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Patty Pravo, 40 anni di "bambola"

Hit festeggiata con una nuova versione

Oltre 40 milioni di copie vendute, un milione circa per ogni anno di "anzianità".

Sono i numeri da capogiro de "La bambola", brano lanciato da Patty Pravo nel 1968 e che ora festeggia un compleanno importante. "Pensare che quando me l'hanno proposta mi sono messa a urlare 'è la mia rovina!' - dice a Tgcom la Pravo - Chi l'avrebbe detto che sarebbe stata una rovina di successo!".

D'altro canto è proprio così, a volte nella musica, come nella vita, le ciambelle riescono con il buco quando meno te lo aspetti. E così accade che un pezzo accettato quasi controvoglia finisca con il fare la fortuna di un'artista arrivando a festeggiare i 40 anni dalla composizione. Per l'occasione la cantante è stata ospite di Fiorello dove è stato messo in scena il "Patty Pravo Day". Celebrazione dovuta a un'artista di livello internazionale che non ha mai smesso di sperimentare e aggiornarsi, motivo principale per cui il passato non è mai stato per lei una gabbia impossibile da evadere ma un bagaglio prezioso dal quale estrarre perle che hanno segnato la storia del pop italiano.

L'ennesima dimostrazione è la nuova versione de "La bambola", nata quasi "per caso" durante le prove del tour": un arrangiamento tra il rock e lo psichedelico che infonde nuova linfa al pezzo scritto da Migliacci, Zambrini e Cini nel 1968. "Mi hanno detto di questa ricorrenza mentre facevo le prove per il tour - spiega Patty - io mica me ero accorta. Succede tutto quest'anno: prima ho festeggiato i 60 anni e adesso quest'altra ricorrenza. Secondo spostano le date apposta...!".

Cos'ha di tanto speciale questa canzone, capace di attraversare tre generazioni con successo immutato?
Non saprei. C'è da dire innanzitutto che è stata fatta in qualunque parte del mondo, da gruppi punk a musicisti classici. Quando un pezzo diventa un evergreen ci deve essere pure una ragione. Nel caso mio è stata una cosa molto divertente.

Ora la riproponi con un arrangiamento molto diverso. Toccare i classici è sempre molto rischioso: il pubblico l'ha accolta subito bene?
Erano tutti contenti. Il pezzo è sempre stato molto spagnoleggiante, tanto che una delle sue versioni più amate e di successo è cantata in lingua spagnola. Ma sin dalle prime uscite il pubblico ha accolto molto bene questa nuova versione, tanto da convincerci ad inciderla.

Anche a livello musicale oggi siamo in un'epoca di usa e getta. Credi sia ancora possibile scrivere pezzi capaci di sopravvivere alla prova del tempo?
Visto che sono arrivata a quasi 100 milioni di copie, io prima di smettere vorrei farne qualcuno di più... A parte gli scherzi credo che ancora qualcosa si farà. Non penso che tutto sia usa e getta. Per esempio ritengo che almeno un paio di cose dell'album nuovo che sto preparando abbiano le potenzialità per durare.

Ma c'è un segreto per riuscire a comporre il pezzo "giusto"?
In realtà è tutto un po' casuale. Come detto quando ho sentito per la prima volta ‘La bambola' pensavo sarebbe stata la mia rovina... Ci sono pezzi che senti nascere, rimangono un po' più nell'anima. Anche se non tantissimi come una volta, qualche pezzo buono si può ancora fare.

Adesso ti aspetta un periodo intensissimo... 
Nei prossimi mesi siamo rovinati! Intanto il tour estivo, più pop rock. Tra le date c'è quella all'Arena di Verona dove registreremo un dvd. Poi proseguiremo nei teatri con un'orchestra di 72 elementi e un repertorio più classico. E poi a natale uscirà il nuovo album. Comunque già quest'estate proporremo qualche inedito e ci saranno un bel po' di sorprese, se non dai qualcosa di nuovo non ha senso riprendere uno spettacolo.

Massimo Longoni