disuguaglianze sempre più marcate

Ricchezza record ma in mano a sempre meno persone: cosa succede al risparmio degli italiani

La Relazione della Banca d'Italia 2024 rivela un paradosso: patrimoni familiari in crescita ma per pochi, anzi pochissimi privilegiati

09 Giu 2025 - 10:09
 © Istockphoto

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Gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori, ma dietro la crescita della ricchezza nazionale complessiva si nasconde una realtà preoccupante: la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando. È quanto emerge dall'ultima Relazione annuale di Banca d'Italia, che fotografa un Paese dove i patrimoni familiari toccano livelli record ma l'incertezza economica spinge comportamenti che rischiano di accentuare le disparità sociali.

I numeri della ricchezza italiana

 La ricchezza netta delle famiglie italiane ha raggiunto alla fine del 2024 quota 11.700 miliardi di euro, pari a 8,3 volte il reddito disponibile, mantenendo stabile il rapporto rispetto al 2023. Un risultato che colloca l'Italia tra i Paesi più ricchi al mondo in termini di patrimonio privato, ma che nasconde dinamiche contrastanti.

I redditi familiari sono cresciuti del 2,7% nel 2024, un ritmo dimezzato rispetto al +5% del 2023. Il rallentamento è dovuto principalmente al calo dei redditi netti da proprietà e dei redditi da lavoro autonomo, aumentati solo dell'1% contro il +4,5% dell'anno precedente. Via Nazionale collega questo trend all'"indebolimento dell'attività nei settori in cui è più diffusa questa tipologia di lavoratori".

Il boom del risparmio precauzionale

 Di fronte all'incertezza economica, le famiglie italiane hanno intensificato i comportamenti di risparmio. La propensione al risparmio è salita al 9% del reddito lordo disponibile dall'8,2% del 2023, raggiungendo valori superiori a quelli pre-pandemia.

Banca d'Italia spiega che a questo risultato hanno contribuito i livelli storicamente elevati dei tassi di interesse reali. Inoltre, il peggioramento delle aspettative sulla condizione economica generale dell'Italia e l'aumento delle attese di disoccupazione, specialmente tra le famiglie a basso reddito, avrebbero indotto queste ultime ad accrescere il risparmio per motivi precauzionali. Il consumo delle famiglie è rimasto sostanzialmente piatto, con una crescita dello 0,4% nel 2024 (+0,3% nel 2023), confermando la prudenza negli acquisti.

L'effetto Borsa sui patrimoni

 Una spinta decisiva alla crescita della ricchezza è arrivata dalle attività finanziarie, che hanno beneficiato dell'andamento positivo dei mercati azionari nel 2024. Il valore degli investimenti finanziari è aumentato del 4,3% in
termini nominali, portando la ricchezza finanziaria a 6.030 miliardi di euro, con un incremento del 57% dal 2010. Le attività finanziarie oggi valgono 4,3 volte il reddito disponibile, livello superiore alle 3,4 volte di 15 anni fa e alla media dell'eurozona. Un dato che riflette la crescente finanziarizzazione del risparmio italiano.

La rivoluzione dei portafogli dal 2022

 L'analisi di Palazzo Koch individua nell'estate 2022 lo spartiacque nei comportamenti di investimento delle famiglie. Quando la Bce ha iniziato a rialzare i tassi per combattere l'inflazione, ponendo fine all'era del denaro gratis, si è assistito a una rivoluzione nei portafogli.

Dal 2010 al 2021, con tassi di interesse vicini allo zero, si era osservata "una riallocazione della ricchezza finanziaria verso il risparmio gestito": la quota di fondi comuni e gestioni è salita dal 22,4% al 33% del totale delle attività finanziarie, mentre gli investimenti diretti in titoli obbligazionari sono crollati dal 19,3% al 4,3%. Con il rialzo dei tassi dal 2022, questa tendenza è cambiata, con un ritorno verso forme di investimento a reddito fisso più remunerative.

Il rischio disuguaglianza

 Gli esperti evidenziano come questo scenario presenti criticità significative per la coesione sociale. Una società che teme che il futuro possa essere peggiore del presente tende a cautelarsi risparmiando, e se dovesse effettivamente arrivare una crisi economica, questo risparmio verrebbe poi almeno in parte utilizzato. Tuttavia, l'aumento della ricchezza netta attraverso i mercati finanziari implica un incremento della disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, perché la presenza nei portafogli di azioni, obbligazioni e fondi tende a essere maggiore man mano che crescono i patrimoni e i redditi.

Anche la maggiore propensione al risparmio rischia di accentuare le disparità: la capacità di mettere denaro da parte sale all'aumentare del reddito. In questo scenario, l'Italia rischia di accrescere la disuguaglianza di ricchezza, oggi già elevata secondo diverse analisi economiche.

Le sfide per il futuro

 I dati di Banca d'Italia disegnano un'Italia ricca ma fragile, dove la crescita dei patrimoni convive con l'aumento dell'incertezza e delle disuguaglianze. La sfida per le istituzioni sarà quella di sostenere la crescita economica riducendo al contempo i divari sociali, in un contesto globale sempre più instabile. Il recupero del potere d'acquisto (+1,3% nel 2024 dopo la crescita zero del 2023) grazie al calo dell'inflazione rappresenta un segnale positivo, ma non sufficiente a rassicurare famiglie che guardano al futuro con crescente preoccupazione.

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