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Thohir: "Fiducia a Mazzarri, le mie parole travisate"

Thohir spiega il senso delle sue parole: "Felice del successo a Cesena, Mazzarri non è in discussione"

- La bufera è passata. Thohir da Giacarta spegne il fuoco sotto la panchina di Mazzarri: "Quando ero in Italia in occasione del mio ultimo viaggio, ho già spiegato e ribadito più volte quanto creda nel lavoro del nostro allenatore e della squadra, in questo progetto. Lo ripeto anche ora. E' ovvio che i risultati sono importanti, ma  non siano qui a contare le partite a nessuno, alcune mie parole di ieri evidentemente sono state mal interpretate".

Thohir: "Fiducia a Mazzarri, le mie parole travisate"

COSA ERA SUCCESSO DOMENICA

"Sono tra l'altro molto contento del risultato di ieri, la squadra ha giocato con determinazione e con cuore. Mi auguro di dare continuità a questo tipo di prestazione", ha aggiunto il patron.Due partite sono niente: Sampdoria a San Siro e Parma al Tardini. Due partite sono soltanto quattro giorni (sei a partire da oggi): mercoledì la sfida Mazzarri-Mihajlovic, sabato il confronto Donadoni-Mazzarri. Se le parole -improvvise, in senso così categorico- di Erick Thohir corrispondono al vero pensiero, dunque senza difetti di traduzione e/o comprensione, e magari in attesa di precisazioni, svolgere il tema: Mazzarri-Inter, è finita, è fin troppo facile.
Strano che accada oggi, dopo l'1-0 a Cesena che non entusiasma nessuno, ma perlomeno attenua quel fenomeno-crisi che si agita sopra, sotto e attorno all'Inter mazzarriana. Probabile che da qui alle prossime ore arrivi un Thohir-pensiero diverso da questo perentorio ultimatum. In assenza di ciò, siamo qui a scrivere un passo doloroso, quasi a dar conto delle parole di Moratti, lunedì scorso, che parlava di ovvietà da panchina, se non ci sono i risultati, è fatale che si debba cambiare.
Thohir in questa domenica sopra le righe (interiste) ha messo Mazzarri sull'uscio di Casa-Inter. Mettendo in moto un altro stato di tensione, pericoloso quanto vogliamo. Vedremo le prossime ore che cosa suggeriranno.
Intanto al toto-allenatore (immediato) si può giocare. Ma non è un divertimento: per Mazzarri, soprattutto.
Per l'immediato, come si potrebbe risolvere la questione-panchina? Ecco i nomi.
Walter Zenga - Era e rimane l'autorevole numero uno fra i possibili tecnici. Esperienza e voglia non gli mancano. E il mondo interista lo vedrebbe come meglio non si può: un po' come Pippo Inzaghi al Milan.
Leonardo - Ha allenato l'Inter da gennaio a giugno 2011, con la Coppa Italia, il secondo posto in campionato e i quarti di finale di Champiomns League. A quanto pare, gli è anche tornata la voglia di allenare e nel complicatissimo dopo-Mourinho è il tecnico che ha lasciato i migliori ricordi.
Roberto Mancini - E' libero da impegni ed era in tribuna a Cesena. Ma quanto ci vuole per ingaggiarlo. Ha costruito la prima Inter vincente, con intuizioni di gioco e di mercato (soprattutto di mercato) eccellenti. 
David Moyes - Ha allenato il Manchester la scorsa stagione, lasciando un pessimo ricordo (esonerato). Significa poco, ma significa. Bolingbroke, plenipotenziario dell'Inter, lo conosce molto bene.
Stefano Vecchi - Sarebbe la soluzione interna, il tecnico della Primavera che vanta anche esperienze nei campionati di Lega Pro con Spal, Sudtirol e Carpi, ha 43 anni e la sua Primavera è uno spettacolo.

E THOHIR PRECISA

Ed ecco atteso, le precisazioni del presidente Thohir arrivate poco dopo le 14. Questo il senso delle sue parole.
Il presidente Thohir ribadisce la fiducia a Walter Mazzarri, "alcune delle mie parole di ieri sono state mal interpretate", sono "molto contento del successo contro il Cesena, della prova della squadra e della determinazione. Andiamo avanti così".

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