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Il caso Ilaria Salis, detenuta da un anno in Ungheria

La maestra italiana, apparsa legata mani e piedi in tribunale a Budapest, ha risollevato il problema del rispetto dei diritti umani in Europa

Il caso Ilaria Salis, detenuta da un anno in Ungheria
Tgcom24

Ilaria Salis, una maestra italiana di 39 anni, è in carcere dal febbraio 2023 a Budapest con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti con l'aggravante dell'appartenenza a un'organizzazione antifascista. Cumulando le pene previste per i due reati secondo il codice penale magiaro  rischia fino a 24 anni di reclusione.

Il processo è iniziato in Ungheria lunedì 29 gennaio quando la donna è arrivata in aula legata per le mani e i piedi. Immagini che hanno suscitato parecchio clamore. Salis si è dichiarata non colpevole, contestando l'impossibilità di visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l'accusa. All'italiana non sono stati nemmeno tradotti in inglese e italiano gli atti processuali.

Dalla difesa è stato chiesto l'esame delle persone offese, di un consulente antropometrico e un medico legale. La difesa non accetta nemmeno l'aggravante di aver agito "nell'ambito di un'associazione a delinquere" tedesca vale a dire la "Hammerband" di Lipsia, organizzazione anarco-rivoluzionaria al centro di indagini della polizia teutonica che avrebbe scelto Budapest per "attaccare e assaltare militanti fascisti o di ideologia nazista" l'11 febbraio, giorno in cui si "celebra in Ungheria il "Giorno dell'Onore"
 

Il giudice ungherese ha confermato, per ora, la custodia cautelare in carcere. La prossima udienza è il 24 maggio.