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La Grecia dà il via libera al governo Samaras
Il sì a poche ore dalla riunione dell'Eurogruppo

Lʼesecutivo di Atene dovrà riprendere in mano il piano di austerity promesso allʼUe ma chiederà due anni in più per il risanamento

Ap/Lapresse

Il governo di colazione greco guidato dal conservatore Antonis Samaras ha ottenuto, come era attesi, la fiducia. Mentre è ancora in corso la votazione il governo ha superato la soglia di 150 sì su 300 deputati. Samaras guida un esecutivo formato oltre che dal suo Nea Dimokratia, dai socialisti del Pasok e la sinistra ddem ocratica (Dimar). Si tratta delle formazioni che sostengono il piano di austerity previsto dal piano di salvataggio Ue.

Il via libera è arrivato proprio a poche ore dall'Eurogruppo in programma a Bruxelles chiamato, tra le altre cose, anche a esaminare i problemi della Grecia, gli aiuti chiesti da Cipro e la ricapitalizzazione delle banche spagnole.

"L'obiettivo del governo è quello di garantire il posto della Grecia nell'area dell'euro, in risposta a chi la vuole minare e come ha dimostrato di volere il popolo greco", ha detto Samaras durante le sue dichiarazioni programmatiche sottolineando che "il nostro principale obiettivo è contenere la recessione". "La Grecia - ha aggiunto - non chiede l'elemosina, non chiede sconti. Siamo pronti a promuovere delle grandi riforme strutturali, non perché lo chiede il programma di risanamento economico ma perché esse rafforzeranno lo sviluppo e l'occupazione" del Paese, ha aggiunto sottolineando la necessità di accelerare sulla strada delle riforme richieste dai creditori e dalla Troika (Bce, FMI e UE) e spingere l'acceleratore sul vasto programma di privatizzazioni.

Un fitto piano di privatizzazioni
Uscito vincitore dalle elezioni del 17 giugno scorso, contro il suo principale rivale, Alexis Tsipras leader della sinistra radicale (Syriza), Samaras ha sottolineato al Parlamento greco la "determinazione a condurre una serie di importanti riforme", dando "priorità alle privatizzazioni, che saranno accelerate" e impegnandosi ad andare anche "oltre" quanto previsto dal piano internazionale. Un programma, quello delle privatizzazioni, snocciolato - nel corso del dibattito parlamentare - dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras, che ha elencato una lista che include aziende elettriche pubbliche (DEI), dell'acqua (EYDAP) e delle poste (Elta), ma anche aeroporti, ferrovie, porti o piccoli ospedali regionali.

Due anni di "respiro" da chiedere all'Europa
La Grecia punta, inoltre, a ottenere due anni in più per azzerare il deficit e per risanare i conti a causa della profonda recessione in cui si trova il Paese (con un Pil 2012 atteso registrare una contrazione di oltre il 6%) offrendo, in cambio, il rispetto totale del piano di risanamento concordato con l'Europa. "Chiediamo due anni in più per il risanamento", ha detto Samaras. Anche Evangelos Venizelos, leader del partito socialista Pasok che partecipa alla coalizione del governo Samaras, ha sottolineato la necessità di avere "più tempo", auspicando una dilazione dei tempi per il risanamento "di tre anni, alla fine del 2017".