Francia, migranti di Calais si spostano alle porte di Parigi
I residenti iniziano a lamentarsi: marciapiedi impraticabili, condizioni igieniche completamente assenti e nessuna assistenza
Dopo lo sgombero della Giungla di Calais, esplode il numero di migranti presenti nelle tendopoli nella zona nord di Parigi.
Secondo Heloise Mary, responsabile dell'ufficio di accoglienza e accompagnamento dei migranti citata da BFM-TV, con la chiusura di Calais si è passati da "2.000 a 3.000 persone in due giorni" negli accampamenti selvaggi di avenue des Flandres, Jaurés e Stalingrad, non lontano da Montmartre e dalla Gare du Nord.
Sono arrivati ad ondate: alcuni hanno deciso di allontanarsi dal campo di Calais prima dello sgombero per evitare di essere smistati nei centri di accoglienza organizzati e rinunciare così alla possibilità di giungere in Inghilterra. I migranti aspettano seduti per terra senza servizi igenici e cure, in attesa che qualcuno li aiuti.
Nel quartiere vicino all'avenue de Stalingrad il campo sotto il ponte della metropolitana è continuamento smantellato dalle autorità: i migranti, però, tornano puntualmente e lo ricostruiscono. Le autorità hanno previsto l'organizzazione di un centro di accoglienza nei pressi di De la Chapelle ma metterà a disposizione solo 600 posti contro i circa 2mila migranti che vivono per le strade.
Intanto i residenti si lamentano e temono che il numero dei migranti aumenti sempre più: i commercianti della zona hanno già denunciato un calo del 30% delle entrate. Non si riesce più passare per i marciapiedi, ormai adibiti a zone di bivacco, e le condizioni di igiene della zona sono molto precarie.