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Inter: quattro giorni per perdere l'Europa

Dal Wolfsburg alla Samp: compromessi in due partite presente e, forse, futuro

- Quattro giorni maledetti, buoni solo a scardinare sogni europei. L'Inter di Roberto Mancini cresce, è pensiero comune, ma non riesce a trovare la stabilità necessaria al decollo e, in due partite, si è così trovata con il sedere per terra. Wolfsburg e Samp: due sconfitte che pesano sul presente e sul futuro. Due missioni fallite. L'Europa di oggi già persa e quella di domani che scivola via dalle mani, stampata sulla traversa di Maurito Icardi o chissà dove. "Non sono un mago", dice Mancini. E ha ragione. "Non mi interessa di Mazzarri", ed è giusto anche questo. Però. Un però c'è.

Inter: quattro giorni per perdere l'Europa

Già, perché la forbice si è allargata ulteriormente e la qualificazione alla prossima Europa League è quasi impossibile. La distanza dall'ultimo posto buono per qualificarsi, dopo la precisazione della Uefa (il sesto posto è l'ultimo che consente l'ingresso in Europa, ndr), è di nove punti. Un'enormità. 

Certo è che sono stati giorni maledetti e che anche crescere, migliorare, diventa complicato. Vincere aiuta a vincere. Serve un filotto di risultati positivi, serve per il morale, serve per abbozzare una programmazione, per pensare al domani. E servirebbe, come il pane, l'Europa, perché porta soldi. Il rischio, però, è oggi che tutto vada in fumo. Che a Mancini non riesca la magia e che Milano - perché c'è di mezzo anche il Milan - resti un anno ancora lontano dal calcio che conta. Senza coppe, ridimensionata, a dimensione poco più che regionale. Nell'anno dell'Expo, un paradosso a ben pensarci. C'è una Milano che si affaccia al mondo e una che si richiude su se stessa. Un po' depressa, un po' sfigata. Fuori moda. 


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