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Ue: "Italia ha squilibri eccessivi, ma non scatterà procedura correzione"

Bruxelles ricorda poi che sono state prese misure per riformare il mercato del lavoro e le istituzioni. Ma restano dei gap da colmare, specialmente su privatizzazioni e spending review. Padoan: "Non mi sembra Ue chieda sforzo in più"

Ue:
-afp

Gli squilibri macroeconomici dell'Italia restano "eccessivi" come quelli di Bulgaria, Croazia, Francia e Portogallo.

Lo rende noto la Commissione Ue, aggiungendo però che per nessuno dei Paesi scatterà una procedura con richiesta di correzione. L'Italia, precisa sempre la Commissione, è soggetta alla regola del debito e non ha raggiunto l'obiettivo di medio termine, ovvero il pareggio strutturale di bilancio.

Nella parte riassuntiva relativa all'Italia, la Commissione ricorda che "l'alto debito e la protratta debole produttività implica rischi per il futuro, con rilevanza transnazionale". Inoltre, "la lenta risoluzione delle sofferenza bancarie pesa sui bilanci delle banche e l'alta disoccupazione a lungo termine sulle prospettive di crescita. La riduzione del debito richiederebbe avanzo primario e crescita sostenuta".

Bruxelles ricorda poi che "sono state prese misure per riformare il mercato del lavoro, le istituzioni, per affrontare i crediti deteriorati, la P.a., giustizia ed istruzione. Ma restano dei 'gap' da colmare, specialmente su privatizzazioni, contrattazione collettiva, spending review, misure per aprire il mercato, fisco e lotta alla corruzione".

La Commissione si aspetta che le debolezze identificate siano affrontate dagli Stati nell'elaborazione dei loro programmi di stabilità, presentati a Bruxelles a metà aprile.

Dombrovskis: "Procedura Italia? Dipende da piano riforme" - A causa degli squilibri eccessivi in Italia "è necessario continuare lo sforzo in corso sulle riforme, perché può esse messa nel 'braccio correttivo' della procedura di squilibri in qualunque momento, ma le successive decisioni dipendono da quanto è ambizioso il piano di riforme nazionale" che si presenta ad aprile-maggio. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis.

Padoan: "Non mi sembra Ue chieda sforzo in più" - "La Commissione - ha spiegato il ministro Padoan - non è che ci chiede qualcosa in più in cambio del giudizio sulla flessibilità, devono confermare l'eleggibilità dell'Italia, quindi nel momento in cui si conoscono i dati definitivi sulla flessibilità si conoscono i dati di spazio fiscale e quindi si può completare il quadro che era già delineato nella legge di stabilità 2016".

Per quanto riguarda eventuali interventi, ha ribadito che "il quadro definitivo sarà chiarito nel Def, prima di allora non è il caso di entrare in singole misure".