riguarda ciascuno di noi, per questo dobbiamo essere orgogliosi del risultato che oggi raggiungiamo tutti insieme, nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, autorità locali, settore imprenditoriale, società civile. Insieme abbiamo assunto impegni con la conferenza di oggi per oltre 10 miliardi di euro". Giorgia Meloni lo ha detto alla Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina.
L'Italia può essere protagonista nella ricostruzione dell'Ucraina "non per la costanza, la chiarezza, con la quale fin dall'inizio si è schierata dalla parte giusta della storia, senza mai tentennare, ma anche perché il suo solido e straordinario tessuto produttivo ha tutte le carte in regola per generare un moltiplicatore di investimenti, un moltiplicatore di opportunità". Giorgia Meloni lo ha detto aprendo i lavori della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma.
"La partecipazione così ampia, a così alto livello a questa conferenza, trasmette al mondo un messaggio importante: ognuno di noi è qui per fare la propria parte per un obiettivo comune, guardare oltre l'insopportabile ingiustizia che da più di tre anni viene inflitta al popolo ucraino e sapere immaginare ora un'Ucraina ricostruita, libera, prospera. Intendiamo raggiungere questo scopo non solo aiutando l'Ucraina a difendersi, portando avanti ogni sforzo per la pace ma anche sapendo immaginare il dopo, sapendo costruire quello che è stato distrutto, strade, ponti, scuole, chiese, ospedali". Lo ha detto Giorgia Meloni nell'intervento inaugurale alla sessione plenaria della Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina, a Roma.
"Benvenuti a Roma e in Italia. Siamo orgogliosi perché questa conferenza riveste un elevatissimo grado di importanza perché crediamo nell'Ucraina". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo la sessione plenaria della Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina. "Questo incontro non è solo di carattere economico ma vuole dare un messaggio molto chiaro: l'Ucraina non è sola, vogliamo sostenere la libertà, l'indipendenza e vogliamo essere protagonisti della ricostruzione del Paese, presidente Zelensky", ha aggiunto rivolgendosi al leader ucraino in platea.
Con un abbraccio a Volodymir Zelensky e una stretta di mano con la moglie Olena Zelenska, Giorgia Meloni ha accolto il presidente ucraino e la First Lady alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, a cui partecipano circa cinquanta fra capi di Stato e di governo, o ministri. Durante la cerimonia di accoglienza al centro congressi La Nuvola di Roma, Meloni ha salutato fra gli altri, la presidente della Commissione Ue Von der Leyen, quello del Consiglio europeo Antonio Costa, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis, quello della Polonia Donald Tusk, quello dell'Albania Edi Rama, quello di Malta Robert Abela, quello della Finlandia Petteri Orpo e il presidente ceco Petr Pavel. Ad accogliere Zelensky anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Volodymyr Zelensky e la moglie Olena sono arrivati alla Nuvola, a Roma, per partecipare alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.
"Questa notte la Russia ha compiuto un massiccio attacco combinato durato quasi dieci ore". Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che sono stati lanciati 18 missili e circa 400 droni, di cui quasi 200 Shahed. L'obiettivo principale dell'attacco erano Kiev e la sua regione, ma sono state colpite anche le regioni di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kirovohrad e Kharkiv. Purtroppo si registrano due morti a Kiev. Secondo Zelensky, il raid ''dimostra chiaramente l'escalation del terrore da parte della Russia''.
Almeno due persone sono morte nella notte in un massiccio attacco con droni lanciato su Kiev dalle forze russe. Lo ha reso noto il sindaco, Vitali Klitschko. L'amministrazione militare ucraina ha poi lanciato un allarme contro la minaccia di missili balistici.
Gli Stati Uniti hanno ripreso le consegne di proiettili di artiglieria da 155 mm e missili Gmlrs di artiglieria mobile all'Ucraina, pochi giorni dopo che l'amministrazione del presidente Donald Trump aveva interrotto le spedizioni di alcune armi critiche a Kiev: lo hanno riferito due funzionari statunitensi all'agenzia di stampa Reuters. La sospensione di alcune spedizioni di armi la scorsa settimana sembra essere stata legata al timore che le scorte militari statunitensi potessero essere troppo basse, secondo i funzionari che hanno voluto mantenere l'anonimato. Le fonti non hanno specificato quante armi siano state inviate, né se la spedizione sia stata completata.
"Esplosioni segnalate a Kiev". Lo scrive su X il Kyiv Independent, citando i propri giornalisti sul campo. Secondo la testata, si sono verificate delle esplosioni, mentre la Russia prendeva di mira la capitale con dei droni.
La Lituania e la Finlandia hanno comunicato l'intenzione di iniziare a produrre, a partire dal prossimo anno, mine antiuomo. Lo hanno comunicato alcuni funzionari in forza ai ministeri della Difesa di Vilnius e Helsinki. Il viceministro della Difesa lituano, Karolis Aleksa, precisato che nel 2026 la Lituania investirà nella produzione di mine antiuomo tentando di sopperire non solo al fabbisogno interno, ma anche a quello dell'Ucraina. La Lituania e la Finlandia hanno annunciato il proprio ritiro dalla convenzione di Ottawa sul divieto di produzione, vendita e utilizzo delle mine antiuomo alla fine dell'anno passato assieme all'Estonia, alla Lettonia e alla Polonia.
L'Estonia potrebbe porre il veto al 18° pacchetto di sanzioni dell'Unione europea nei confronti della Russia qualora il tetto dei prezzi del petrolio russo non venisse abbassato dagli attuali 60 a 45 dollari al barile. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Margus Tsahkna. "Abbiamo una posizione molto chiara su questo punto e non intendiamo arretrare", ha precisato Tsahkna. La presa di posizione estone arriva all'indomani delle voci secondo cui alcuni Paesi mediterranei, tra cui Malta, vorrebbero che il tetto venga rimosso dal pacchetto di sanzioni al momento in elaborazione a Bruxelles.