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Strage in Gallura, Frigeri avrebbe ucciso da solo e in preda alla cocaina

Nuovi particolari sulle indagini, vittime massacrate con una mazza che non si trova: il bimbo strangolato col filo del telefono

Angelo Frigeri avrebbe ucciso senza l'aiuto di complici.

Sono le indiscrezioni delle ultime ore sulla strage di Tempio Pausania, dove hanno perso la vita Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia Zanzani e il figlioletto Pietro di soli 12 anni. Frigeri ha ucciso prima la donna con un colpo in testa, poi il marito colpo alla nuca e poi il bimbo. Che è stato strangolato con una prolunga del telefono.

Strage in Gallura, Frigeri avrebbe ucciso da solo e in preda alla cocaina

Gli inquirenti seguono questa pista, anche se per il momento Frigeri, non ha confermato. Si attende il nuovo interrogatorio previsto nelle prossime ore nel carcere di Tempio. Che potrebbe subire ulteriori ritardi visto che anche il secondo legale d'ufficio, Gianfranca Sotgiu, ha rimesso l'incarico. Gli investigatori continuano comunque a cercare eventuali complici. Ma pare sempre più difficile che i fatti si discostino molto da quanto starebbe emergendo.

Colpisce l'estrema brutalità della strage, compiuta in un contesto in cui tutti i protagonisti si conoscevano molto bene. Frigeri avrebbe affrontato la famiglia con una mazza da baseball, pare dopo avere assunto una "robusta dose di cocaina". L'arma del delitto, per il momento, non è stata ritrovata. Avrebbe ucciso prima la donna colpo in testa, poi il marito colpo alla nuca e poi il bimbo che è arrivato successivamente. Il piccolo Pietro è stato strangolato con una prolunga del telefono, con un sacchetto di plastica sul volto. Poi Frigeri si è allontanato e a tarda notte, dopo l'intervento dei soccorsi, è andato a dare le condoglianze alla mamma dell'amico ucciso. Nella casa della strage, Frigeri ha accatastato i corpi mettendo intorno sedie e altro materiale infiammabile, segno che voleva dar fuoco per cancellare le tracce. E a proposito di tracce non ne sono state trovate di altre.

L'operaio 32enne ha ammesso la sua partecipazione alla strage affermando di provare rimorso e aprendo così la pista della presenza di eventuali complici. Secondo ulteriori indiscrezioni, proprio per scovare gli altri possibili assassini, è possibile che venga somministrato un test di massa sul dna di tutti gli abitanti come a Brembate, il paese della Gambirasio. Previsti per oggi i funerali delle vittime.