Trieste, lui non vuole che torni in Ucraina: lei lo uccide e chiude il suo cadavere in un sacco
Durante una lite la donna, che ha confessato, si sarebbe difesa colpendo lʼuomo alla testa con una bottiglia per poi soffocarlo
Si sarebbe opposto al ritorno nel proprio paese della convivente ucraina: quest'ultima, forse per difendersi da una aggressione di lui, al culmine di una lite, lo ha soffocato con un sacchetto nero di quelli utilizzati per l'immondizia, uno di quelli nei quali ne ha poi chiuso il cadavere, che ha sistemato sul balcone.
E' la ricostruzione della morte di Libero Foti fatta dalla Squadra mobile di Trieste: la donna, indagata per omicidio, ha confessato.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura diretta da Carlo Mastelloni, hanno accertato che la morte risalirebbe al 12 ottobre quando, intorno alle cinque del mattino, la coppia avrebbe litigato, come testimoniato anche dai vicini di casa, in via del Veltro. Forse lui l'ha aggredita con un coltello, lei si è difesa colpendolo alla testa con una bottiglia, poi lo ha soffocato con il sacchetto di plastica e infine colpito con una lama al collo e a una mano.
Una volta morto l'uomo, la donna ne ha chiuso il corpo in sacchi di plastica nera, la testa in un altro sacco, li ha portati sul balcone, al terzo piano, e li ha avvolti in una coperta. E' stato sul balcone che il successivo 2 novembre gli agenti, coadiuvati dai vigili del fuoco, allertati dai vicini che non vedevano la coppia da giorni, hanno trovato il cadavere. La donna è poi partita per l'Ucraina, dove tutt'oggi si trova, peraltro affetta da una malattia molto grave.
La confessione al telefono dall'Ucraina E proprio in una telefonata dall'Ucraina ha confessato di aver ucciso l'uomo. La prima ammissione è avvenuta nel corso di un contatto con il pm Frezza il 13 novembre. La conferma in una seconda telefonata il 21 novembre.
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