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Temi del momento

DIARIO DEI MINATORI

Martedì 12 ottobre

Primo a uscire Florencio Avalos
Sarà Florencio Avalos, 31 anni, il primo dei 33 minatori a tornare in superficie. Lo riferiscono fonti ufficiali.

Forse salvatagggio anticipato
Potrebbe essere anticipato dalla mezzanotte alle 20 (l'una di mercoledì mattina in Italia) l'inizio dell'operazione per riportare in superficie i 33 uomini intrappolati nella miniera di San Josè. Lo hanno spiegato alcune fonti della squadra dei soccorritori della miniera, dove nella notte è stata messa a punto tutta l'operazione. Alle 18, ora locale, è atteso l'arrivo del presidente cileno Sebastian Pinera, che sarà accompagnato dal collega boliviano Evo Morales, il quale ha deciso di essere presente al recupero dei 33 per accogliere il connazionale Carlos Mamani, l'unico straniero del gruppo, e che sarà probabilmente uno dei primi ad uscire, insieme a un altro dei 33, Mario Sepulveda. La capsula 'Fenix' isserà i 33 minatori, oltre al gruppo di soccorritori, quattro forse cinque, che verranno calati nella galleria. I tecnici devono ancora valutare se il primo viaggio di risalita avverrà con un minatore all'interno del gabbiotto oppure solo con un carico di materiali per testare la sicurezza del condotto e anche per permettere in basso un ultimo esame medico del primo minatore che uscirà. Il primo dovrebbe essere Florencio Avalos, l'uomo scelto per 'aprire' il processo di salvataggio, visto che secondo i soccorritori ha una serie di caratteristiche adatte a tale delicato compito. Avalos è infatti giovane - ha 31 anni - è minatore da otto anni ed ha quindi una lunga esperienza e in questi giorni è stato incaricato di registrare i video con la descrizione dlla morfologia della terra all'interno della miniera. Avalos dovrebbe quindi essere issato nella capsula più entamente dei viaggi successivi, in modo che possa appunto descrivere alla base le condizioni del pozzo.

Capoturno sarà l'ultimo a uscire. Il capoturno dei 33 minatori intrappolati in Cile, Luis Urzua, sarà l'ultimo del gruppo a lasciare il pozzo della miniera San Jose'. Lo ha confermato lo psicologo Alberto Iturra, membro dell'equipe dei soccorritori.

Baglioni a Santiago: "Il mondo segue la vicenda". "E' bellissimo vedere come tutto il mondo sta seguendo" la vicenda dei minatori intrappolati in Cile: è il commento di Claudio Baglioni, in questi giorni in tourneé a Santiago, dopo una tappa a Buenos Aires. La vicenda dei 'mineros', ha detto Baglioni, "è riuscita ad accomunare tutte le parti buone di tutti i paesi del mondo: non credo che esistano popoli buoni o cattivi, bensì persone che in ogni paese reagiscono in modo diverso di fronte a tragedie come queste". 

Lunedì 11 ottobre

"Il salvataggio inizia mercoledì".
L'operazione di salvataggio dei 33 minatori comincerà alla mezzanotte di domani in Cile, le cinque del mattino di mercoledì in Italia. Lo ha detto il ministro delle Risorse minerarie cileno, Laurence Golborne. Gli ingegneri contano di terminare nelle prime ore di oggi la parte verticale dello stretto condotto, lungo circa 625 metri, con tubi metallici. Si tratterà poi di condurre dei test con speciali capsule adatte a trasportare le persone.

"Minatori eroici fino all'ultimo". In fondo alle viscere della terra i minatori non stanno litigando affatto su chi risalirà per primo. Lo ha raccontato il ministro della Salute, Jaime Manalich. "Ho parlato poche ore fa con i minatori, gli ho riferito che stavamo discutendo dell'ordine in cui sarebbero stati portati fuori e ho spiegato loro che la scelta sarà fatta in base a fattori tecnici". Il ministro ha così raccontato ai microfoni dei giornalisti la strabiliante reazione degli operai. "E loro mi hanno estremamente sorpreso". "Signor ministro, va bene, ma io vorrei risalire per ultimo, per favore", ha detto uno. E allora un altro è saltato su: "No, amico mio, ho detto io che sarei stato ultimo". "No, no, davvero, io voglio andare per ultimo, ha cominciato allora a dire un altro". "I minatori - ha infine commentato il ministro - sono un esempio encomiabile di spirito di solidarietà e impegno".

Il "countdown". I 33 operai stanno continuando la vita di rigore che conducono da settimana. Dodici ore prima dell'inizio del salvataggio, cominceranno una dieta liquida per ridurre il rischio di nausea o vomito mentre tornano in superficie. Nella capsula Fenix dovranno temere gli occhi chiusi e all'uscita all'aria aperta dovranno indossare subito occhiali scuri per abituare gli occhi ed evitare danni alla vista dopo aver trascorso così tanto tempo un un tunnel scarsamente illuminato. Nell'ospedale da campo allestito nella miniera saranno sottoposti a un primo check-up e potranno trascorre qualche attimo con i familiari; poi saranno trasportati in elicottero in un ospedale vicino Copiaco per essere stabilizzati. Il loro stato di salute è decisamente buono, ha detto il ministro della Salute Manalich, solo qualche problema dermatologico per qualcuno. Ma in ogni caso, almeno due soccorritori (uno di loro paramedico) mercoledì si caleranno al fondo della miniera per aiutare gli uomini nel loro viaggio verso la libertà. Se il calendario dovesse procedere come previsto, è probabile che tutti i minatori saranno in superficie venerdì prossimo.

Salute minatori è cambiata.
"Dormono meno e fanno meno domande": è il cambiamento rilevato nelle ultime ore dai medici cileni nel comportamento dei 33 minatori intrappolati a San José, dopo la notizia del completamento del pozzo che ieri li ha raggiunti in profondità. "Da quanto ho parlato con loro ho capito che per i 33 tutto è cambiato", ha commentato all'Ansa il ministro della Sanità cileno, Jaime Manalich.

Domenica 10 ottobre


Dieci uomini più deboli. Il ministro della Sanità, Jaime Manalich, ha detto che dieci dei minatori sono in uno stato di maggiore debolezza fisica rispetto agli altri.

Mercoledì il salvataggio. L'obiettivo è iniziare mercoledì le operazioni di salvataggio dei 33 uomini intrappolati nella miniera di San Josè: lo ha detto il ministro delle risorse minerarie cileno, Laurence Golborne. Tutti i 33 minatori potrebbero essere in superficie entro venerdì, ha aggiunto il ministro, precisando che i 33 "sono molto tranquilli" dopo il completamento del pozzo, al termine del lavoro di perforazione fatto dalla trivella T-130.

Chi sarà il primo a uscire? Chi sara' il primo dei 33 uomini a essere 'estratto' dalla miniera di San José quando la settimana prossima arriverà il momento della 'liberazione'? E' una delle domande, senza risposte certe per ora, che circolano al 'Campamento Esperanza', dopo il completamento del pozzo fino al punto in cui si trovano i minatori. Gli esperti del ministero della sanità cilena hanno precisato che gli uomini saranno divisi in tre gruppi, senza dare però i nomi, senza chiarire quindi chi tornerà alla luce per primo, e il progressivo e successivo ordine di 'uscita'. Tra i principali 'indiziati', tra gli uomini che potrebbero cioè precedere i compagni, c'è Mario Gomez, 63 anni, il più anziano del gruppo, entrato in miniera la prima volta a 12 anni.

Tecnici: "Stressante, ma che emozione". Hanno lavorato per giorni, spesso in modo ininterrotto, e ora si godono il riposo, da eroi, fra i commenti di ammirazione e i ringraziamenti dei familiari dei 33 minatori di San Jose' con i quali si scattano delle foto. Matt Stafeard e Jeff Hart, entrambi americani, sono tra i tecnici che hanno manovrato la perforatrice T-130D che è riuscita ad arrivare al rifugio dei minatori. Finito il lavoro, i due si sono affacciati oltre il varco dei ''carabineros'' cileni che delimita l'area dei lavori dal Campamento Esperanza, con i familiari e i cronisti. Staffeard ha tra l'altro ricordato quanto ''sia stata complicata la perforazione. Un vero stress, non mi era mai capitato di partecipare al salvataggio di persone. E' una cosa molto difficile, ma anche molto emozionante''.

Sabato 9 ottobre


Minatori tranquilli.
I 33 uomini intrappolati nella miniera di San José hanno accolto "con calma e tranquillità" il completamento del pozzo appena avvenuto. Lo ha riferito il ministro delle Risorse minerarie cileno, Lawrence Globorne. Invece, all'accampamento Esperanza, il clima è euforico: familiari e tecnici continuano ad abbracciarsi e a fare festa. "Per decidere i prossimi passi da fare ci prenderemo il tempo necessario", ha sottolineato Golborne.

Trivella arrivata. La liberazione è vicina. I familiari dei minatori hanno detto che la trivella ha raggiunto i loro congiunti. Si attende un annuncio ufficiale dell'avvenuto completamento del lavoro di scavo.  Ora si tratta di completare il pozzo ed essere sicuri che possa funzionare la gabbia che riporterà in superficie i 33 uomini. Potrebbero servire fra i 3 e i 5 giorni, secondo le ultime stime.

Forse esplosivo per allargare pozzo. I 33 minatori intrappolati a San José potrebbero dover usare esplosivo per allargare il diametro dell'ultima parte del pozzo costruito in questi giorni dalla superficie fino al fondo del giacimento. Lo ha reso noto l'ingegnere André Sougarret, capo dei tecnici cileni, ricordando che cinque dei 33 'mineros' sono abilitati all'impiego dell'eslosivo.

Anche Morales vuole presenziare alla liberazione. Il presidente cileno, Sebastian Pinera, ha confermato che il suo omologo boliviano Evo Morales vuole essere presente alla liberazione dei 33 minatori intrappolati nel pozzo San José del deserto di Atacama. "Approfitto per dirvi che il presidente Evo Morales ci ha chiamato e vuole esserci anche lui, perché uno dei 33 è un suo connazionale", ha detto Pinera, nel corso di un incontro con un gruppo di imprenditori.

Venerdì 8 ottobre

"Martedì fuori i minatori". Il ministro della Sanità cileno Jaime Manaric ha detto che la trivella raggiungerà oggi i minatori intrappolati nella miniera di San Josè e che le operazioni di salvataggio saranno avviate martedì.

Novanta metri per finire il pozzo.
Si avvia verso la sua conclusione l'odissea dei minatori intrappolati dal 5 agosto. Entro sabato sarà ultimato il pozzo di soccorso, ha detto il ministro delle Miniere cileno Laurence Golborne. Poi, si tratterà di aspettare altrei due, tre giorni, per portare in superficie i 33 prigionieri. L'escavatore T130, che opera sul più avanzato dei tre pozzi, è arrivato a 535 metri di profondità, meno di 90 dall'obiettivo.

Per i 33 ultima lezione di oratoria. E' in programma fra qualche ora l'ultima lezione di oratoria per i 33 uomini intrappolati nella miniera di San Josè. I minatori, una volta tornati liberi, dovranno affrontare i media cileni e internazionale. In fondo alla miniera è stato inviato un libro con una serie di regole di oratoria.

Giovedì 7 ottobre


"Dovremmo raggiungere i minatori sabato". Un primo scavo di soccorso dovrebbe raggiungere i 33 minatori dopodomani: lo ha annunciato il ministro delle Miniere, Laurence Golborne. In questo momento la trivella che sta avvicinandosi ai 33 lavoratori è a circa 90 metri da loro.

Le mogli si fanno belle. Per le donne dei minatori si avvicina il momento di rivedere i propri compagni: è tempo quindi di farsi belle, e i preparativi fervono al "Campamento Esperanza". Lilian Ramirez, compagna da 30 anni di Mario Gomez, il più anziano dei 33 intrappolati, ad esempio, spiega che tutto è pronto per ufficializzare il suo matrimonio con il minatore non appena verrà salvato. "Vado a Copiapò a farmi bella - racconta - Andrò dal parrucchiere, mi comprerò dei vestiti. Insomma sarò un'altra Lily e cambierò look per essere carina quando il mio vecchio verrà fuori".

Sul fronte sanitario, i medici dell'Hospital Regional di Copiapò, dove verranno accolti i 33, hanno ricordato che "subito dopo uscire dalla miniera, potrebbero avere problemi di vista. Dobbiamo essere molto prudenti, e fare in modo che si abituino poco a poco alla luce del sole: per questo daremo loro occhiali speciali, mentre immediatamente dopo la risalita dalla miniera avranno gli occhi bendati".

Mercoledì 6 ottobre

Scoperto un filone d'oro. Ci potrebbero essere consistenti filoni d'oro e di rame nell'area della miniera di San José. A sottolinearlo è Gustvo Lagos, esperto minerario e docente presso l'Università Cattolica di Santiago del Cile. "E' un'ipotesi ancora da confermare, ma a quanto pare i sondaggi fatti nelle operazioni per riportare in superfice i 33 hanno individuato degli importanti giacimenti", ha sottolineato Lagos.

Un minatore festeggia i 40 anni. Compiere 40 anni sotto terra, ad una profondità di 700 metri: è successo a Mario Sepulveda, uno dei 33 uomini intrappolati da due mesi nella miniera di San José. I suoi compagni hanno fatto festa insieme a lui con il classico 'feliz cumpleanos', inclusi tanti palloncini e una torta con 40 candeline.

Martedì 5 ottobre

Parola di presidente. Il presidente cileno, Sebastian Pinera, ha detto che i soccorritori sono "molto vicini" al salvataggio degli operai e che egli conta che siano liberati prima del suo viaggio in Europa, previsto per il 17 ottobre.

Lunedì 4 ottobre

Minatori in salvo tra 10 giorni.
Potrebbero essere liberi già tra 10 giorni i minatori intrappolati nella miniera di San Josè. L'accelerazione dei piani è stata possibile grazie alla perforatrice che in poco tempo è riuscita a scavare centinaia di metri di roccia. Stando alle ultime informazioni, completata la perforazione, nel giro di sei giorni un tubo di metallo verrà posizionato all'interno del pozzo. I minatori saliranno poi a bordo di una capsula che li porterà alla luce come una sorta di ascensore.

Si valuta rivestimento tunnel con tubi. I tecnici cileni impegnati nell'operazione-salvataggio dei 33 operai intrappolati nella miniera San José stanno in queste ore valutando la possibilità di rivestire con tubi di acciaio una parte delle pareti del tunnel lungo il quale saliranno i 33. Lo ha annunciato il ministro delle Risorse minerarie, Laurence Golborne.

Domenica 3 ottobre

Grigliata in attesa dei propri cari.
Oggi è domenica, e per i figli, le mogli, le compagne e gli altri familiari dei minatori è giornata di "asado", la tradizionale grigliata di carne d'agnello cilena. "Un buon agnello può nutrire anche 50 persone, dice uno degli uomini incaricati di preparare fuoco e pentoloni in vista del pranzo. Oltre all'asado, all'esterno della miniera sono arrivati in omaggio da tutto il Paese tanti altri piatti delle diverse regioni.

Il calcio si mobilita. Al ritorno in superficie, i 33 minatori di San Josè non mancheranno sicuramente le maglie delle squadre di calcio: molti sono già i calciatori di diversi Paesi che hanno fatto avere le proprie "camisetas", alle quali si aggiungeranno quelle del Real Madrid. Quando torneranno in superficie, poi, i 33 potranno assistere a una partita al Santiago Bernabeu. "Faremo avere le maglie ai minatori appena usciranno dal giacimento, e non prima, perché non possiamo continuare a mandare loro altri oggetti e regali", ha spiegato il ministro cileno per le risorse minerarie, Laurence Golborne.

Sabato 2 ottobre

Anticipato il salvataggio. Sono stati anticipati i tempi previsti per l'operazione che cercherà di riportare in superficie i 33 operai intrappolati da quasi due mesi in una miniera nel nord del Cile. Lo rendono noto fonti di Santiago, precisando che 'l'operazione salvataggià del gruppo è ora prevista ''per la seconda metà di ottobre''.

Venerdì 1 ottobre

Famiglie chiedono risarcimento da 27 mln.
Ventisette milioni di dollari: è quanto chiedono come risarcimento i familiari di 27 dei 33 uomini intrappolati nella miniera di San José, in Cile. Lo rendono noto fonti locali, precisando che la richiesta è indirizzata allo Stato cileno e alla società San Esteban, proprietaria della miniera.

Giovedì 30 settembre

Ginnastica assieme ai familiari.
Tre volte al giorno, i 33 minatori fanno esercizi fisici insieme ai familiari in superficie. Collegati per videoconferenza, undici minatori alla volta (i 33 sono divisi in tre turni) eseguono flessioni, piegamenti ed altri esercizi secondo le indicazioni del medico Jean Romagnoli, uno degli specialisti che seguono le operazioni di salvataggio. L'attività fisica ha una duplice funzione: per i minatori servirà a migliorare la capacità aerobica, la circolazione e il ritmo cardiaco; per i familiari a sentirsi più vicini a loro e a far trascorrere più rapidamente il tempo che li separa al ricongiungimento.

Mercoledì 29 settembre

I tempi si accorciano. Sembrano anticiparsi i tempi per riportare in superficie i 33 uomini intrappolati nella miniera San José, nel nord del Cile: lo affermano fonti di Santiago, secondo le quali ''entro 15 giorni i tecnici saranno pronti al 100% per accogliere i minatori''. A riferire sul possibile anticipo dei tempi previsti per il salvataggio è stato Cristian Barra, un consulente del ministero degli interni di Santiago

Martedì 28 settembre

Trivella avanza a -300 metri.
Novità sul fronte del terreno e dei media dalla miniera di San Josè. Una delle tre perforatrici in azione per cercare di tirar fuori i 33 uomini intrappolati a 700 metri di profondità è già riuscita ad arrivare a quota -300 metri. Il governo ha d'altra parte organizzato un nuovo piano per gestire la presenza dei media sul posto. La trivella T130, quella al centro del 'piano B' delle autorità, si arrestera' ai 630 metri, quota sufficiente per permettere l'operazione salvataggio dei 33, hanno ricordato i tecnici, sottolineando che tutte le fasi della risalita in superficie dei minatori saranno riprese in una trasmissione tv ''ufficiale'' organizzata dal governo.

Lunedì 27 settembre

Arrivata la "fenice".
Una prima capsula di metallo, che servirà a far risalire in superficie i 33 minatori, è arrivata scortata da auto della polizia e accolta da applausi e ovazioni dei familiari accampati intorno alla miniera. La gabbia metallica, dipinta di bianco, rosso e blu (i colori della bandiera cilena), è stata battezzata "fenice" dal ministro delle miniere, Laurence Golborne. GUARDA LE FOTO

Domenica 26 settembre

Sarà dura. Tecniche di esercitazione per i piloti da combattimento: anche così i 33 minatori cileni bloccati da quasi due mesi a 700 metri di profondità nella miniera San José di Copiapò si preparano al momento del salvataggio. L'ascesa fino alla superficie potrebbe durare un'ora e mezza in un budello di 65 o 70 centimetri di diametro e richiederà un notevole sforzo per il fisico e la psiche gia' duramente provati dei minatori

Sabato 25 settembre

Congelati i beni della compagnia.Il governo cileno ha annunciato l'intenzione di congelare i beni patrimoniali della compagnia proprietaria delle miniera di San Josè, dove sono intrappolati 33 operai. I beni della compagnia proprietaria della società ammontano a 9,7 milioni di dollari. Un tribunale cileno ha giudicato ammissibile la decisione del governo.

Venerdì 24 settembre

Ancora niente scuola per i bambini
Torneranno a scuola solo dopo avere riabbracciato i loro cari: sono decisissimi i bambini e ragazzi figli o parenti dei 33 uomini intrappolati dal 5 agosto nella miniera di San Josè che vivono nel "campamento Esperanza" sorto accanto al pozzo, nel mezzo del deserto cileno dell' Atacama. Il funzionario del governo cileno che gestisce l'accampamento, ricorda gli ''enormi sforzi'' fatti per convincere i familiari del gruppo dei 33 affinché i ragazzi vadano a scuola regolarmente, ma non c'è stato nulla da fare.

Giovedì 23 settembre

Si rompe martello-trivella
Piccolo imprevisto nelle operazioni di salvataggio. Il martello di una delle tre macchine perforatrici in azione ormai da giorni nella miniera di San Josè si è spezzato ed è caduto nel giacimento. La trivella, hanno assicurato i tecnici, riprenderà a lavorare quanto prima.


Mercoledì 22 settembre

Salvataggio a metà ottobre?
Buone notizie per i minatori. Fonti locali prevedono la data di liberazione verso la metà di ottobre, anche se ufficialmente il governo parlare dei "primi di novembre". "Quello di ottobre è un nuovo scenario che permetterebbe tra l'altro di abbassare la tensione creatasi intorno alla visita in Europa che il presidente Pinera ha in programma in ottobre'', ha ricordato un quotidiano, rilevando che il presidente "ha più volte fatto sapere che il giorno del salvataggio vuole essere alla miniera".

Martedì 21 settembre

In ventimila al concerto per i minatori
Più di 20 mila persone hanno assistito al concerto 'Cantamos' a Copiapò, in omaggio ai 33 minatori intrappolati nella miniera di San Josè. Gli ospiti d'onore sono stati i familiari dei 33, che si sono seduti in prima fila per ascoltare diversi artisti, tra i quali gli Inti Illimani e il cantautore argentino Piero, molto noto in Cile. "Per noi è importante alimentare la speranza dei familiari", ha sottolineato Jorge Coulon, direttore degli Inti Illimani. All'iniziativa era presente anche il ministro cileno per le risorse minerarie, Laurence Golborne.

Psicologo: "Non sarà facile tornare alla normalità"
''Per i minatori non sarà facile tornare alla normalità, tenendo conto anche di come è cambiata la vita dei loro familiari'': lo afferma Alfonso Iturra, il medico che dalla superficie della miniera San Josè sta seguendo gli sviluppi sul fronte psicologico del gruppo dei 33. Oltre alla preparazione fisica dei minatori, il team di soccorso cileno sta portando avanti anche una preparazione psicologica, sia per affrontare la vita 700 metri sotto terra, sia in vista del momento in cui torneranno a vedere la luce del sole. La loro preparazione ha diversi aspetti, tra l'altro anche come affrontare i media ''affinche' non vengano sottoposti a situazioni troppo aggressive'', ha detto Iturra.

Lunedì 20 settembre

In funzione la terza perforatrice
Il presidente cileno Sebastian Pinera, giunto a Copiapò, ha fatto partire la terza scavatrice dando così il via al "piano C" per il salvataggio dei 33 minatori bloccati a quasi 700 metri di profondità dal 5 agosto scorso. Pinera ha ispezionato le due macchine in funzione e ha fatto  partire la terza macchina, una scavatrice adibita normalmente  alle perforazioni di petrolio, che al contrario delle altre due scaverà in obliquo e non in verticale. Il presidente cileno si è intrattenuto anche con le famiglie dei minatori accampate alla miniera.

Domenica 19 settembre

Il capo dei pompieri: li salveremo entro 25 giorni
"I minatori sono uomini speciali, mi tolgo il cappello davanti a questi 33 colleghi": non nasconde la sua ammirazione per i "mineros" intrappolati a San Josè il responsabile dei pompieri di Copiapò, Enrique Bordoli, "cileno, ma nipote di italiani di Como". Fin dal 5 agosto, il giorno del crollo, Bordoli non si è mai allontanato dalla miniera San Josè. "I nostri soccorritori sono stati i primi a entrare, sono scesi a 360 metri e hanno visto che la miniera era crollata, che c'era un vuoto di circa 200 metri: non è uno smottamento di pochi sassi, ma di migliaia di tonnellate. E' venuto giù mezzo colle". Bordoli non ha dubbi sul fatto che i 33 verranno salvati: "Sono sicuro, anche se per tirarli fuori sarà necessario che alcuni soccorritori raggiungano il rifugio e preparino i minatori" alla risalita in superficie, sottolinea, affermando di non sapere se i volontari cui sarà affidata questa parte dell'operazione di salvataggio saranno uomini dei "carabineros" oppure dei pompieri. E assicura che non mancano più di 25 giorni al momento del salvataggio.

Pronto il piano "c", la perforatrice petrolifera
Il presidente cileno Sebastian Pinera è in visita a San Josè, dove nelle prossime ore entrerà in funzionamento una terza perforatrice, nell'ambito delle operazioni attivate dai tecnici di Santiago per trarre in salvo i 33 uomini intrappolati. "Pinera parteciperà a una revisione del lavoro svolto finora", ha commentato il responsabile delle squadre di soccorso, ingegnere Andrè Sougarrett, senza escludere che nelle prossime ore "probabilmente riusciremo ad attivare il nostro 'piano C'" per riportare in superficie il gruppo di minatori. Al centro di tale piano c'è la gigantesca perforatrice 'Rig-421', utilizzata per trivellare pozzi petroliferi e portata a San Josè nei giorni scorsi.

Sabato 18 settembre

Altre due perforatrici in azione.
Parallelamente alla trivella del "piano B" si fanno passi avanti anche con le altre due perforatrici, una che è ormai a quota -320, l'altra che entrerà in attività il 20 settembre.

Venerdì 17 settembre

Buone notizie per i 33 minatori.
Le operazioni di trivellaggio per trarli in salvo hanno raggiunto quota 630 metri, vale a dire il livello in cui si trovano gli operai. Il foro ora dovrà essere allargato per permettere ai minatori di uscire.

Presidente domenica alla miniera. Nell'accampamento Esperanza domenica arriverà il presidente Sebastian Piera che parlerà con i minatori attraverso il sistema a fibra ottica istallato dagli ingegneri del gruppo di soccorso. Probabilmente Piera sarà accompagnato dal presidente boliviano Evo Morales, che saluterà il minatore boliviano Carlos Mamani, unico straniero tra i 33.

Giovedì 16 settembre

Ripresa imminente dei soccorsi.
Il personale di soccorso che sta provando a portare in salvo i 33 minatori cileni bloccati all'interno di una miniera di Copiaco potrà riprendere presto i lavori di scavo dopo cinque giorni di interruzione: il tunnel parallelo scavato finora è stato liberato dal pezzo di martello che si era rotto ed era rimasto incastrato in profondità.

Lacrime di commozione per Ariel Ticona. Il minatore che ieri è diventato papà per la prima volta di una bellissima bimba di nome Esperanza, lo stesso nome dell'accampamento dove si trovano le famiglie dei 33 uomini bloccati da un mese e mezzo a 700 metri di profondità nella miniera di San Josè, a Copiacò, 800 chilometri a nord di Santiago. Come promesso il video, girato durante il parto dalla cognata, è stato inviato attraverso la sonda e il neopapà ha così potuto condividere l'emozione della nascita con i suoi compagni. Intanto, proseguono i lavori di scavo delle due macchine perforatrici in funzione. La Strata 950 che ha già raggiunto i 300 metri di profondità su 700 del totale e la T-130, il Piano B, che da ieri ha ripreso a scavare dopo qualche giorno di interruzione. I 300 minatori della miniera San Josè oggi hanno avuto l'assicurazione che sarà loro pagato il salario del mese di settembre ma che per il bonus previsto per il Bicentenario del Paese dovranno aspettare.

Mercoledì 15 settembre

Un italiano tra i soccorritori. E' Stefano Massei, ingegnere pisano 56enne, dipendente dell'Enel, l'uomo che guida le operazioni di trivellazione per salvare i 33 minatori intrappolati.  Sarà la sua perforatrice, con la quale Enel Green Power cercava giacimenti geotermici, a scavare nella montagna tra una decina di giorni: "Questa volta - spiega Massei al Sole24Ore - non sto andando a bucare un giacimento, sto cercando di raggiungere uomini disperati per portarli fuori".

CLICCA E ASCOLTA L'INTERVISTA DI FRANCESCO FOSSA A STEFANO MASSEI

Nasce Esperanza, figlia di un minatore. Ariel Ticona, 29 anni, uno dei minatori intrappolati, è diventato padre per la terza volta. Dopo due maschi ha avuto una bambina. La piccola si chiama Esperanza ed è nata nella clinica ostetrica di Copiacò, la città più vicina alla miniera, che si trova 800 km a Nord di Santiago. Ariel avrebbe dovuto essere in sala parto accanto alla moglie, Elizabeth Segovia. Ma il crollo nella miniera gli ha impedito di mantenere la sua promessa, così ha chiesto alla moglie di girare un video della nascita di Esperanza. I tecnici invieranno il video ad Ariel che potrà vederlo sfruttando il sistema audiovisivo a fibra ottica istallato nel loro rifugio. La neomamma ha detto che l'unica cosa che adesso desidera è che suo marito "esca sano e salvo e conosca la bimba".  A 700 metri di profondità, intanto, un altro minatore, Victor Zamora, attende un figlio dalla moglie, Jessica, incinta alla tredicesima settimana e che ancora non conosce il sesso del bebé.

Martedì 14 settembre

Escluso l'uso della dinamite
L'ipotesi che potesse essere utilizzata la dinamite per far saltare in aria una parte della miniera di Copiapò, accelerando così i tempi per riportare in superficie i 33 minatori è stata scartata perché "troppo pericolosa". Lo ha reso noto il coordinatore dei lavori di salvataggio, Renè Aguilar. La proposta in tal senso era stata presentata da un ingegnere minerario cileno.

Tra i minatori anche un "reporter"
"Un bacio dalle profondità della terra. A voi la linea, studio centrale". Con queste parole, come un consumato reporter di un network televisivo, Mario Sepulveda chiude i suoi contatti con l'esterno dopo aver girato l'ultimo video dei 33 minatori della miniera di San Josè. E Mario è anche quello che più di tutti spinge i compagni a reagire. Nel nuovo video, il terzo girato dai minatori, gli uomini appaiono in buone condizioni, alcuni indossano una maglietta rossa, altri sono a torso nudo. Nella galleria fa molto caldo e il livello di umidità è altissimo. Nel video si vede Yonnhy Barrios, il minatore-infermiere, mentre distribuisce cerotti alla nicotina, che aiutano gli uomini a superare il forte desiderio di sigarette che però non possono essere inviate sottoterra per evitare problemi di salute e non saturare la galleria con il fumo.

Lunedì 13 settembre

Si rompe la perforatrice, piano B a rischio
Problemi nel salvataggio dei minatori: la seconda perforatrice, quella del cosiddetto piano B, è bloccata dopo che il martello si è rotto su una roccia particolarmente dura, a 268 metri di profondità. I soccorritori stanno tentando di rimuovere i pezzi rotti con un magnete ma è possibile che la scavatrice debba riprendere lo scavo in un punto diverso, con perdite di tempo. Il Piano B prevede che si scavi una galleria di 30 centimetri di diametro e che questa venga poi allargata a 60 centimetri, in modo che vi possano passare i minatori.