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Lampedusa, naufraga un barcone di immigrati: centinaia di morti

Dramma nei pressi dellʼIsola dei Conigli. Tra le vittime donne e bambini. Circa 500 gli extracomunitari a bordo dellʼimbarcazione che ha preso fuoco. I superstiti: "I pescatori ci hanno ignorato". Venerdì proclamato il lutto nazionale

Ansa

Un barcone carico di immigrati è naufragato a Lampedusa, nei pressi dell'Isola dei Conigli.

Finora sono stati recuperati 110 cadaveri, mentre altri 100 corpi, soprattutto di donne e bambini, sono stati individuati all'interno del barcone affondato. Il bilancio potrebbe tuttavia essere destinato ulteriormente ad aumentare: secondo i sopravvissuti, 155, a bordo c'erano almeno 500 persone. Venerdì proclamato il lutto nazionale.

Letta: "A Lampedusa il prima possibile" - Il premier Enrico Letta ha promesso al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, di recarsi di persona sull'isola non appena le condizioni lo consentiranno. Lo rendono noto fonti di governo, riferendo di una telefonata fra il presidente del Consiglio e il primo cittadino di Lampedusa. Nel primo pomeriggio il sindaco dell'isola aveva inviato un polemico telegramma a Letta: "Venga a contare i morti con me", aveva infatti scritto la Nicosini.

Fermato uno dei presunti scafisti
- La polizia ha individuato e fermato uno dei presunti scafisti del barcone: è un giovane tunisino che era stato raccolto tra i superstiti. A riconoscerlo sarebbero stati alcuni immigrati.

Accuse ai pescatori: "Hanno ignorato i superstiti" - "Siamo partiti due giorni fa dal porto libico di Misurata. Su quel barcone eravamo in 500. Non riuscivamo nemmeno a muoverci. Durante la traversata tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso". Lo hanno raccontato alcuni superstiti del naufragio. A queste parole il vicepremier Angelino Alfano ha replicato così: i pescherecci "non hanno visto il barcone, altrimenti sarebbero intervenuti. Gli italiani sono di grande cuore, abbiamo soccorso 16mila naufraghi".

Fuoco a una coperta per farsi notare - Per farsi notare dai soccorritori i naufraghi, che verso le tre del mattino erano sotto costa, prima avevano tentato di mettersi in contatto con gli isolani usando dei cellulari, ma non c'era campo. Hanno quindi dato fuoco ad una coperta per attirare l'attenzione. Ma, raccontano alcuni superstiti, "il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato avvolto dalle fiamme; molti di noi sono si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva".

Pescatore: "Ho tirato sulla barca 18 naufraghi vivi e 2 morti" - "Stavamo tornando da una battuta di pesca. Con il binocolo abbiamo visto le fiamme salire da un barcone e ci siamo diretti lì". E' il drammatico racconto di Francesco Colapinto, 24 anni - che si trovava a bordo del peschereccio Angela C. insieme agli zii Domenico, 59 anni, e Raffaele, 65 anni -, che per primo ha raggiunto il barcone naufragato con i migranti a poche centinaia di metri dalla costa lampedusana. "Abbiamo tirato su 18 persone vive e 2 morti. Poi abbiamo visto arrivare le motovedette".

Donna in banchina tra le vittime, ma era viva - I primi tre feriti della strage di Lampedusa stanno per arrivare all'ospedale Civico di Palermo con l'elicottero del 118. Sono tre donne, una di loro era stata data per morta e messa in banchina insieme alle salme. "Solo dopo ci siamo accorti che era viva e aveva ingerito nafta - dice Giuseppe Noto, direttore sanitario dell'Asp 6 -. E' stata rianimata e trasportata in ospedale". Nell'elicottero c'è anche una donna incinta al settimo mese. Insieme a loro una bimba siriana arrivata la notte precedente alla tragedia.

Venerdì proclamato il lutto nazionale - "Venerdì sarà giornata di lutto nazionale e sarà osservato un minuto di silenzio delle scuole". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, al termine del Consiglio dei ministri convocato dopo la strage di immigrati a Lampedusa. "Sarà fatto - ha aggiunto Kyenge - un lavoro interministeriale per presidiare questa emergenza sul territorio e ragionare anche in termini di lunga durata".

Il sindaco di Lampedusa: "E' un orrore" - "Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? E' un orrore continuo". Lo dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, mentre cerca di tenersi informata sull'ennesima tragedia. "Le dimensioni non le conosciamo ancora - dice Nicolini -. Se è vero che erano 500 sul barcone e in salvo già sul molo ce ne sono soltanto poco meno di 150, è davvero un orrore". 

Il medico: "In centinaia mancano all'appello" - "I superstiti ci hanno raccontato che sul barcone viaggiavano circa 500 persone. Fino ad ora sono stati recuperati quasi cento cadaveri e 155 sopravvissuti. Tra questi anche due piccoli dall'apparente età di due e di tre anni. Basta fare un rapido calcolo per rendersi conto che ancora mancano all'appello centinaia di persone", ha detto Pietro Bartolo, il medico responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. E ha confermato che il barcone trasportava tra i 450 e i 500 immigrati anche il commissario straordinario dell'Asp di Palermo, Antonio Candela, che sta coordinando le operazioni di assistenza ai feriti. Salve due donne incinta, una delle quali trasportata d'urgenza all'ospedale di Palermo. 

Prima un altro sbarco con 463 persone - Oltre al barcone naufragato nei pressi dell'Isola dei Conigli a Lampedusa è approdata in nottata un'altra "carretta" con altri 463 extracomunitari. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che già ospita oltre 700 persone.

Inchiesta pm Agrigento: "Omicidio plurimo" - La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un'inchiesta sul naufragio. Il fascicolo è stato istruito dal sostituto procuratore Andrea Maggioni. La procura, oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ipotizza anche il reato di omicidio plurimo.