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Anche il Vaticano diventa plastic free: stop alla vendita della monouso

Lo Stato papale ha raggiunto un alto grado di riciclo: il 55% dei rifiuti viene infatti differenziato, con lʼobiettivo di arrivare al 70-75% in tre anni

Anche il Vaticano diventa plastic free: stop alla vendita della monouso

Pur essendo uno degli Stati più piccoli del mondo, anche il Vaticano procede sulla strada della diminuzione del consumo di plastica e si appresta, entro fine anno, a diventare completamente plastic free. La città leonina ha infatti disposto lo stop alla vendita della plastica monouso. Lo Stato papale, inoltre, ha raggiunto un alto grado di riciclo: il 55% dei rifiuti viene infatti differenziato, con l'obiettivo di arrivare al 70-75% in tre anni.

Per quanto riguarda i rifiuti speciali, spiega il responsabile del Servizio giardini e nettezza urbana, Rafael Ignacio Tornini, "nel 2016 è stata creata un'isola ecologica che ormai chiamiamo eco-centro, nel 2018 è stata rafforzata con lavori di ristrutturazione. Ormai siamo in grado di gestire circa 85 codici Cer, che sono i codici di rifiuti europei. In questi primi sei mesi siamo arrivati ad un 2% di materiale indifferenziato, quindi un 98% di differenziato. L'obiettivo è arrivare nel 2020 allo 0 virgola in modo tale da chiudere un cerchio completamente virtuoso".

Per quanto riguarda il rifiuto urbano, "nel 2016 siamo partiti da un 35% di differenziazione, fino ad arrivare oggi a un 55% di differenziato. In tre anni abbiamo guadagnato intorno ai 20 punti, il nostro obiettivo è nei prossimi due, tre anni arrivare al 70-75% di differenziazione del rifiuto".

In Vaticano la raccolta avviene da cassonetto, poco porta a porta, da cinque mesi è partito l'umido e sono state avviate catene di economia circolare. Con la raccolta dell'umido e gran parte dei tagli di potature (400 tonnellate di potature e sfalci) si fa il terriccio da compost. "Lavoriamo per mettere nel mercato la minor quantità di rifiuto possibile - assicura Tornini -, quello che scartiamo cerchiamo di riutilizzarlo nel giardino come concime di buona qualità, o qui o a Castel Gandolfo. Lo smaltimento poi avviene in Italia ma in un modo ordinato o più ordinato possibile".

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