Clima, allarme in Australia: lʼacqua calda devasta un terzo della Grande Barriera Corallina
Si tratta di una morìa senza precedenti. Gli studiosi stimano che si sia perduto il 67% dellʼecosistema, patrimonio dellʼUnesco
L'aumento della temperatura delle acque australiane ha devastato almeno un terzo della Grande Barriera Corallina, patrimonio mondiale dell'Unesco, causando il peggiore sbiancamento dei coralli mai registrato finora. A lanciare l'allarme è uno studio della James Cook University, secondo cui negli ultimi otto-nove mesi è andato perduto il 67% dell'ecosistema, pari a circa 700 dei 2.300 chilometri totali di coralli che formano la barriera.
La zona più danneggiata dal cambiamento climatico nel 2016 è quella settentrionale, "finora la più incontaminata della Grande Barriera", spiega il professor Terry Hughes del Centro di Eccellenza per gli studi sui banchi corallini, che ha guidato una vasta ricognizione subacquea.
Disastro ambientale - Secondo i ricercatori, ci vorranno almeno 10-15 anni per riguadagnare i coralli perduti, anche se si teme che un ulteriore fenomeno di sbiancamento possa rallentare il lento recupero. I restanti due terzi meridionali della barriera, che includono le aree turistiche a sud di Port Douglas attorno a Cairns e all'arcipelago di Whitsundays, se la sono cavata con danni minori perché protetti dalle acque più fresche provenienti dal Mar dei Coralli.
Patrimonio mondiale in pericolo - Intanto il governo australiano si prepara a riferire al Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'Unesco sulle misure di protezione adottate o programmate per la Grande Barriera. Il Comitato dovrà poi discutere nuovamente se includere il sito nella "lista del patrimonio mondiale in pericolo".
"Stop all'industria del carbone" - Il cambiamento climatico rappresenta una tale minaccia per i corali, che l'ex direttore dell'Authority del parco marino della Grande Barriera, Graeme Kelleher ha invocato la messa al bando di ogni nuova miniera di carbone. "L'Australia non può avere una Grande Barriera Corallina in buona salute e allo stesso tempo continuare con l'industria del carbone", ha sentenziato.
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