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I Pinguini Tattici Nucleari scelgono di rimanere "Fuori dall'hype"

Svolta major per il quarto disco del gruppo di Bergamo. Lo raccontano a Tgcom24 prima di partire in tour (dal 6 aprile da Padova)

I Pinguini Tattici Nucleari scelgono di rimanere
ufficio-stampa

"Fuori dall'hype" è il titolo del nuovo album dei Pinguini Tattici Nucleari che esce il 5 aprile per Sony.

Un "salto" importante per la band bergamasca attiva dal 2012, che ha pubblicato fino ad ora tre album autoprodotti, e grazie a una fan base in costante crescita ha già raccolto 20 milioni di streaming e oltre 7 milioni di visualizzazioni su YouTube. Come ha raccontato a Tgcom24 il frontman Riccardo Zanotti, questo passaggio a una major coincide con un album sempre variegato musicalmente ma più maturo e coerente.

L'approdo alla Sony è un giro di boa. Quali sono state le vostre reazioni emotive di questo passaggio?
Noi abbiamo sempre lavorato da soli senza aiuti di nessuna sorta. Ci siamo ritrovati in un mondo con tante persone attorno che cercano di aiutarti in tutte le fasi, dalla produzione alla gestione dei social. Ci siamo sentiti aiutati, amati e coccolati. E' stato bello.

Oltre alla prima volta su un'etichetta major, ci sono altre prime volte in questo disco?
Innanzitutto ci sono delle ballate. Non ne abbiamo mai fatte prima d'ora, almeno nella forma più classica. Abbiamo sempre cercato di analizzare più generi possibili per portarli nelle nostre canzoni. In questo album abbiamo cercato di approfondire più generi e per questo risulta essere sicuramente più variegato.

In che cosa è diverso questo disco dai tre precedenti e in cosa uguale?
E' diverso perché c'è una ricerca musicale nuova. E' diverso perché ci sono tematiche a noi care che abbiamo affrontato con altre sfumature e alcune totalmente nuove che vengono dal nostro vissuto. Questo è sicuramente un album più maturo. Abbiamo sempre proposta tanta varietà musicale ma qui c'è più coerenza. Rispetto a prima c'è uno stile che si è delineato negli anni che è comune a un modo di affrontare sia gli arrangiamenti che le liriche per far da collante tra le canzoni. In passato mancava questo e invece c'erano degli excursus troppo strani.

"Fuori dall'hype", la title track, è un specie di manifesto. Cosa significa per voi?
L'hype è l'aspettativa che si crea negli ascoltatori per un album di un determinato artista. Per noi vuol dire essere fuori da questa dinamica. Perché questo porta due problemi di fondo. Il primo è che quando c'è una grande aspettativa, se viene delusa, ci sono conseguenze nefaste enormi. Insomma devi fare qualcosa di ottimo, perché se fai qualcosa di buono tutto il mondo ti si scaglia contro. Il secondo problema è che dall'aspettativa si creano sempre dei mostri: l'artista stesso farà un prodotto in cui si sentirà un peso sulle spalle. Per noi è molto più facile fare delle strade diverse, non troppo battute, ma costruire pian piano e arrivarci con calma con una propria coerenza e una forza espressiva che verrà capita magari non subito, ma con il tempo da chi ti vuole bene.

Questo disco sarà la porta al mainstream?
Vedremo. Bei passi in avanti si sono fatti (radio e tv). Ma quello che ci interessa davvero sono i live, fare dei bei concerti da cui la gente esca pensando di non avere buttato il tempo.

Che affinità e divergenze ci sono tra la scena indie italiana e voi?
Abbiamo molti amici nel panorama indie italiano. All'inizio della carriera ci ha aiutato perché si facevano concerti insieme. Ma noi siamo un po' diversi dal minimalismo pop che sta andando ora nell'indie, gli arrangiamenti e le liriche sono diverse. Condividiamo con tutti un'amicizia ma a livello di stile abbiamo sempre cercato di distanziarci, cercando di avere delle diverse influenze.

Quali sono musicalmente le vostre ispirazioni?
Alcune sono cambiate e alcune sono constanti negli anni. I Queen ad esempio sono rimasti dall'inizio. Anche se adesso sono tornati di moda, sono sempre stati nel mio cuore, è stata la prima band che mi ha iniziato al rock. A livello italiano, sicuramente Lucio Dalla (lo citiamo anche in una canzone) è una grandissima influenza. Parlando di cose più moderne, apprezziamo molto Giorgio Poi, la sua sonorità e il suo timbro: fa una musica molto personale.

Il disco esce il 5 aprile e dal giorno dopo partite in tour. Come saranno questi concerti?
C'è molta più scenografia, ci sono dei contributi video e c'è uno spettacolo di luci molto ragionato e anche degli effetti speciali originali. Abbiamo cercato di costruire uno spettacolo che oltre alla musica avesse al suo interno tanti altri aspetti, mentre nel passato non avevamo mai troppo pensato oltre alla musica. Questo è il frutto del lavoro con un team che ci segue.

Ecco le prime date del tour che porterà la band in giro per l'Italia:

06/04 PADOVA Hall  (Sold Out)    
11/04 VENARIA REALE (TO) Teatro della Concordia (Sold Out)
12/04 BOLOGNA Palaestragon (Sold Out)
13/04 FIRENZE Auditorium Flog (Sold Out)
15/04 MILANO Alcatraz (Sold Out)
17/04 ROMA Atlantico
19/04 AREZZO Karemaski
20/04 MODUGNO (Bari) Demodè Club
21/04 CESENA Vidia Rock Club
27/04 SENIGALLIA Mamamia
04/05 NAPOLI Casa della Musica Federico I