Russia, sparatoria in una scuola: 14 morti tra cui 7 bambini | Si segue pista neonazista
L'aggressore, secondo quanto riferisce il governatore locale, si sarebbe suicidato
Sparatoria in una scuola della città russa di Izhevsk, capitale della Repubblica dell'Udmurtia: 14 persone, tra le quali anche sette bambini, sono state uccise e 21 ferite, tra i quali anche 14 minori.
Lo riportano i media russi. L'aggressore, secondo quanto riferisce il governatore locale, si sarebbe suicidato.
Il killer con due pistole - "Il corpo dell'uomo che ha aperto il fuoco è stato trovato dalla polizia. Secondo i rapporti, si è suicidato", ha riferito il servizio stampa del ministero dell'Interno russo. La scuola dove è avvenuta la sparatoria è stata fondata nel 1994, contava 982 studenti e 80 insegnanti. Ancora poco chiare comunque le circostanze dell'attentato. Il killer era in possesso di due pistole traumatiche convertite per sparare proiettili letali, caricatori vuoti e altri carichi di cartucce.
Visioni neofasciste e ideologia nazista - In base a un video diffuso su Telegram, l'uomo aveva indosso una maglia nera con una svastica rossa: si chiamava Artem Kazantsev, nato nel 1988, originario della città di Izhevsk, diplomato in quella stessa scuola. Attualmente, gli investigatori del Comitato investigativo russo stanno conducendo una perquisizione nel suo luogo di residenza, sono allo studio l'identità dell'aggressore, le sue opinioni e l'ambiente circostante, la sua adesione alle visioni neofasciste e all'ideologia nazista.
Anche il Cremlino conferma la pista neonazista - Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l'attacco nella scuola di Izhevsk è stato commesso "da una persona che molto probabilmente appartiene a un'organizzazione o a un gruppo neonazista". Lo riporta l'agenzia Interfax.
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