I cambiamenti climatici aumentano gli episodi di violenza. A dirlo è un'analisi del National Bureau of Economic Research statunitense, che ha elaborato le conclusioni di 55 studi scientifici. Per gli studiosi gli eventi meteo collegati al riscaldamento globale sono "legati significativamente" a guerre, disordini e crimini.
Violenza tra individui e tra gruppi aumentata - I ricercatori hanno distinto la violenza tra individui - in cui rientrano la violenza domestica, le manifestazioni di rabbia e i litigi per strada, le aggressioni, gli omicidi e gli stupri - e quella tra grandi gruppi di persone - come guerre civili, violenze etniche, invasioni territoriali, violenze tra bande e forme di instabilità politica come i colpi di stato.
Dai risultati dei differenti studi, l'equipe di ricerca ha dimostrato l'esistenza di una connessione significativa e statisticamente rilevante tra cambiamenti climatici come siccità, piogge improvvise e soprattutto innalzamento delle temperatura ed entrambe le forme di violenza.
I ricercatori scrivono: "Abbiamo scoperto che i mutamenti delle temperature e dei modelli di precipitazioni aumentano sistematicamente il rischio di conflitti, spesso in modo sostanziale, con effetti in media che sono statisticamente molto significativi".
Diverso impatto in base all'area geografica - L'impatto del fenomeno sembra tuttavia cambiare da regione a regione: alcuni luoghi sono più sensibili a piccoli aumenti di temperatura rispetto ad altri.
In particolare, Marshall Burke, autore dello studio, ha spiegato al Washington Post come "ogni grado di aumento di temperatura potrebbe portare a un aumento del 20% dei conflitti civili in Africa, mentre negli Stati Uniti un tale dato dovrebbe contemplare un aumento di un punto percentuale nei conflitti interpersonali".