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Milan-Inter 1-1: Obi risponde al capolavoro di Menez

Pareggio per Mancini e Inzaghi, clamorosi errori di Icardi e El Shaarawy

- Finisce in parità il "Derby della Madonnina" numero 213 tra Milan e Inter. A San Siro, rossoneri e nerazzurri non sono andati oltre l'1-1 nel posticipo della dodicesima giornata di Serie A. Milan in vantaggio con un destro al volo di Menez al 23', pareggiato al 61' da un diagonale preciso di Obi dal limite. Clamorosi gli errori di Icardi, ipnotizzato all'8' da Diego Lopez, e di El Shaarawy, fermato dalla traversa solo davanti al portiere.

    LA PARTITA

    Luci a San Siro, quelle sì c'erano. Sugli spalti, chiassosi e rumorosi come da tempo non si percepiva, ma anche nell'attesa e nella voglia delle due tifoserie di fare spettacolo, tornare grandi, almeno per una sera. Il "Meazza" ha dato spettacolo puro e genuino, manna dal cielo per il nostro calcio, ma non ha potuto snaturare troppo la realtà di due squadre che col calcio champagne in questo momento centrano poco. Menez qualcosa della sua genialità l'ha messa nel gol del vantaggio, così come Obi ha trionfato nella sua caparbietà in occasione del pareggio. La realtà in questo momento però è che a Milano c'è un calcio di provincia giocato su un palcoscenico da campionato del mondo.

    Niente da dire, sia chiaro, sul piano dell'impegno, dell'abnegazione e della voglia di vincere. Milan e Inter hanno fatto quello che hanno potuto utilizzando al massimo le armi a disposizione. Poche. Cambiando come Inzaghi, o sperimentando come nel caso del "nuovo" arrivato Mancini che la bacchetta magica, se qualcuno avesse avuto davvero il dubbio, ha dimostrato di non averla. Il risultato è stato che i lontani cigni del passato evocati alla vigilia sono rimasti un'effimera illusione, lasciando il posto a una versione più elegante - ma di poco - dei brutti anatroccoli di questi mesi. La stanchezza nel finale, costante nel calcio italiano, ha portato occasioni ed emozioni, ma mettendo in luce clamorose lacune tecniche e tattiche che in questo momento fanno da corredo al nostro modo di giocare a pallone.
    Il pareggio sta anche nei rimpianti in una partita altalenante. Ai punti, forse, avrebbe meritato qualcosa di più il Milan di Inzaghi, caricato a molla alla vigilia ma rintanato nel classico contropiede che per il momento ha fatto le "fortune" del tecnico. Se l'inizio è stato tutto di marca nerazzurra con il clamoroso regalo da parte di Muntari gettato al vento senza nemmeno essere scartato da Icardi a tu per tu con Diego Lopez, l'umiltà - va di moda chiamarla così - dei rossoneri nell'aspettare e ripartire ha portato in dote il premio della magia di Menez al 23', con un destro al volo su assist sporco di El Shaarawy. La reazione nerazzurra non c'è stata, ben controllata dalla compattezza rossonera dopo il vantaggio ma anche penalizzata dalle posizioni troppo esterne di Kovacic e Palacio. A dare nuova linfa agli uomini di Mancini ci ha pensato il pareggio di Obi, bello tecnicamente ma abbastanza casuale dopo il rinvio maldestro di Zapata.

    Dopo l'1-1 è cominciato il divertimento, conseguenza clamorosa dei muscoli grondanti fatica. L'Inter ha alzato il pressing portandolo nella zona di Essien e Muntari, ma dimenticandosi di coprirlo alle spalle. La traversa spizzicata di Icardi in girata è un timido segnale che apre le porte all'ultimo quarto d'ora di marca milanista. Niente a che vedere con quello "granata" più famoso, ma che passerà alla storia recente come il quarto d'ora dei rimpianti a firma El Shaarawy. Il Faraone dopo essersi sbloccato a Genova ed aver raccolto elogi per il suo ritorno, si è divorato un gol a tu per tu con Handanovic centrando la traversa, con il timore del ripresentarsi della sindrome da rete che lo ha tenuto a stecchetto per quasi due anni. Al 94' poi sono i centimetri a negare a Poli il minuto da eroe, portando in dote un 1-1 che di fatto fa contenti tutti nelle parole, ma nessuno nei fatti anche considerando gli altri risultati.
    C'è da lavorare e molto. Mancini lo sa e non può essere altrimenti per trovare un sistema di gioco adatto a valorizzare i talenti in rosa e che non costringa Kovacic e Palacio a vagare sulla linea del fallo laterale. Inzaghi, forse, sperava e pensava di essere più avanti: se così fosse, sappia che non lo si vede. La squadra compatta che si affida alle ripartenze può dare frutti qualche volta, ma avere un'idea di calcio offensivo potrebbe essere più appagante. La bolgia da sola e non aizzata non si può avere.

    LE PAGELLE DEL MILAN di R. Omini 
    LE PAGELLE DELL'INTER di P. Ferrario

    IL TABELLINO
    MILAN-INTER 1-1
    Milan (4-4-1-1)
    : Diego Lopez 6; Rami 6, Zapata 6,5, Mexes 6, De Sciglio 6; Essien 6, Muntari 5 (31' st Poli 6); El Shaarawy 5,5, Menez 6,5, Bonaventura 6; Torres 4,5 (28' st Honda 5,5). A disp.: Abbiati, Agazzi, Armero, Zaccardo, Montolivo, Saponara, Ven Ginkel, Pazzini, Niang. All.: Inzaghi 6
    Inter (4-3-1-2): Handanovic 6; Nagatomo 5, Ranocchia 6, Juan Jesus 6, Dodò 6,5; Guarin 5, Obi 6,5 (27' st Hernanes 5,5), Kuzmanovic 6,5; Kovacic 4,5 (49' st M'Vila sv); Palacio 6, Icardi 5,5 (45' st Osvaldo sv). A disp.: Carrizo, Berni, Andreolli, Vidic, Campagnaro, D'Ambrosio, Donkor, Khrin, Bonazzoli. All.: Mancini 6
    Arbitro: Guida
    Marcatori: 23' Menez (M), 16' st Obi (I)
    Ammoniti: Mexes, Bonaventura (M); Obi, Juan Jesus (I)
    Espulsi: nessuno

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