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...A Toys Orchestra: "Abbiamo cambiato il nostro sound per allargare i nostri confini"

Il gruppo campano ha pubblicato lʼalbum "Butterfly Effect", registrato a Berlino. "Abbiamo rinnovato formazione e sound - dice a Tgcom24 il cantante Enzo Moretto -, e sappiamo che allʼestero cʼè spazio anche per noi"

Nuovo album e nuovo corso per gli ...A Toys Orchestra, che con "Butterfly Effect" tornano a tre anni di distanza dal precedente "Midnight Revolution" con una formazione e un sound rinnovati. "Per noi è una piccola rivoluzione - dice a Tgcom24 il leader della band Enzo Moretto -, non tanto a livello di scrittura ma nella forma delle canzoni. Su puntiamo all'estero? Sappiamo che possiamo ritagliarci il nostro piccolo spazio".

...A Toys Orchestra: "Abbiamo cambiato il nostro sound per allargare i nostri confini"

Pur essendo tra le band più interessanti e apprezzate della scena indie italiana, gli A Toys Orchestra hanno deciso che era il momento di dare una sterzata alla loro carriera. Un nuovo innesto, il polistrumentista Julian Barrett, e un produttore di peso come Jeremy Glover (Liars, Devastations, Crystal Castle e IAMX), il personaggio ideale per cogliere la giusta direzione che il rinnovato sound richiedeva. Con queste premesse il gruppo campano ha preso armi e bagagli e si è trasferito al Vox-Ton Studio di Berlino, città storicamente fulcro di grandi fermenti musicali. "E' vero, basta aprire le braccia e le vibrazioni ti travolgono - spiega Moretto -. Berlino è una città che ha già di suo questo rumore di fondo, di storie, che è impossibile non captare".

Come mai avete scelto proprio Berlino per registrare l'album?
Prima di tutto per la volontà di imparare a fare un lavoro su un territorio straniero, anche per minare un po' quella sicurezza di lavorare nel nostro piccolo mondo che ormai conosciamo a memoria. E poi, banalmente, perché il nostro produttore, Jeremy Glover, vive lì da tempo.

Berlino è associata non solo a grandi album ma anche a dischi che hanno rappresentato una svolta per la carriera di chi li ha incisi. Ci avete pensato?
Sinceramente no ma questa cosa mi piace molto, perché coincide con la nostra situazione. Siamo al sesto disco, e abbiamo voluto fare un cambio molto radicale. Se la scrittura non è mutata, la forma decisamente sì. C'era questa intenzione a monte, poi abbiamo un nuovo elemento e un team tutto straniero a lavorare al disco, cosa che non era mai successa prima.

Vi siete messi nelle mani di Glover o è lui che si è adattato alle idee che avevate?
Ci siamo trovati a metà strada. Abbiamo assecondato un po' lui ma soprattutto lui si è prestato al nostro suono. Ha cercato di realizzare le nostre idee filtrandole attraverso la sua esperienza e il suo gusto. Abbiamo cercato di fondere questo legame alchemico per creare un'unione ed essere un tutt'uno. Con noi non si è comportato da produttore tipo ma da musicista coinvolto.

Questo album ha arrangiamenti molto ricchi. Hai mai il timore che il vestito delle canzoni possa distrarre dal loro cuore?
Alle volte ci può essere il rischio. Noi abbiamo sempre cercato di creare un equilibrio, spesso lavorando per sottrazione. Quello che può trarre in inganno su alcuni brani è che i suoni, pur non essendo tantissimi, sono molto carichi. Jeremy usa delle timbriche molto acide e quindi a volte basta un sintetizzatore a colmare ogni vuoto. Noi eravamo ben felici di questo suono così sporco perché rendeva meno plasticoso il suono di questa musica danzereccia.

Spesso in Italia con l'etichetta indie si tengono in una sottocategoria realtà artistiche che meriterebbero più visibilità. Pensate che all'estero possano apprezzare di più la vostra musica?
All'estero stiamo ottenendo delle piccole conquiste ma sappiamo che la strada è lunghissima. E' vero che siamo un caso che rimane sempre in quel limbo tra l'indie e il voler fare un passo in più, però lo è altrettanto il fatto che come gruppo che canta in inglese siamo un quasi unico per longevità, quindi non possiamo che ringraziare l'Italia. Dopodiché, per la natura stessa del nostro progetto, per rendere tutto più credibile, ci piacerebbe abbattere certi confini. Ma siamo anche molto realistici: non ci aspettiamo Wembley ma sappiamo che possiamo conquistarci il nostro spazio.

Ecco le date del tour:

07-nov Bologna Estragon - Ingresso Gratuito (DATA ZERO)
08-nov Livorno The Cage Theatre
21-nov Legnano (MI) Circolone
22-nov Colle val d'Elsa (SI) Sonar
28-nov Grottammare (AP) Container
29-nov Perugia Urban
05-dic Bergamo Druso Circus
06-dic Milano Biko
13-dic Firenze Flog
19-dic Torino Officine Corsare
20-dic Padova Studio 2
02-gen Catania Barbara Discolab
03-gen Messina Retronouveau
04-gen Palermo Candelai
10-gen Brescia Latteria Molloy
16 -gen Milano Radio Popolare NTW
30 gen Roma Monk