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Covid-19, le vendite auto al tracollo e produzione in stallo

I produttori e distributori di auto chiedono che le nuove norme sulle emissioni di CO2 slittino di un anno

Le richieste alla Commissione Ue

Le nuove regole sulle emissioni degli autoveicoli devono slittare di un anno. Lo chiedono i costruttori e i distributori europei, stante la gravità che il Covid-19 sta causando al comparto automotive. Dʼaltronde i numeri parlano chiaro: solo in Italia a marzo le vendite di auto sono crollate dellʼ85% rispetto al marzo 2019.

Michele Crisci, presidente dellʼUnrae ‒ Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri ‒ lancia lʼallarme parlando di 350 mila auto che si venderanno in meno tra marzo e aprile in Italia. Un tracollo, 85% appunto! E dire che anche febbraio con -8,8% era andato maluccio. Il mercato è fermo, le concessionarie vivono a stenti (e i dipendenti rischiano il posto di lavoro) e si chiedono misure urgenti di sostegno quando lʼemergenza Covid-19 sarà superata. Nota a margine: il presunto decollo dellʼauto elettrica subirà un ritardo inevitabile!

 

In questo quadro, nel 2021 entrano in vigore i nuovi standard sulle emissioni di CO2. Significa che chi produce auto deve uniformarsi alle nuove regole, cosa al momento costosa e inopportuna considerati i piazzali pieni di veicoli invenduti. La filiera europea dellʼautomotive ha dunque chiesto alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il rinvio di questa normativa. A farlo sono lʼAcea (produttori di veicoli), Clepa (produttori di attrezzature), Etrma (produttori di pneumatici) e Cecra (distributori e riparatori).

 

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