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Top Secret, il giallo della morte di Arafat

Aperta unʼinchiesta dopo la denuncia della moglie: su alcuni effetti personali del marito sarebbero state trovate tracce di Polonio

Ap/Lapresse

La procura di Nanterre, alle porte di Parigi, ha aperto tre settimane fa un'inchiesta per omicidio sull'uccisione di Yasser Arafat. La decisione dei magistrati segue una denuncia contro ignoti, con costituzione di parte civile, presentata il 31 luglio da Souha Arafat, vedova dell'ex leader palestinese, morto nel novembre 2004 nell'ospedale militare di Clamart, nei sobborghi della capitale francese.

La vedova dell'ex leader palestinese ha preso la decisione di ricorrere alla giustizia dopo la scoperta di polonio, una sostanza radioattiva altamente tossica, su alcuni effetti personali del marito. Tale circostanza ha rilanciato la tesi di un avvelenamento, che non è mai stata abbandonata dai dirigenti palestinesi e dai parenti di Arafat. L'istruttoria sarà condotta da uno o più magistrati i cui nomi saranno resi noti prossimamente.

L‘istituto di radiofisica di Losanna, in Svizzera, aveva annunciato a fine agosto di voler riesumare il cadavere di Arafat dopo l'ok concesso dalla vedova, per cercare eventuali tracce di polonio. Gli avvocati della signora Arafat e della figlia, Zahwa, hanno fatto sapere che “quest'inchiesta deve essere portata avanti in collaborazione con la giustizia francese”.

Il polonio è stato fra l'altro la sostanza servita ad avvelenare nel 2006 a Londra Alexandre Litvinenko, ex spia russa diventato oppositore del presidente Vladimir Putin.Oltre a servizi e reportage, ospiti in studio due giornalisti e testimoni dei fatti di cui si parla, Fiamma Nirenstein e Paola Caridi.

Gli ospiti 
Fiamma Nirenstein è oggi deputata per il Popolo della Libertà e ricopre il ruolo di Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati. E' anche membro della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d'Europa e all'UEO. Fino alla sua elezione, nell'aprile 2008, è stata editorialista ed inviata dal Medio Oriente per “Il Giornale”, quotidiano per il quale continua a scrivere in qualità di opinionista.Su Panorama, Nirenstein scrive regolarmente una colonna di politica internazionale. Ha scritto nove libri. L'ultimo, "Israele siamo noi", è in uscito nel marzo 2007 per Rizzoli ed è stato tradotto in inglese.

Come inviata e commentatrice, ha coperto le rivoluzioni dell'Europa Orientale negli anni '80; è stata brevemente negli USA come corrispondente di “Epoca”; ha scavato la storia delle dittature e delle guerre; ha scoperto con uno scoop mondiale documenti di prima mano che dimostravano come Kurt Waldheim (ex segretario dell'ONU e presidente austriaco) fosse pesantemente implicato nello sterminio degli ebrei. Si è occupata dei refusenik russi; ha incontrato a decine i leader mondiali, da Rajiv Ghandi a Nelson Mandela a Vaclav Havel, a Arafat a Deng Tziao Ping, a Bill Clinton, a Yzhak Rabin, a Ariel Sharon e Abu Mazen; ha intervistato in carcere e in libertà molti terroristi spiegandone la psiche e i movimenti; ha calcato scenari di guerra da quello del conflitto Sik-Indu nel Punjab a quello Israelo-Palestinese.

Nirenstein ha servito come direttore dell'Istituto di Cultura Italiana a Tel Aviv nel ‘93 e '94. Dopodiché ha deciso di trasferirsi a Gerusalemme per testimoniare la lotta del popolo ebraico per vivere in pace nello Stato d'Israele. E' “associate” del think-tank di politica estera Jerusalem Center for Public Affairs e membro del board della fondazione Magna Carta di Roma. Nel 2010 Nirenstein è anche uno dei membri fondatori della "Friends of Israel Initiative", presieduta dall'ex premier spagnolo José Maria.Aznar. Nel giugno 2011 è inserita nella lista, che ogni anno compila il quotidiano Jerusalem Post, dei "50 ebrei più influenti del mondo", quest'anno capeggiata dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.

Paola Caridi
Giornalista free lance, Paola Caridi collabora con le pagine culturali del Sole24Ore, La Stampa, Famiglia Cristiana, Terra, Il Fatto online, Limes e alcuni giornali del Gruppo Editoriale Espresso-Repubblica. È socia fondatrice dell'associazione di giornalisti indipendenti Lettera22. Dal 2001 al 2003 è stata – per conto di Lettera22 – corrispondente dal Cairo, coprendo le aree del Vicino Oriente e del mondo arabo in genere.

Attualmente è corrispondente da Gerusalemme. Nel 2007 ha scritto, per la casa editrice Feltrinelli, Arabi Invisibili, vincendo il Premio Capalbio 2008. Di tale opera una versione in arabo è stata pubblicata al Cairo nel settembre del 2011, dopo la Rivoluzione Egiziana, con la prefazione di ʿAlāʾ al-Aswānī. Nel 2009, sempre per la Feltrinelli, ha pubblicato Hamas, la cui versione in lingua inglese (From Resistance to Government?) è stata pubblicata da Passia, a Gerusalemme est, nel febbraio 2010.

Per i tipi della Feltrinelli ha curato, prefato e tradotto, nel 2011, La Rivoluzione Egiziana di ʿAlāʾ al-Aswānī, la raccolta di articoli pubblicati da al-Aswani prima della Rivoluzione del 25 gennaio 2011, alla quale è stata aggiunta una sezione con gli articoli successivi alla cosiddetta Thawra (che in arabo significa appunto "Rivoluzione").