Gp Ungheria, è un rosso ancora pallido
Orgoglio Raikkonen, ma il podio è ancora lontano. Altra domenica sottotraccia
Mette tenerezza sentire un grande manager come Maurizio Arrivabene difendere il lavoro della squadra, sottolineando l’unità del gruppo, dopo un’altra domenica vissuta sottotraccia. A Budapest l’obiettivo dichiarato era quello di vedere almeno da vicino la coppia Mercedes, già perché la Red Bull non è mai stata considerata un punto di riferimento in questa stagione. Purtroppo l’ordine d’arrivo racconta altro.
Le Mercedes hanno fatto come al solito una gara con due soli iscritti, mentre Vettel e Raikkonen hanno perso i rispettivi duelli con Ricciardo e Verstappen. Unica nota positiva è la rimonta di Raikkonen, ma occorre ricordare che Kimi è partito dalla fila 7 per un errore di valutazione della squadra. Insomma la Red Bull non rappresenterà un punto di riferimento ma ora, dopo 11 Gran Premi, è a un solo punto dalla Ferrari nel mondiale costruttori. L’anno scorso dopo 11 gare il distacco della Red Bull dalla Ferrari era di addirittura 134 punti. I numeri raccontano ancora che la Mercedes ha 48 punti in meno rispetto al 2015. La Ferrari, a -18 nel confronto con l’anno scorso, non ha saputo approfittare della flessione della dominante argento. Una dispersione di punti raccolti dalla Red Bull, che, ribadiamo, non era e non è il punto di riferimento per gli uomini in rosso. Uomini in rosso che nel 2015 a Budapest erano sotto il podio a far festa per il trionfo di Vettel.
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