Il caso Ilaria Salis

La maestra italiana, apparsa legata mani e piedi in tribunale a Budapest, ha risollevato il problema del rispetto dei diritti umani in Europa
10 Lug 2024 - 13:13

Ilaria Salis, una maestra italiana di 39 anni, è stata arrestata l'11 febbraio 2023 a Budapest con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti con l'aggravante dell'appartenenza a un'organizzazione antifascista.

Il processo è iniziato in Ungheria lunedì 29 gennaio, quando la donna è arrivata in aula legata per le mani e i piedi. Immagini che hanno suscitato parecchio clamore. Salis si è dichiarata non colpevole, contestando l'impossibilità di visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l'accusa. All'italiana non sono stati nemmeno tradotti in inglese e italiano gli atti processuali.

Dalla difesa è stato chiesto l'esame delle persone offese, di un consulente antropometrico e un medico legale. La difesa non accetta nemmeno l'aggravante di aver agito "nell'ambito di un'associazione a delinquere" tedesca vale a dire la "Hammerband" di Lipsia, organizzazione anarco-rivoluzionaria al centro di indagini della polizia teutonica che avrebbe scelto Budapest per "attaccare e assaltare militanti fascisti o di ideologia nazista" l'11 febbraio, giorno in cui si celebra in Ungheria il "Giorno dell'Onore".

Il 15 maggio, il tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suo legali e le ha concesso la detenzione ai domiciliari con il braccialetto elettronico e dietro il pagamento di una cauzione di 40mila euro. Dopo alcuni giorni di attesa il bonifico è arrivato e Salis, il 23 maggio, è uscita quindi dal carcere.

Salis, eletta alle elezioni europee del 2024 tra le fila di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra), ha ottenuto la liberazione e l'immunità parlamentare il 24 giugno 2024. Il giorno dopo ha fatto rientro in Italia.