"Furono contrabbandieri anche coloro che durante il nazifascismo aiutarono gli ebrei a superare illegalmente i confini mettendoli in salvo dalle persecuzioni e dalle deportazioni nei lager". ha detto
di Francesca RomanelliNon c'è Salis, Ilaria, senza polemica. Ma stavolta quanto ha dichiarato - e per giunta nella seduta istituzionale di ieri al Parlamento europeo - lascia a bocca aperta. Tema: l'immigrazione irregolare, i trafficanti di uomini. Sui quali Salis opera una sua personalissima distinzione. "Trafficanti" quelli che costringono con la forza, l'inganno, la minaccia, riducono in schiavitù e sequestrano i migranti. Mentre i contrabbandieri - sempre di uomini - sarebbero altro: "Il contrabbandiere invece è chi organizza l'attraversamento di un confine chiuso, per persone che hanno scelto volontariamente di partire e pagano per il servizio. Un servizio basato sul consenso e che non avrebbe motivo di esistere se ci fossero vie legali e sicure per la migrazione".
Avete capito bene: dice servizio. E viene da chiedersi, così, a quale categoria siano mai da ascrivere gli scafisti. Contrabbandieri "non tutte brave persone, per carità", prosegue Salis. Ma a deflagrare è la conclusione del suo ragionamento: "In passato, furono contrabbandieri anche coloro che durante il nazifascismo aiutarono gli ebrei a superare illegalmente i confini mettendoli in salvo dalle persecuzioni e dalle deportazioni nei lager".
Anche oggi i "contrabbandieri", a suo avviso, "offrono semplicemente un servizio a chi ha deciso di fuggire da persecuzioni, miserie e disastri climatici". È certamente così, viene ironicamente quanto amaramente da dire, che si combattono le tante tragedie del mare e della disperazione di quest'epoca.