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Donnavventura: a tu per tu con lo squalo balena

Nonostante il loro nome, hanno una natura mansueta e si lasciano avvicinare senza diffidenza dai turisti

Lo squalo balena fu classificato per la prima volta nel 1828 quando fu localizzato lungo le coste del Sud Africa e classificato come unico esemplare della famiglia dei Rincodontidi.

Preferendo mari caldi, gli squali balena popolano tutti i mari tropicali. Tra maggio e settembre le acque dello stato messicano di Quintano Roo attraggono un numero elevato di animali: più di 800 esemplari in una sola stagione.

La natura mansueta di questo enorme animale acquatico fa sia che sia possibile nuotargli accanto. Le neo-reporter di Donnavventura hanno la possibilità di avere un incontro ravvicinato con il più grande dei pesci cartilaginei: un colosso che può superare i 12 metri di lunghezza e le 20 tonnellate di peso.

Il pesce più grande del mondo per dimensioni. Lo squalo balena è un pesce cartilagineo appartenente alla famiglia dei condroitti, il più grande al mondo; ma non solo, è anche il pesce più longevo della terra: si suppone infatti che possa vivere anche oltre il secolo d'età.

La sua livrea è inconfondibile, il dorso e i fianchi degradano dal marrone al grigio, fino al bianco del ventre, con macchie chiare sparse sul lato superiore, segnato anche da una trama di tenui strisce verticali e orizzontali che formano una scacchiera.
La testa piatta è caratterizzata da un muso smussato sopra la bocca, con piccoli barbigli che sbucano dalle narici. Le due pinne dorsali si trovano sulla parte posteriore del corpo, che termina con una pinna caudale divisa in due lobi.
La sua pelle è tra le più spesse del regno animale, crea uno strato protettivo di 15 cm di spessore ed è ricoperta, come per gli altre varietà di squalo, da dentelli dermici che la rendono ruvida.

Questo enorme condroitto ha un appetito formidabile ma si nutre soltanto di plancton: lo squalo-balena è, infatti, un pesce filtratore che aprendo le sue imponenti fauci incamera passivamente l'acqua e tutto ciò che vi si trova dentro, per poi farla defluire attraverso le branchie che fungono da setaccio e trattengono il nutrimento costituito da microrganismi, sia vegetali che animali.