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Gatto Panceri, nuovo look per un disco nuovo: "Libero di essere me stesso"

Il cantautore ha realizzato un nuovo album in arrivo nel 2018 e ha dato... un taglio netto al passato

Gatto Panceri, nuovo look per un disco nuovo:
instagram

Ha scritto canzoni per Mina, Bocelli, Giorgia e tanti altri, oltre ad aver raccolto un buon successo in prima persona attraverso, anche, la partecipazione a quattro Festival di Sanremo.

Ora Gatto Panceri è pronto a tornare in pista. "Sono pronto a pubblicare un album alla vecchia maniera, dove ho voluto totale libertà creativa" dice a Tgcom24. E in quanto al look... "Ho dato un taglio netto con il passato".

"Vivo per lei", "L'amore va oltre", "Abita in te", "Stellina" e "Le tue mani". Sono solo alcune delle canzoni firmate (e spesso interpretate) da Panceri, uno dei cantautori più originali e prolifici tra quelli emersi nei primi anni 90. L'ultimo suo album di inediti risale al 2009 e ora sembra pronto a tornare sulla scena. "Ho lavorato a questo nuovo disco per 4 anni - spiega -. Ho sempre messo del mio anche nei miei lavori precedenti ma ho sempre avuto partner importanti. Questa volta invece l'ho prodotto e arrangiato tutto da solo. Ovvio che in questo modo ci ho messo più tempo".

Al di là dei tempi tecnici hai avuto difficoltà nel trovare la direzione da seguire?
Il problema è che volevo fare un disco cantautorale ma di oggi, ma non esistono riferimenti. Quindi tutto è stato più complicato del solito. Ho cercato di fare canzoni sentite e dare loro un vestito adeguato.

Come mai hai deciso di pubblicarlo come indipendente?
Alcune case discografiche ci sarebbero anche state ma il problema è che oggi la parola d'ordine è "low budget". Io sono cresciuto con un'altra concezione e ho ancora la velleità di fare un prodotto curato, dove magari stai una settimana in studio a cercare un particolare suono di chitarra. Quindi ho preferito fare tutto investendo di mio.

Gatto Panceri, nuovo look per un disco nuovo:
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Ci puoi dire qualcosa del disco?
Si intitolerà "Pelle d'oca e lividi" e conterrà 19 brani. E' stato costruito con l'idea dell'album, dove ogni canzone ha un suo peso, anche le microtraccia strumentale che separa due brani. Quello che voglio comunicare è che questo è un disco curato in tutti i pezzi. Oggi, per un atteggiamento discografico, è stata promossa una musica bella da sentire ma non da acquistare. E questa cosa è entrata nella mentalità della gente.

E pensi ci sia modo di invertire questa tendenza?
L'unico modo credo sia quello di curare nei dettagli un disco vero. Spero che i miei fan possano dire “questo disco di Gatto lo devo avere”.

Al di là della questione budget, dalle case discografiche avevi avuto riscontri?
Sì, ma la realtà è che ho voluto mettermi in una situazione di libertà creativa totale. Alcune cose in questo album sono davvero coraggiose, nelle stesure, nelle scelte. Per esempio ci sarà un brano suonato tutto con i plug-in del telefonino, proprio in contrasto con il resto dove ci sono orchestra, strumenti veri.

Oltre che come cantautore in passato hai lavorato tanto come autore per altri. E' un capitolo chiuso?
I problemi che ho dovuto affrontare sono stati essenzialmente due: intanto alcuni artisti con cui lavoravo, tipo Giorgia, sono diventati autori. E poi le nuove leve sono soprattutto ragazzi che escono dai talent. Per un po' mi hanno contattato ma io ho sempre detto di no. Non perché non mi piacesse il cantante, ma perché erano sempre progetti veloci, sbrigativi. Mentre per me è fondamentale lavorare con chi devo aiutare.

Gatto Panceri, nuovo look per un disco nuovo:
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Quindi d'ora in poi lavorerai solo su materiale per la tua carriera solista?
Al contrario. Ho aperto una mia società di edizioni, la "Vivo per lei". Quello che voglio fare è creare una banca di canzoni, attraverso le mie opere ma anche quelle di giovani, che ho già messo sotto contratto. Penso quindi di riaffacciarmi a quel mondo come autore anche come editore.

Pensi che la centralità dell'autore si sia persa in questi anni?
La canzone è un po' la macchina di questo ambiente. Andrebbero coltivate le personalità di autori nuovi, così come quelle di produttori. All'epoca Patrick Dijvas si fermò con la Pfm e lavorò con me per un anno per presentare dei provini all'altezza. Oggi chi lo farebbe? 
L'ispirazione magari arriva in cinque minuti ma poi devi lavorarci con il mestiere. Il sogno è un talent sugli autori. Lì farei anche il giudice. Bisognerebbe convincere la televisione che è appassionante vedere nascere una canzone.

Chiudiamo con una nota di colore. Negli anni passati è stata fatta anche dell'ironia sulla tua capigliatura. Ora ti presenti con un look decisamente nuovo...
Ho fatto alcuni dischi in cui il prolema della calvizie si vedeva. Poi nel 2004 mi sono presentato a Sanremo con una nuova capigliatura, figlia di un autotrapianto e molti ci hanno ricamato sopra. Per dodici anni tutto bene e ma poi si è presentato un problema di rigetto... Ero terrorizzato, però quando ho postato sui miei social una foto della nuova condizione...

Cos'è successo?
La risposta è stata clamorosa. In un mondo finto, solo il fatto di ammettere di aver fatto qualcosa fa ancora scalpore. Ho avuto conforto e mi sono liberato da questo peso. Mi sento più libero e soprattutto me stesso.