Da Tronchetti Provera a Moratti: "Suning stia a Milano. Sempre"
Lʼinvito del primo sponsor e del primo tifoso alla nuova proprietà: "Serve per conoscerci meglio e crescere"
"Il Suning, con Steven Zhang, deve stare in pianta stabile a Milano". Tronchetti Provera lo aveva dichiarato apertamente durante la presentazione di Gabigol, oggi anche l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti si unisce al consiglio dell'ad di Pirelli. "Sarebbe un'ottima cosa. La presenza fissa a Milano del Suning - spiega Moratti all'Ansa - permetterebbe alla nuova proprietà cinese di comprendere meglio l'ambiente nerazzurro. Allo stesso tempo, l'ambiente imparerebbe a conoscere il Suning. Ci sarebbe più immediatezza nel capirsi a vicenda".
Steven Zhang è il figlio 25enne del grande capo di Suning, Jindong Zhang. E l'auspicio di Tronchetti Provera e Moratti dev'essere visto ben oltre l'invito a esserci, quotidianamente. Fino alla scorsa stagione, l'Inter era di Thohir e al 30 per cento di Moratti, comunque ancora formalmente in carica: la lontananza indonesiana del presidente (Thohir appunto) era in qualche modo compensata dalla presenza di Moratti e anche da Roberto Mancini che rivestiva un duplice ruolo, non solo quello di allenatore.
Ora le cose sono cambiate ai massimi vertici. Moratti è al di fuori della società, pur mantenendo quel ruolo carismatico che gli compete. Ma presidente (Thohir) e proprietà (Suning) sono lontani, e De Boer è l'allenatore. E se Tronchetti Provera e lo stesso Moratti auspicano una presenza fissa dei vertici Suning a Milano, la ragione è comprensibile: per costruire un'Inter che lotti per i vertici e duri nel tempo, occorre che tutte le componenti siano al loro posto. Il posto giusto.
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