Neppure il dietologo dovrebbe fare ricorso a frasi punitive, anche se il regime non sta funzionando secondo i piani
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Durante una dieta, gli insuccessi, o almeno le battute di arresto sono un’esperienza frustrante, anche se piuttosto comune. A volte si tratta di cedimenti nella motivazione, in altri casi di ragioni legate al funzionamento dell’organismo in sé o a motivi ancora diversi. Il risultato però non cambia, l’ago della bilancia smette di scendere o addirittura torna a salire e il momento di pesarsi o la visita di controllo dal nutrizionista si trasformano in un momento di stress ulteriore. Ecco sette frasi che proprio non vorremmo sentirci dire e che, soprattutto, non aiutano il nostro percorso verso il peso forma, individuate dai medici stessi e ricordate ai loro colleghi.
I nutrizionisti dovrebbero innanzi tutto "aiutare le persone a costruire un rapporto sano con il cibo, il proprio corpo e la salute, senza la pressione di diventare magri a tutti i costi", spiega la dietologa Dalina Soto, nella convinzione che sia possibile guidare le persone verso obiettivi come la gestione del diabete o l'abbassamento della pressione sanguigna senza usare il senso di colpa o la vergogna come stimolo motivazionale. Non va dimenticato poi il caso di chi è già normopeso, o quasi, e vuole dimagrire ulteriormente per indossare un certo abito o un bikini più succinto. In questo caso è lecito combattere una certa cultura della dieta, perché si tratta di una retorica che deriva da generazioni di abitudini alimentari e da un panorama mediatico che celebra solo i corpi magri.
Gli esperti che si ispirano a questa corrente di pensiero affermano che alcuni pensieri e alcune espressioni comunemente usate dai media e anche dagli stessi medici non sono di aiuto e, anzi, finiscono per stare peggio i pazienti, creando loro ulteriori difficoltà. Eccone alcune.
1 BISOGNA SCEGLIERE CIBI “BUONI” ED EVITARE QUELLI “CATTIVI” - Definire "cattivo" un alimento o una bevanda, e anche se stessi dopo averli assunti, significa applicare una categoria morale a qualcosa che appartiene a un ambito completamente diverso. Dissociare il concetto di moralità dall'ambito alimentare può essere un grande aiuto per fare pace con il cibo e per limitare il senso di colpa e di vergogna legato alle esperienze alimentari. È ormai provato che questi stati d'animo hanno un impatto negativo nel percorso di dimagrimento e lo rendono solo più faticoso. Esistono cibi più o meno ricchi di certi nutrienti, che per perdere peso può essere opportuno limitare, ma in ogni caso tutti svolgono un ruolo importante per il nostro organismo.
2 “MANGIARE SANO.” - Di solito si identifica il concetto di cibo sano con l'idea di alimenti naturali, non troppo lavorati e non trattati in modo industriale. Si tratta però di un'espressione ambigua: se intendiamo con "sano" un cibo privo di manipolazioni e di "aggiunte" chimiche, dobbiamo considerare che qualsiasi cibo passa attraverso una manipolazione di qualche genere, Cibo "sano" e "sana alimentazione" sono quindi modi di dire quantomeno imprecisi.
3 “CALORIE VUOTE” – Di solito con questa frase si intende indicare le calorie provenienti dagli zuccheri, i quali non contengono, sali, vitamine e altri nutrienti utili. Ma c’è un errore: gli zuccheri, compresi quelli semplici, apportano energia e in essa non c’è nulla di vuoto: c’è, energia. Il dietologo Sam Previte fa questo esempio: se ci fossimo smarriti su un’isola deserta e se avessimo a disposizione da mangiare solo delle ciambelle, esempio tipico di cibo con calorie vuote, queste ci terrebbero in vita. Magari non in piena salute, ma per lo meno in vita per un po’ di tempo, magari fino all’arrivo dei soccorsi.
4 – CHEAT MEAL O “PASTO LIBERO” – Parlare di “pasto libero” o di “sgarri” in occasione di una dieta riporta di nuovo al tema delle categorie morali riferite impropriamente al cibo. Se arriviamo a convincerci che il cibo non è buono o cattivo, ma semplicemente cibo, o se crediamo che tutti i cibi siano adatti in quantità e in momenti diversi, viene meno il concetto stessi di sgarro.
5. EVITARE I CIBI PROCESSATI - Da tempo sono considerati i nemici numero uno della linea e della salute. In realtà, tra gli alimenti trasformati se ne contano diversi che semplicemente vengono trasformati in vario modo rispetto al loro stato originale, ad esempio tramite lavaggio, miscelazione, cottura o congelamento. Anche il semplice lavaggio della verdura prima di mangiarla comporta una manipolazione e una lavorazione. Scegliere un cibo lavorato può anche riferirsi alla preferenza per un minestrone congelato perché è più pratico e più accessibile, rispetto a uno preparato personalmente lì per lì, e che rischiamo poi di sprecare perché è gioco forza cucinarne una quantità eccessiva rispetto al nostro bisogno. Non tutto il cibo processato è quindi da scartare, anzi.
6. "HO BISOGNO DI DISINTOSSICARMI O DEPURARMI " - Spesso ci convinciamo di avere necessità di disintossicarci o depuraci con regimi alimentari ad hoc, o con tisane, integratori o altro ancora. In questo caso dimentichiamo che nel nostro organismo ci sono organi che assolvono precisamente questa funzione: l'unica cosa di cui abbiamo bisogno per aiutarli a svolgere al meglio la loro funzione è l'acqua. Bere in abbondanza (i famosi due litri al giorno sono la quantità indicata di solito come la più adeguata) è l'unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno.
7 A NATALE O IN VACANZA "LE CALORIE NON CONTANO" - Invece le calorie contano sempre, perché comunque forniscono energia. Ci sono però momenti dell’anno in cui il riposo, la convivialità e la soddisfazione mentale contano più dell’andamento dell’ago della bilancia. Teniamolo presente prima di lasciarci andare all’abbuffata libera, perché un conto è concedersi qualcosa, un conto è abbandonare completamente i freni. Se dobbiamo perdere peso è meglio cercare di muoverci di più se proprio in qualche occasione vogliamo concederci qualcosa di buono.