Tunisia, un fermo per la morte del reporter che si è dato fuoco
La procura ha aperto un fascicolo con ipotizzati diversi reati tra cui omissione di soccorso e omicidio
Una persona è stata fermata per la morte del giovane reporter precario, Abdelrazzak Zorgui, immolatosi con il fuoco lunedì sera a Kasserine per protestare contro la sua situazione sociale drammatica e la marginalizzazione della regione.
L'indagine dei procuratori tunisini va avanti. Il fascicolo aperto dalla magistratura contesta diversi reati: istigazione al suicidio, omissione di soccorso, concorso in omicidio, omicidio.
A rendere noto il fermo è stato il portavoce del tribunale di Kasserine, Achref Youssefi, all'agenzia di stampa tunisina Tap, precisando che "le indagini proseguono per fare luce su tutte le circostanze del tragico evento e per intraprendere tutte le misure legali necessarie nei confronti di tutte le persone implicate nei fatti".
Le indagini preliminari condotte
dalla squadra di polizia giudiziaria "hanno dimostrato che
esistono degli indizi di colpevolezza a carico di alcune
persone" ha dichiarato Kasserine.
Dopo la morte del reporter precario, che poco prima di darsi
fuoco aveva messo in rete un video nel quale spiegava le ragioni
del suo gesto e invitava i giovani disoccupati della città a
scendere in strada per i loro diritti dimenticati, lunedì sera
erano scoppiati disordini tra manifestanti e forze dell'ordine a
Kasserine, ripresi martedì pomeriggio ma poi rientrati
dopo l'intervento della polizia.