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Perché per la Lega è stata una settimana difficile?

Ansa

Prima la a dir poco infelice frase di Bossi su Monti: "Il Nord lo farà fuori".

Poi le parole con cui il segretario del Pdl Alfano ha di fatto scaricato gli ormai ex alleati in vista delle elezioni amministrative di primavere. E per concludere la nuova bufera che ha investito il Pirellone e che vede indagato per corruzione il vicepresidente del consiglio lombardo, il leghista Davide Boni.

Di cosa è accusato Boni?
La procura di Milano indaga su un giro di tangenti che va "ben oltre" il milione di euro e che sarebbe stato utilizzato per "esigenze del partito". L'inchiesta che coinvolge Boni nasce dagli arresti, nel maggio scorso a Cassano d'Adda, di alcuni amministratori, fra i quali l'ex sindaco Edoardo Sala. Un provvedimento di custodia cautelare colpì anche l'architetto Michele Ugliano che avrebbe collaborato con gli inquirenti. E a parlare di presunte tangenti ai magistrati sarebbe stata anche una "fonte interna" alla Lega Nord. Tangenti che sarebbero state versate per modifiche al piano urbanistico. I reati contestati a Boni risalgono a quando l'esponente lumbard era assessore regionale all'urbanistica.

Come ha reagito il partito?
Bossi ha difeso l'esponente del Carroccio e ne ha respinto le dimissioni. Solidarietà è arrivata anche dall'ex ministro dell'Interno Maroni. Solo il sindaco di Verona Tosi, peraltro maroniano doc, ha definito "eleganti" le eventuali dimissioni di Boni.

E Formigoni?
"Se fossero dimostrati degli atti dannosi - ha detto il governatore Roberto Formigoni - nei confronti di Regione Lombardia, ci costituiremmo parte civile, come parte lesa". Formigoni pero' frena e sottolinea che occorre aspettare che la magistratura faccia il suo lavoro, proseguano le indagini e siano emessi i verdetti.

Quali altri big del Pirellone sono finiti sotto inchiesta?
Oltre a Boni altri tre componenti dell'Ufficio di presidenza: il 20 luglio è iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente pd della Provincia Filippo Penati. Il 30 novembre finisce in manette il vicepresidente del consiglio Franco Nicoli Cristiani. Lo scorso 16 gennaio lo stesso destino tocca all'altro consigliere Pdl Massimo Ponzoni, ancora in carcere a Monza.  

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