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Stanchi del DualShock? Due controller alternativi per PS4

Due soluzioni per i videogiocatori più esigenti: Revolution Unlimited e Wireless Asymmetrical

Stanchi del DualShock? Due controller alternativi per PS4 - foto 1
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I controller, da sempre fedeli compagni degli appassionati di videogiochi, determinano il livello e la profondità di interazione con le console.

Per questo motivo comodità e caratteristiche tecniche sono fondamentali per ogni pad che si rispetti. Spesso le aziende produttrici di accessori si impegnano per offrire delle valide alternative ai controller standard disponibili di serie e recentemente sono arrivate sul mercato due opzioni davvero valide per i giocatori PlayStation 4, le abbiamo messe alla prova per scoprire il loro valore: buona lettura!

Revolution Unlimited, il controller senza compromessi - Pensato per chi vuole migliorare le proprie prestazioni più che per sostituire il DualShock 4 in ogni singola occasione, il Revolution Unlimited è un controller che propone degli analogici posti in modo asimmetrico e ha una qualità oggettivamente superiore a quella offerta da Sony, replicando l'ottima prova dell'Elite Controller di Xbox One.

Innanzitutto c’è da sapere che il Revolution Unlimited non accende PS4 e che, non avendo le “luci di posizione” del controller ufficiale, non può essere utilizzato con PS VR. Mancano anche gli speaker integrati, ma il resto è tutta discesa. Già dalla confezione semi-rigida che contiene tutta la dotazione si capisce che l’oggetto ha dietro una qualità costruttiva di un certo livello. Questa versione il controller può utilizzata sia in modalità wireless, con una chiavetta USB da collegare a PS4, sia in modalità con cavo, a patto che vi ricordiate di posizionare lo switch posto dietro nella maniera corretta. Ovviamente con il cavo (USB-C, intrecciato, lungo tre metri) la latenza è quasi totalmente annullata, ma a onor del vero anche senza fili si gioca che è un piacere.

Visto frontalmente il Revolution Unlimited è sembra la versione da ricchi del DualShock 4, e su questo non ci piove. Il rivestimento, per quanto miglior amico delle ditate, offre una presa invidiabile ed è molto piacevole al tatto, il touchpad ha un feedback piacevole, così come la croce direzionale che, pur essendo ottima qualità, non raggiunge però la precisione di quella del pad originale. Anche i pulsanti frontali sono di dimensioni generose e dalla corsa solida e rassicurante. Per non farsi mancare nulla poi troviamo un led colorato circolare (programmabile) intorno alla levetta analogica destra e quattro indicatori luminosi il cui compito è far capire subito al giocatore quale profilo sta usando in quel momento.

È però sul retro del controller che si trovano gli elementi che lo elevano al rango di “Pro”. Intanto l’impugnatura, che si può aprire tramite scorrimento e che ha un alloggiamento per inserire un piccolo peso (10, 14 o 16 grammi), la cui utilità è semplicemente quella di rendere il pad più o meno pesante in base alle preferenze del giocatore. Poi c’è il selettore della modalità con o senza cavo, il selettore del profilo, i comandi dell’audio qualora aveste le cuffie collegate al jack presente sul pad e soprattutto quattro tasti aggiuntivi posizionati sulla parte interna dell’impugnatura.

Di default questi replicano i quattro dorsali standard, ma registrandosi sul sito e scaricando il software di gestione potrete programmare delle azioni che amplieranno le vostre possibilità, oppure anche solo decidere di non usare più grilletti e dorsali. Superando il primo impatto con il software di gestione del pad si capisce quanto questo sia essenziale per utilizzare al massimo il nuovo controller, sia su PS4 che su PC e MacOS.

Il programma permette di poter gestire al massimo tutte quelle aree grigie che sul DualShock non sono neanche lontanamente personalizzabili, come appunto la zona morta degli analogici ma anche quella dei grilletti, così come il loro punto di attivazione e di fine corsa. I grilletti tra l’altro, a differenza degli altri dorsali troppo rumorosi e in generale meno soddisfacenti durante l’utilizzo, sono comodissimi e precisissimi, al punto da sentire subito l’abissale differenza quando si torna al pad standard. Oltre a quanto già detto si può personalizzare anche il colore della striscia led intorno all’analogico destro e soprattutto impostare i profili da caricare sul pad, siano essi i vostri o quelli condivisi da altri utenti.

Una volta insomma che avete trovato la giusta quadra di tutte queste personalizzazioni, sia software che hardware, vi ritroverete per le mani un controller di livello superiore, dalla presa comoda che non stanca per le sessioni prolungate (la batteria da 1300 mAh, dura poco meno di sette ore ma come detto potete serenamente usarlo via cavo) ed è preciso come pochi, oltre che estremamente gratificante da usare. Il Revolution Unlimited è insomma, almeno per PS4 visto che su PC alternative migliori esistono, il miglior controller al momento sul mercato.

Stanchi del DualShock? Due controller alternativi per PS4 - foto 2
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Wireless Asymmetrical, per avvicinarsi allo stile Xbox - Se il Revolution Unlimited è un controller pensato per un pubblico esigente, che non si fa problemi a spendere, il nuovo Wireless Asymmetrical Controller per PlayStation 4 si pone l'obiettivo di diventare una scelta percorribile per chi cerca un'alternativa al classico DualShock 4 senza dover spendere troppo e al contempo ottenendo qualcosa di differente.

La caratteristica principale e più interessante del Wireless Asymmetrical Controller è evidente fin dal nome stesso e risponde alle richieste e alle preghiere che una fetta di giocatori rivolge da anni a Sony stessa: la posizione asimmetrica delle due levette analogiche che replicano il layout del controller di Microsoft per Xbox One. Niente di più e niente di meno, per un prodotto che per il resto si limita a riproporre la dotazione standard del DualShock 4.

Il primo impatto con il Wireless Asymmetrical Controller non è dei più galvanizzanti. I materiali paiono di bassa lega e non aiuta nemmeno una "grammatura" piuttosto esile, che conferisce quella sconfortante sensazione di avere tra le mani una periferica che punta tutto al risparmio. Per fortuna le cose non stanno così ed è sufficiente qualche ora di gioco per rendersi conto che il prodotto riesce a fare quello per cui è stato pensato senza tante delusioni, anzi. I pulsanti frontali sono reattivi e affidabili e per quanto un po' leggerine e poco curate nell'estetica, anche le levette analogiche o gli stessi pulsanti dorsali non lasciano spazio a chissà quale critica.

Abbiamo per una buona manciata di ore affidandoci al Wireless Asymmetrical Controller, provando avventure, picchiaduro e giochi di guida, senza mai sentire l'impellente bisogno di tornare al DualShock 4 di Sony. Va da sé che la posizione dei due stick possa essere tanto una manna dal cielo per chi preferisce una tale configurazione, quanto una maledizione per chi non la sopporta. Generalmente parlando e considerando la preponderanza dell'utilizzo della levetta di sinistra per la gestione di personaggi ed elementi cardine di un gioco, averla piazzata più in alto consente senza dubbio di riposare maggiormente il pollice sinistro.

Il collegamento avviene via wireless appoggiandosi a una penna USB in dotazione (la durata della batteria è ufficialmente stimata attorno alle sette ore), ma anche il Wireless Asymmetrical Controller non è in grado di accendere una PlayStation 4 da distanza. Sono limiti congeniti di tutti i controller delle terze parti e francamente ci si può fare poco. Allo stesso modo bisogna mettere in conto l'assenza della luce vicino al touchpad (di per sé invece ben realizzato) e lo speaker inserito nel DualShock 4. Questi i veri limiti di un controller che, per il resto, se la cava con mestiere.