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Amy, la rockstar che non è mai uscita dal buio

Il talento della Winehouse e i difetti del nostro tempo

Ap/Lapresse

Se ne è andata.

Come i più timidi e impauriti senza salutare. Come una ragazzina capricciosa intimorita dal proprio successo che non ha mai saputo gestire. Le droghe e l'alcol vengono dopo. O prima. Dipende da dove si parte. Prima del successo, sicuramente, dopo una adolescenza vissuta nel mito della stranezza forse.

Amy si è sempre distinta fin dall'inizio della sua carriera,  che è cominciata - dicono i suoi biografi - a 16 anni, quando ha iniziato a strimpellare la chitarra da professionista. La gavetta nelle cantine londinesi, poi il successo. Per lei nessun talent, ma tanti pub nella zona di Camden dove abitava a Londra.

Non sono bastati per renderla forte, per allontanarla dall'anoressia e dall'ossessione del fisico perfetto. Dalle sue debolezze, in sostanza. In Amy Winehouse ci sono i difetti dei nostri tempi: la prepotenza del successo, la schiavitù dall'immagine, la paura di non reggere senza un parruccone in testa e un paio di occhi bistrati sotto il ciuffo, il terrore di essere sé stessi se si rinuncia alla corazza che ti difende dagli altri.

Una convivenza serena con le sue paure lei non l'ha mai avuta. Un po' come tutti i veri geni con la differenza che lei è rimasta imprigionata dalla sua genialità ignorando l'unica cosa che l'avrebbe potuta salvare: il talento. Compresso in una voce particolare ed unica che ha fatto impazzire tutto il mondo.

Se solo si fosse concentrata più sulla sua dote naturale, sicuramente ora Amy sarebbe ancora qui. E' diventata un mito prima e più velocemente di tante altre. Ma non ha retto il confronto con la sua ombra di cui, le cartelle cliniche lo dicono diversamente ma il concetto è lo stesso, era terrorizzata. Impaurita, appunto. E il coraggio se lo iniettava nelle vene o lo sniffava dalle narici. Ma quello è un coraggio effimero, che non dura. Certo è lo stesso che ora la sta spingendo a forza nell'Olimpo dei miti della musica (e non solo) maledetti come la loro immaturità di vivere. Lì per entrarci ci vuole un curriculum corvino come i suoi capelli. E lei a soli 27 anni ha riempito pagine e pagine di arresti, scandali e abusi.

Chissà se ha finto di essere più eccessiva di tante sue coetanee, soprattutto le reginette del pop d'Oltreoceano prive però del suo talento, oppure lei eccessiva lo sarebbe stata davvero anche in un altro contesto di vita. Il dubbio rimane. Il suo secondo e ultimo disco, quello che l'ha resa famosa ovunque si intitola Back to black. Relativamente profetico, visto che Amy dal buio non è mai uscita.