FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Ucraina, rischio sanitario e dramma ambientale dopo la distruzione della diga di Kakhovka

Preoccupa non solo l'enorme chiazza di petrolio verso il Mar Nero, ma anche il danno ai vari ecosistemi. C'è poi il problema delle malattie, come il tetano, che potrebbero proliferare nella zona

Migliaia di chilometri quadrati di campagna e decine di villaggi inondati: è questo il colpo d'occhio sul sud dell'Ucraina investito dall'onda di piena del fiume Dnepr, che dalla diga distrutta di Nova Khakovka è arrivata nel Mar Nero, portando con sé anche un'enorme chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate di olio da turbina della centrale idroelettrica distrutta.

E dissotterrando mine lasciate sul terreno dagli invasori russi, che potrebbero diventare un pericolo mortale nascosto nel fango per abitanti e soccorritori, secondo l'allarme lanciato dall'unità di sminamento della Croce Rossa internazionale.

 

 

L'estensione del disastro è evidente: le foto del satellite Usa Maxar indicano che la superficie colpita, fra la diga e il Mar Nero, è di circa 2.500 chilometri quadrati, pari a oltre un terzo dell'intero territorio alluvionato in maggio in Emilia-Romagna. Le foto comparate inviate dal satellite europeo Copernicus Sentinel-3 mostrano chiaramente come il corso del Dnipro a valle della diga abbia allagato un territorio largo quanto il bacino a monte da cui l'acqua sta defluendo e come l'onda abbia sommerso i quartieri sud della città capoluogo di Kherson, capoluogo dell'omonima Oblast: tutto l'abitato stretto fra il corso principale del Dnepr e il suo affluente Kosheva.

 

Fotogallery - Diga di Kakhovka, rischio sanitario e dramma ambientale

 

Migliaia di persone senza acqua potabile ed elettricità

 Foto e filmati da Kherson mostrano l'acqua marrone che ricopre strade e terreni e alcune abitazioni basse delle quali emerge solo il tetto. Le persone colpite dalla catastrofe, secondo prime stime fatte dalle autorità locali, sono almeno 42mila, mentre alcuni media ne indicano fino a 60mila o più. "Almeno 100mila persone vivevano in queste aree prima dell'invasione russa", ha scritto Zelensky su Telegram. "Decine di migliaia sono ancora lì. Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza il normale accesso all'acqua potabile ed energia elettrica".

 

Fotogallery - Ucraina, colpita diga vicino a Kherson: scambio di accuse tra Kiev e Mosca

 

Enorme chiazza di petrolio verso il Mar Nero

 Quanto al disastro ecologico, "si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente", ha denunciato Zelensky, che ha aggiunto di non poter prevedere quante altre sostanze chimiche si possano aggiungere ad esso, dai fertilizzanti ai prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate. Il tutto ha sommerso campi e abitati e si riversa nel Mar Nero. Secondo Igor Syrota, Ceo della compagnia elettrica ucraina Ukrhydroenergo, interpellato da Cnn, "400 tonnellate di olio da turbina erano stoccate lì in permanenza" come parte del macchinario, e quanto possa già essersi sversato nella tracimazione del bacino è ancora impossibile da verificare.

 

Rischio sanitario e danni agli ecosistemi

 Se è difficile valutare le conseguenze immediate dello sversamento, quelle di medio-lungo termine sono estremamente preoccupanti. Secondo le stime riportate da Associated Press, sono 20mila gli ettari di terreni agricoli andati distrutti. La produzione agricola della zona potrebbe rimanere interrotta per i prossimi 5 anni. C'è poi il problema delle malattie, come il tetano, che potrebbero proliferare nella zona. Si rischiano anche gravi danni agli ecosistemi per varie specie.

 

 

Esplode una conduttura che trasportava ammoniaca

 Ora inoltre un secondo potenziale disastro ambientale rischia di sommarsi a quello della diga, se fosse vero quando denunciato dai russi, secondo i quali un "gruppo di sabotatori ucraini" ha fatto saltare in aria nella regione di Kharkiv, nel nord-est verso il confine bielorusso, la conduttura che trasporta ammoniaca dalla Russia al porto ucraino di Odessa, provocando "feriti tra la popolazione e una dispersione di ammoniaca nell'ambiente". Una versione lontanissima da quella ucraina che, citando il capo dell'amministrazione militare dell'Oblast, parla di un nuovo cannoneggiamento russo sulla condotta nel distretto di Kupiansk, senza citare nubi tossiche.

 

Che sia stato distrutto o meno, si tratta del più lungo condotto per il trasporto di ammoniaca al mondo, che si allunga per 2.470 chilometri da Togliattigrad, nella regione russa del Volga, fino a Odessa: un'infrastruttura usata dai russi per esportare l'ammoniaca usata nei fertilizzanti ma, scrive la Cnn, chiusa da Mosca nel febbraio 2022 dopo l'invasione dell'Ucraina. L'export di fertilizzanti russi costituisce uno dei pilastri fondanti dell'accordo sul grano, mediato dalla Turchia, che da 11 mesi permette a Kiev di continuare ad esportare i suoi prodotti agricoli. E al cui rinnovo ora Mosca potrebbe porre ostacoli.

TI POTREBBE INTERESSARE

Fotogallery - Diga di Kakhovka, rischio sanitario e dramma ambientale

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali