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Morto a Gaza il giornalista Simone Camilli Il papà: "Fiero di lui, gli dissi fai attenzione"

Il videoreporter, 35 anni, è una delle 5 vittime dello scoppio, durante il disinnesco, di una granata di un carro armato. Un superstite: "Era una trappola"

simone camilli
-afp

Un videoreporter italiano, Simone Camilli, 35 anni, romano, è morto a Gaza. E' stato investito da un'esplosione avvenuta mentre alcuni artificieri tentavano di disinnescare una granata di un carro armato a Beit Lahya, a nord di Gaza. Lo ha confermato la Farnesina. Nello scoppio sono decedute anche altre quattro persone, tra cui un giornalista di Gaza. Un superstite racconta: "C'era un sorta di trappola nella bomba".

Morto a Gaza il giornalista Simone Camilli Il papà: "Fiero di lui, gli dissi fai attenzione"

Nato a Roma il 28 marzo del 1979, Camilli lavorava per diverse agenzie internazionali, tra cui l'Associated Press. Aveva coperto alcuni dei maggiori eventi dal Medio Oriente alla Turchia ai Balcani fino al disastro della Costa Concordia. Lascia la moglie, di nazionalità olandese, e una figlia di tre anni.

A Gaza dedicò un documentario - Camilli conosceva bene Gaza, città a cui aveva dedicato un documentario, "About Gaza", nel quale raccontava la storia della Striscia e narrava, attraverso le immagini, la difficile vita quotidiana dei palestinesi, i loro usi e i loro costumi.

Poi tanti altri reportage: dall'operazione dell'esercito israeliano "Colonna di nuvola", nel dicembre 2012, allo scambio di prigionieri per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit, nel 2011; dall'arresto dell'ex comandante serbo-bosniaco Radko Mladic del maggio 2011 fino al conflitto in Georgia del 2008. Il videoreporter romano era presente anche durante gli scontri tra l'esercito turco e i militanti del Pkk, nel novembre 2007, fino al Libano, tra luglio e agosto 2006.

Il papà: "Fiero di lui. Gli dissi di fare attenzione" - "Con Simone avevo parlato l'altro giorno. Gli avevo detto di stare attento ma mi aveva risposto di non preoccuparmi, che la situazione era tranquilla". Lo ha detto Pier Luigi Camilli, il padre del fotoreporter ucciso. Giornalista Rai in pensione, Pier Luigi Camilli è il sindaco di Pitigliano, comune del Grossetano.

"L'ho visto l'ultima volta una settimana fa. Siamo stati con lui, con la moglie olandese e la figlioletta splendida di tre anni in vacanza in Toscana". Poi in lacrime, ha aggiunto: "E' difficile parlare quando muore in questo modo un ragazzo di 35 anni. Aveva questo lavoro nel sangue. Sono fiero di lui, ora partiamo per Gaza e venerdì ce lo riportiamo a casa".

I parenti: "Sempre in prima linea" - "Simone viveva da lungo tempo in quella zona ma in passato ha seguito anche altri conflitti in zone difficili del mondo, autore di numerosi reportage. E' sempre stato in prima linea". Lo raccontano alcuni parenti di Camilli.

Mogherini: "Tragedia per famiglia e Paese" - "La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, esprimendo il suo cordoglio per la morte del reporter a Gaza.

"Era un trappola" - Najy Abu Murad, fratello di uno degli artificieri rimasti uccisi, si dice convinto che l'ordigno fosse stato manipolato "nell'intento di provocare vittime". Le operazioni di neutralizzazione della granata erano iniziate nella prima mattinata quando l'ordigno era stato trasferito da una località vicina ai grattacieli di Sheikh Zayed, presso Beit Lahya, in un campo di calcio distante oltre cento metri.

Papa Franceco prega per Simone - Papa Francesco, in volo verso Seul, incontrando i giornalisti, ha fatto una preghiera silenziosa per Simone Camilli, il videoreporter della AP ucciso a Gaza. Dopo il minuto di silenzio il Papa ha commentato: "Queste sono le conseguenze della guerra, è così".