10:21 - A ognuno il suo. Per Allegri obiettivo Decima. Per Montella caccia alla Prima. La finale di Coppa Italia come meta. Il tutto in un Juve-Fiorentina che inizia stasera e che allo Stadium miscela i contenuti di una rivalità che va oltre il dato calcistico. Un trofeo che i bianconeri inseguono da troppi anni (l'ultima coppa Italia, la nona, risale alla stagione 94-95) e che per i viola aprirebbe le porte di una nuova era: sfida nella sfida il confronto tra campioni di razza, con Tevez destinato alla panchina. Nella Viola subito Salah.

Turn over per i bianconeri. Scelto, voluto. Più forzata invece la formazione dei viola. Causa infortuni e recuperi ancora non ottimali. Spazio allora, per Allegri, a Coman e Pepe, partner nel tridente d'attaco di Llorente. Riposano dunque sia Tevez che Morata. Un 4-3-3 che a centrocampo vedrà Marchisio centrale con Pogba e Vidal a fare da incursori, mentre in difesa spazio a Caceres e Padoin sulle fasce con Ogbonna e Bonucci a protezione della porta di Storari. 

Dall'altra parte, proprio tra i pali, ecco Neto, promesso juventino per la prossima estate. Scelta obbligata per Montella, scelta che offre ampie garanzie tecniche. Obbligate anche le scelte in difesa con la linea a quattro Richards. Rodriguez, Basanta e Alonso. Centrocampo con Badelj in regia assisitito da Aquilani e Mati Fernandez e tridente d'attacco con Joaquin, Gomez e Salah. L'uomo più in forma, il match winner in campionato a San Siro contro l'Inter, quello che ha sfatato il tabù nerazzurro. Ora, la speranza di Montella, è che possa sfatare pure quello bianconero.

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