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Senato, l'art. 18 non sarà nel maxi-emendamento ma in un decreto

Il ministro Poletti al Senato annuncia che la modifica dello Statuto dei Lavoratori avverrà successivamente

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"Per ridurre il ricorso ai procedimenti giudiziari nella predisposizione del decreto delegato relativo il Governo intende modificare l'articolo 18". Questo l'annuncio del ministro Poletti al Senato durante la discussione sul Jobs Act chiarendo quindi quello che è stato un giallo durato per tutta la giornata politica.

Sull'art.18 "non c'è piena condivisione tra tutti, anche nella maggioranza, nel Pd. Non credo che queste diversità, affermate e discusse, possano portare a mettere in discussione un passaggio così importante ed essenziale". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al Senato. Il governo terrà conto nei decreti del "lavoro fatto e delle posizioni espresse".

"Per semplificare, superare elementi di incertezza e discrezionalità, per ridurre il ricorso ai procedimenti giudiziari - afferma il ministro nell'intervento sul Jobs act - nella predisposizione del decreto delegato relativo al contratto a tutele crescenti, e quindi per le nuove assunzioni, il Governo intende modificare il regime del reintegro così come previsto dall'articolo 18, modificato dalla legge n. 92/2012", la legge Fornero, "eliminandolo per i licenziamenti economici e sostituendolo con un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità".

"Contestualmente - prosegue Poletti - sarà prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi, previa qualificazione specifica della fattispecie. Per le situazioni diverse sarà previsto un indennizzo economico definito e certo".

"Contratto a tutele crescenti meno costoso" - "Il nostro obiettivo è avere un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che costi meno e che sia più attrattivo e contenga meno incertezze e, quindi, incentivi l'imprenditore ad investire di più, ad assumere di più e a non utilizzare altre tipologie contrattuali meno tutelanti". Secondo Poletti nella delega "si dichiara esplicitamente l'intenzione di renderlo più conveniente in termini di oneri diretti e indiretti".

"Vogliamo cambiare una situazione grave" - "Ho aperto il mio intervento a partire dalla drammatica consapevolezza della gravità e centralità del lavoro per il nostro Paese, per i nostri giovani, per noi tutti ed in primo luogo per il governo. Cambiare questa situazione è il nostro obiettivo". Questo l'auspicio del ministro del Lavoro con cui ha chiuso il suo intervento sul Jobs act consegnato al Senato. "La piena realizzazione della legge delega è uno degli strumenti fondamentali per raggiungerlo. L'Italia - conclude - ci chiede il coraggio di cambiare".