per ora smentita una sua uscita anticipata dalla Bce

Christine Lagarde: tra gaffe, polemiche e un rapporto difficile con i mercati

Una carriera da leader: dall'avvocatura al vertice della finanza mondiale, tra frasi che hanno fatto storia e rumor su un clamoroso addio anticipato

05 Giu 2025 - 16:08
 © Ansa

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Seconda donna più potente al mondo secondo la rivista "Forbes" per quattro anni consecutivi, Christine Lagarde rappresenta oggi il volto dell'Europa finanziaria. Dal novembre 2019 presiede la Banca centrale europea, ruolo che manterrà salvo cambiamenti imprevisti, fino all'ottobre 2027; la sua figura resta controversa per gaffe memorabili, dichiarazioni che hanno scosso i mercati e un rapporto spesso difficile con l'opinione pubblica.

Le voci sull'addio anticipato e la smentita ufficiale

 Le ultime settimane hanno visto Christine Lagarde al centro di un vero e proprio caso internazionale. Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha dichiarato al "Financial Times" che la numero uno dell'euro avrebbe preso in considerazione l'idea di lasciare la Bce per guidare il Wef.

Secondo il quotidiano britannico, una trattativa dell'ex direttrice del Fmi c'è stata e sarebbe arrivata a proposte concrete, tra cui un alloggio in Svizzera nella residenza Villa Mundi di Ginevra. Si sarebbe raggiunta anche un'intesa informale per un'uscita anticipata da Bce, subordinata però da Lagarde al ritorno dell'inflazione nell'Eurozona al target del 2%.

La Bce ha però prontamente smentito: "La presidente Lagarde si è sempre impegnata pienamente a portare a termine la sua missione ed è determinata a completare il suo mandato". Il 5 giugno 2025, durante la conferenza stampa seguente alla riunione del direttivo Bce che ha deciso l'ottavo taglio dei tassi di interesse, Lagarde ha finalmente rotto il silenzio. "Il mio futuro è ben meno importante" di quello dell'intera area euro, ha dichiarato con fermezza, aggiungendo: "Sono sempre stata e sono pienamente determinata per svolgere la mia missione e a completare il mio mandato". Una risposta che sembra chiudere definitivamente le speculazioni, anche se alcuni osservatori notano come non abbia negato esplicitamente l'esistenza di colloqui con l'ex presidente del Wef.

Alcuni analisti ipotizzano altre motivazioni per un possibile addio anticipato. Christine Lagarde potrebbe lasciare la Bce prima della naturale scadenza del mandato per entrare in politica francese, in un contesto di instabilità e possibili elezioni anticipate, considerando la crescente debolezza di Emmanuel Macron. Uno scenario che al momento resta però nel campo della fanta-politica.

L'ascesa di una pioniera

 Nata il primo gennaio 1956 a Parigi da una famiglia di insegnanti, Christine Madeleine Odette Lallouette ha sempre rappresentato una rottura con gli schemi tradizionali. Da adolescente faceva parte della squadra nazionale francese di nuoto sincronizzato, un dettaglio che racconta molto del suo carattere determinato e della capacità di coordinamento che la contraddistingue ancora oggi.

Oltre alle sue capacità professionali, Lagarde è diventata un'icona di stile riconoscibile in tutto il mondo. Il suo look sempre impeccabile - caratterizzato da tailleur sartoriali, capelli argento tagliati corti e soprattutto i suoi celebri foulard colorati - è diventato un marchio di fabbrica, in un mondo - quello della finanza - dominato dagli uomini e da un dress code ripetitivo e austero. Con i suoi accessori, in particolare sciarpe e spille, ha spesso comunicato messaggi simbolici: dalla spilla con il simbolo del festival irlandese Rose of Tralee indossata a Dublino per celebrare l'identità locale, ai foulard dai colori energici come rosso e giallo per trasmettere determinazione e vitalità.

La sua carriera inizia nel mondo legale: dopo l'iscrizione al foro di Parigi, nel 1981 inizia a lavorare per Baker & McKenzie, uno studio legale multinazionale specializzato in diritto d'affari. In venticinque anni scala tutti i gradini fino a diventare presidente nel 1999, prima donna e prima persona non-americana in quel ruolo.

Il salto in politica arriva nel 2005, quando accetta l'invito di Jean-Pierre Raffarin a entrare nel governo francese. Con l'elezione di Nicolas Sarkozy diventa ministra dell'Agricoltura e della Pesca; passano pochi mesi e con un rimpasto di governo Lagarde passa alla guida del ministero dell'Economia, delle Finanze e del Lavoro.

Dal Fmi al comando della Bce

 Nel 2011, dopo lo scandalo che travolge Dominique Strauss-Kahn, Lagarde presenta la propria candidatura a direttrice del Fondo Monetario Internazionale, conquistando la fiducia delle economie emergenti con promesse di maggiore rappresentazione.

Il 2 luglio 2019 viene nominata dal Consiglio europeo per succedere a Mario Draghi come presidente della Banca centrale europea, diventando la prima donna a ricoprire questo ruolo cruciale. Il 17 settembre 2019, il Parlamento europeo vota a scrutinio segreto per raccomandarla alla posizione, con 394 voti a favore, 206 contrari e 49 astensioni. Il mandato non rinnovabile di Lagarde alla Bce scadrà il 31 ottobre 2027.

Le frasi che hanno fatto storia (e creato polemiche)

 Lagarde non è solo una figura istituzionale, ma anche una comunicatrice le cui dichiarazioni spesso sono diventate virali per motivi non sempre positivi. "Per me la leadership è incoraggiare le persone. Significa stimolarle. Vuol dire metterle nella condizione di raggiungere ciò che possono raggiungere, e di farlo con un obiettivo", ha dichiarato definendo la sua filosofia di comando.

Durante la crisi energetica, la sua proposta provocatoria "per far fronte all'aumento del prezzo del petrolio, consiglio ai francesi di andare in bicicletta", ha diviso l'opinione pubblica ma dimostrato il suo approccio diretto ai problemi.

Sul lavoro e l'economia ha sempre mantenuto una visione pragmatica: "Lavorate di più, e si moltiplicherà l'occupazione; spendete di più, parteciperete alla crescita; guadagnate di più, aumenterete il potere d'acquisto".

La sua gaffe più famosa risale al 12 marzo 2020, quando nella primissima fase della pandemia dichiarò: "Noi non siamo qui per accorciare gli spread. Non è questa la funzione né la missione della Bce". La frase provocò immediatamente una fuga dai titoli di Stato italiani che causò la peggiore perdita nella storia della Borsa italiana. Le principali borse europee chiusero tutte in profondo rosso: Milano con un crollo record del -16,92%, Francoforte -12,23%, Parigi -12,28%, Madrid -13,3% e Londra oltre il -10%. Fu costretta a correggere il tiro poche ore dopo in un'intervista televisiva, un episodio che rimane emblematico del suo rapporto difficile con i mercati e i media.

Un'eredità controversa

 Parlando al Parlamento europeo, Lagarde ha recentemente sottolineato: "La nostra sfida è trasformare queste idee in tecnologie che alimentino la crescita economica. Per farlo, dobbiamo ridurre gli oneri amministrativi e favorire un ambiente favorevole all'innovazione".

Il suo operato alla Bce non è stato privo di controversie; non ha mai davvero conquistato il favore dell'opinione pubblica, né ha mai avuto un rapporto sereno con i mercati, secondo alcuni analisti. Tuttavia, ha saputo navigare la pandemia, la crisi energetica e le tensioni geopolitiche mantenendo la stabilità dell'eurozona.

Christine Lagarde resta una figura polarizzante ma indubbiamente influente. Che decida di completare il suo mandato o di intraprendere nuove sfide, la sua impronta sull'Europa finanziaria rimarrà - nel bene e nel male - indelebile. 

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