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Marco Carta: "Per me il meglio inizia adesso, non mi fermo più"

Il cantante racconta a Tgcom24 il nuovo album di inediti "Tieniti Forte"

Marco Carta:
ufficio-stampa

E' un inno all'ottimismo quello di Marco Carta che torna con un nuovo album, "Tieniti Forte", in cui canta l'amore e demonizza il digitale, che "non avrà mai la pelle".

Il cantante sardo è più maturo, finalmente sereno, perché dopo il grande successo di questi dieci anni non deve più dimostrare nulla. Così si concentra sulle cose che gli piacciono davvero e a Tgcom24 confessa: "Per me il meglio è iniziare e non fermarmi più, mai più".

Canti "Il meglio sta arrivando", cos'è il meglio per te?
E' un messaggio positivo e di incoraggiamento verso le persone che non hanno il meglio in questo momento. Il meglio può solo arrivare. La serenità, se uno sta bene in una casa di 60 metri con il suo cane, è già una vittoria. Per me il meglio è iniziare e non fermarmi più, mai più.

 

Canti l'amore lontano, che si trasforma, ma quanto è importante l'amore per te?
La musica è il mio vero amore, per delle infatuazioni ho sacrificato talvolta il lavoro, forse ho anche perso un po' tempo. Ma il 2017 sarà all'insegna del lavoro, lo prometto.

 

Dici che al digitale mancherà sempre la pelle, che rapporto hai con il web e i social?
Sono molto presente, ma senza polemica. Mi piace interagire con i miei follower. Per colpa del digitale nasceranno meno cose, forse meno figli. Gli incontri in Rete non sostituiranno mai quel colpo di fulmine con una persona che vedi e ti piace. Non lo puoi avere con una foto sui social.  


Marco sembra più maturo, come hai imparato a tenerti forte?
Non ho più bisogno delle montagne russe, volevo il successo a tutti i costi, volevo diventare un cantante e arrivare. Ora ho fatto un passo indietro, ora guardo le piccole cose, quelle importanti, la mia famiglia, vedo mia nonna invecchiata e mi spaventa, mi fa male, mi verrebbe da chiuderla in una teca di vetro per non farla invecchiare mai. 


Hai fatto un talent, un reality... cosa ti manca oggi?
L'anno prossimo festeggerò 10 anni di carriera e mi piacerebbe fare un grande concerto, con delle collaborazioni importanti.


 

Marco Carta:
ufficio-stampa

Manchester come l'attentato al Bataclan, perché si colpisce la musica?
Sono arrabbiato perché usarla per terrorizzare è infame, sono molto triste, sono un cantante e da musicista vivo queste cose in modo più doloroso. Non mi do pace.   

Questa estate cosa farai?
Promo in tv e dei tour live radio. In autunno invece inizierà il vero tour.

Guardi Amici?
Certo, sempre. Tutti criticano... criticano e poi ad Amici ci vanno. Come 'X Factor', i talent servono ai giovani. All'inizio ci attaccavano, io sono tra quelli che ha pagato di più lo scotto, sono stato uno dei primi ad aver fatto un successo discografico grosso.


Degli artisti chi ti è stato più vicino in questi dieci anni?
Laura Pausini mi ha insegnato tante cose. E Arisa, con la quale si è instaurato un feeling umano. Abbiamo un rapporto strano, ci allontaniamo e ci riprendiamo. Artisticamente è bravissima. Per il resto sono circondato da persone normali. Mi trovo meglio con quelli che hanno ritmi e orari normali.