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Incidenti,Roma capitale del rischio

In tema di sicurezza stradale la maglia nera va a Roma.

Lo ha rilevato l'Automobile club d'Italia. Fra i tratti più a rischio, il Grande raccordo anulare e la via Aurelia, all'altezza della Capitale. Pericolo in agguato anche sulle statali Tiburtina Valeria e Pontina. In discesa il trend delle morti per incidenti stradali, che nel 2009 sono diminuite del 10,3% rispetto al 2008, passando da 4.725 a 4.237.

Le strade e le autostrade più a rischio
La poco lusinghiera top ten delle strade statali più a rischio è guidata dalla Aurelia, nel tratto compreso tra il km 12 e il km 36 (ben sette i chilometri con "incidenti ricorrenti") davanti alla Tiburtina Valeria (dal km 12 al km 36); al terzo posto figura la Pontina in provincia di Latina (km 38-103, sei i chilometri con incidenti ricorrenti), al quarto la SS162 della Valle Caudina in provincia di Napoli (km 0-24), al quinto ancora la Pontina (km 13-31). Al sesto la Paullese in provincia di Cremona (km 17-43), al settimo l'Appia (km 16- 46), all'ottavo la SS Jonica in provincia di Crotone (km 240-250), al nono la Salaria (km 14-36) e al decimo la SS 036 del Lago di Como e dello Spluga in provincia di Lecco (km 36-43).

Anche nella categoria autostrade e raccordi, al primo posto figura il Gra della Capitale con 13 km in cui si verificano incidenti ricorrenti nel tratto tra il km 20 e il km 65. A seguire l'A1 Milano-Roma-Napoli (km 603-664 in provincia di Frosinone e km 260-309 in provincia di Firenze), l'A20 Messina-Palermo (km 4-68 in provincia di Messina), l'A12 Genova-Roma (tratto Genova-Rosignano, km 3-27), l'A29 Palermo-Mazara del Vallo (km 0-31), la Tangenziale Est-Ovest Napoli (km 5-16), il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (km 13-15), la Tangenziale Est Milano (km 9-24) e l'A19 Palermo-Catania (km 3-70).

Nel 2009 un morto ogni due ore
E' calato nel 2009 il numero di incidenti, morti e feriti sulle strade italiane. Rispetto all'anno precedente, i sinistri sono sceso dell'1,6% (215.504 in termini assoluti, per una media di 590 al giorno), le vittime del 10,3% (4.237, una media di 12 al giorno) e i feriti dell'1,1% (307.258, una media di 842 al giorno). Sempre nel 2009, il maggior numero di incidenti si è registrato in Lombardia (40.100, con 603 morti), Lazio 28.186, Emilia Romagna (20.411), Toscana (18.362), Veneto (15.643), Sicilia (14.044), Piemonte (13.742), Puglia (12.812), Campania (11.745) e Liguria (9.654). Se con i dati di quest'anno si confermerà la diminuzione del 10% delle vittime - segnala il Rapporto dell'Aci - l'Italia centrerà l'obiettivo europeo con il dimezzamento dei morti rispetto al 2001, quando sulle strade italiane si contarono ben 7.096 vittime pur con un numero di veicoli in circolazione inferiore del 18% circa a quello attuale.

Strage di giovani sulle strade italiane
Nel 2009, una vittima su 4 (il 26,9%) degli incidenti stradali aveva meno di 30 anni. Complessivamente, luglio è il mese "nero", le 18 l'ora critica, il weekend e la notte i periodi killer, le strade extraurbane le più pericolose. La fascia d'età più colpita dai sinistri è quella compresa tra i 20 e i 24 anni, nella quale si concentra il 10,1% dei decessi totali (432 su 4.237). Il 69,2% dei morti ed il 69,4% dei feriti è costituito dai conducenti dei veicoli coinvolti, mentre i passeggeri rappresentano il 15% dei morti ed il 24% dei feriti: il 15% dei conducenti coinvolti in un sinistro ha meno di 21 anni, quindi meno di tre anni di esperienza al volante. Nel 2009 il 76% degli incidenti si è verificato sulle strade urbane, con 1.892 morti (44.7% del totale) e 223.166 feriti (72,6%).

Il rischio maggiore nel fine settimana
Giovedì e venerdì sono i giorni con il maggior numero di incidenti (33.414 e 33.349, in entrambi i casi si tratta del 15,5% del totale) e feriti (46.120 e 46.038: il 15%), ma la frequenza più elevata di morti si registra al sabato (708, pari al 16,7%). Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pari al 43,2% del totale degli incidenti notturni; i morti e i feriti del venerdì e sabato notte rappresentano rispettivamente il 42,1% e il 45,6%. La maggior parte degli incidenti (75,2%) avviene tra due o più veicoli, iI 24,8% riguarda veicoli isolati. I pedoni si confermano l'utenza debole della strada: l'investimento rappresenta l'8,6% degli incidenti. Nel 2009 si sono registrati 18.472 casi con 667 morti (376 uomini e 291 donne) e 20.326 feriti. I pedoni risultano il 6,6% dei feriti ma ben il 15,7% dei morti, con un rischio altissimo per gli anziani: il maggior numero di decessi (107) anche nel 2009 si è registrato proprio tra gli 80-84enni; 9 i bambini tra gli 0 e i 9 anni che hanno perso la vita.