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Isis, ministro Minniti: 25-26mila arruolati da oltre cento Paesi

Il titolare dellʼInterno: "Una parte è impegnata nei combattimenti, unʼaltra potrebbe tornare. Potremmo avere la diaspora di ritorno"

"L'Isis può contare su 25-26mila persone provenienti da cento Paesi del mondo: è una cosa che non ha precedenti.

Una parte è impegnata nei combattimenti, un'altra potrebbe tornare: potremmo avere la cosiddetta diaspora di ritorno". Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, nel corso dell'audizione in comitato Schengen in merito al decreto legge che introduce nuove norme sull'immigrazione.

Il terrorismo legato all'Isis, ha aggiunto, "è un problema del pianeta, non soltanto italiano o europeo". "Noi - ha osservato - abbiamo lo Stato islamico sulla difensiva per la componente militare, ha perso terreno in Siria e in Iraq. Nel momento in cui è più forte l'ipotesi di una sconfitta militare sul campo, ci può essere una reazione asimmetrica in un altro campo".

Minniti ha parlato poi del nodo immigrazione. Le politiche di collaborazione tra i Paesi europei "non vanno nella direzione auspicata". I numeri della relocation, ha sottolineato, "sono del tutto insoddisfacenti: erano stati fissati 40mila ricollocamenti di profughi dall'Italia, ad oggi quelli operativi sono stati solo 3.200".

"Nelle settimane scorse - ha ricordato Minniti - è stato chiuso un accordo con la Germania che ha accettato di accogliere 500 migranti al mese, tuttavia la disponibilità tedesca non risolve un problema che riguarda l'intera Europa. Faccio presente che le relocation erano obbligatorie".