Continuano a stupire i reperti recuperati dai sub tra le rovine sommerse dell'antica Aenaria, nel cuore della baia di Cartaromana. L'ultima scoperta, un'anfora risalente al primo secolo dopo Cristo, è stata documentata da un video girato dai sommozzatori. Immagini inedite, che mostrano la straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico italiano.
Il sito archeologico - Situato a oltre sei metri di profondità, davanti al castello aragonese, il sito è ciò che resta di un centro urbano fondato nel quarto secolo avanti Cristo e distrutto da una calamità naturale tra il 130 e il 150 dopo Cristo. Aenaria era un'importante snodo commerciale, sede di un porto e di varie officine per la lavorazione dei metalli. Poi, la catastrofe: proprio come nel mito di Atlantide, la città fu distrutta e inghiottita dalle acque. Un terremoto, o forse un'eruzione vulcanica, cancellarono per sempre la vita e le attività degli antichi ischitani.
Un tesoro nascosto - Mentre gli scienziati cercano di ricostruire cosa accadde negli ultimi giorni della "Pompei sottomarina", esperti e appassionati di immersioni continuano a preservarne la memoria. La campagna di scavo, finanziata da una cooperativa fondata dai pescatori dell'isola, sta portando alla luce oggetti di straordinario valore storico: anfore, lingotti, frammenti di imbarcazioni, scarti della lavorazione del piombo, mosaici e ceramiche. Una miniera di informazioni sul mondo antico, ma anche un tesoro nascosto da osservare e fotografare.