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Lacuna Coil, il made in Italy che piace agli Usa

Nuovo album 15.mo in top 200 di Billboard, Cristina Scabbia: "In Italia il rock è ancora tabù"

Ufficio stampa

Debutto con il botto per "Dark Adrenaline", il nuovo album dei Lacuna Coil: 15.

mo posto nella gloriosa Top200 di Billboard, mentre in Italia il gruppo milanese conquista il 18. mo posto su iTunes. "Paradossalmente vale più il risultato in Italia - dice la cantante Cristina Scabbia a Tgcom24 -. Da noi il rock duro e il metal sono vittime di pregiudizi e ignoranza, manca una vera cultura. La gente purtroppo si ferma a ciò che passano tv e radio".

Attualmente impegnati nel "Gigantour" negli Stati Uniti accanto a mostri sacri come Motorhead e Megadeth, i Lacuna Coil con i loro risultati hanno costretto a occuparsi di loro anche media che di solito il metal lo snobbano. Dalla periferia milanese al Madison Square Garden il passo è davvero grande, soprattutto se si pensa che la musica italiana negli Stati Uniti è spesso considerata semplice appannaggio di immigrati o associata a proposte classicamente melodiche come nel caso di Andrea Bocelli. Invece per il gruppo milanese entrare in classifica negli Usa non è nemmeno una novità. "Mi stupisce molto di più il 18.mo posto nella classifica italiana - conferma Cristina - che non il risultato di Billboard dove eravamo già entrati in passato".

Ti sei data una spiegazione per questo vostro exploit?
In realtà è difficile trovare la ricetta del successo. Si tratta di un insieme di cose. Sicuramente l'aver fatto molti tour ha contribuito a renderci popolari. La voce si sparge rapidamente. Oltretutto oggi con internet è molto più facile, alla promozione classica si associa l'auto promozione che si crea attraverso i social network. Sicuramente negli Stati Uniti è stato molto importante l'essere spesso presenti in tour o festival.

Apprezzatissimi negli Stati Uniti, gruppo di nicchia in Italia. Da noi il rock duro è destinato a restare in un recinto?
Il problema è culturale, l'Italia non è mai stata un territorio rock. Purtroppo il rock e il metal vengono considerati generi estremi, soprattutto il metal spesso è associato al satanismo. Si pensa spesso che chi ascolta metal sia una cattiva persona solo perché veste di nero. Tutte cazzate figlie fondamentalmente di ignoranza. Troppa gente si ferma a un livello superficiale e non va oltre a ciò che gli viene proposto da tv e radio. E' un peccato perché la musica è bella in tutte le sue forme e non dovrebbero esserci preconcetti.

Adesso siete impegnati nel "Gigantour" accanto a gruppi storici del metal avendo la possibilità di esibirvi in posti come il Madison Square Garden...
Suonare in un tempio come quello è stata una cosa incredibile, una di quelle da depennare dalla bucket list (la lista delle cose da fare prima di morire - ndr). Poi con i Megadeth avevamo già suonato in passato quindi è sempre emozionante ma eravamo già vaccinati, mentre essere a contatto con un mostro sacro come Lemmy dei Motorhead è ancora da non crederci.

L'album è stato prodotto ancora da Don Gilmore (Linkin Park, Pearl Jam, Duran Duran) come il precedente "Shallow Life" ma è cambiato molto a livello stilistico.
Il precedente mostrava più la nostra parte rock, mentre questo è decisamente più oscuro e pesante. Molti pensano che il produttore sia quello che scrive i pezzi e che incida in maniera decisiva sul risultato finale. In realtà il suo lavoro è tirare fuori il meglio da quello che il gruppo ha composto. Quindi può capitare di avere due lavori molto diversi prodotti dallo stessa persona come in questo caso.

Parlavi della matrice oscura e pesante di questo album, però ci sono anche canzoni come "End Of Time" dal fortissimo impatto melodico.
Sicuramente quel brano è melodico ma non allegro. Ma questo non deve stupire. La melodia ci è sempre piaciuta e non abbiamo mai fatto mistero di questo. La nostra musica è sempre stata un mix tra suoni pesanti e melodie.

A chi è venuta l'idea di una cover così straniante e stravolgente di "Losing My Religion" dei Rem?
In realtà la sua genesi risale a qualche anno fa. Quando abbiamo fatto "Enjoy The Silence", nel 2006, "Losing My Religion" era nella rosa delle canzoni papabili per essere reinterpretate. Marco Coti Zelati, il nostro bassista che cura gran parte degli aspetti musicali, è venuto fuori con questa versione completamente diversa dall'originale. Sembra quasi una canzone dei Lacuna Coil...

Infatti "Enjoy The Silence" era stata fatta sulle vostre corde ma comunque riconoscibile mentre questa volta avete davvero osato...
Il bello di una cover sta proprio nel prendere una cosa di altri e renderla propria. Tra l'altro qualcuno ha pensato che questo volesse essere un omaggio ai Rem dopo il loro scioglimento, ma in realtà l'abbiamo registrata molto prima di quell'annuncio. Semmai è stata una coincidenza curiosa.

Tu hai partecipato all'ultimo album di Enrico Ruggeri. In passato non hai nascosto la tua avversione per il Festival di Sanremo: che effetto ti ha fatto cantare una canzone vincitrice di quel Festival, ovvero "Mistero"?
Non c'entra nulla. Conosco Enrico da anni, lo apprezzo tantissimo e questa è una cosa che abbiamo fatto in amicizia. Tra l'altro io a Sanremo ci sono pure stata come ospite, in rappresentanza di Rezophonic. Questo non mi impedisce di continuare a pensarla alla stessa maniera, non mi piace proprio l'idea di un format del genere immutabile nei secoli. Ci sono tanti che evitano di esporsi perché può essere un veicolo promozionale, io preferisco dire quello che penso.