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Con droga e prostituzione nel Pil il deficit nel 2011 cala al 3,5%

Lʼillegalità contribuisce a rivalutare di 15,5 miliardi di euro il prodotto interno lordo. Ma ancor di più contribuisce la voce "ricerca e sviluppo", che da costo diventa ora investimento

Euro soldi contanti cassa
ansa

Il rapporto tra deficit netto e Pil si abbassa dello 0,2%, passando dal 3,7% al 3,5%, con riferimento al 2011. E' questo l'effetto sui conti nazionali delle nuove regole europee e delle innovazioni introdotte dall'Istat. Tra le novità spicca l'introduzione dell'illegalità nelle stime del Pil. L'inclusione riguarda droga, prostituzione e contrabbando di sigarette, che contribuiscono alla rivalutazione del Pil dell'1%, cioè 15,5 miliardi di euro.

La rivalutazione del Pil dovuta a "ricerca e sviluppo", voce passata da costo a investimento, vale invece 20,6 miliardi di euro (+1,3 punti percentuali rispetto alla vecchia stima del Pil), più delle componenti legate all'illegalità. Gli effetti del ricalcolo del Pil si fanno sentire anche sulle tasse, con la pressione fiscale che nel 2011 scende di 0,9 punti, dal 42,5% precedente al 41,6%.