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Jobs Act, Renzi: "Non temo agguati dal Pd" Civati a Napolitano: "Richiami il governo"

Il premier annuncia il voto di fiducia per mercoledì: "A un certo punto si deve votare, la direzione ha deciso". Sel ritira gli emendamenti: "Gesto arrogante"

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Matteo Renzi non teme agguati da parte del Pd all'appuntamento della fiducia sul Jobs Act. "Si voterà mercoledì - dice - e sono convinto sia naturale che tutti nel Pd votino come sempre accaduto. Ove ci fossero agguati, li affronteremo". Sulla riforma, aggiunge, "si è fatto un lavoro molto serio con il partito, anche modificando la linea iniziale per accogliere alcune critiche. Ma a un certo punto si deve decidere e votare. La direzione Pd ha deciso".

Jobs Act, Renzi: "Non temo agguati dal Pd" Civati a Napolitano: "Richiami il governo"

"Stiamo correndo, cercando di non affastellare le tante cose presenti nel dibattito", ha sottolineato il premier. "L'intensità del percorso riformatore" dimostra che "altro che slogan": il governo sta producendo "atti parlamentari di rara intensità". L'occupazione in Italia non si crea solo con i nuovi ammortizzatori sociali o con la riforma della giustizia, ma tutte le riforme insieme "consentiranno di tornare a fare investimenti e questo è quello che vogliamo".

Poi, sul paragone fatto dalla Cgil tra il suo atteggiamento verso i sindacati e quello di Margaret Thatcher, Renzi ha spiegato: "Rispetto" la Thatcher e la sua "straordinaria leadership", ma sono "lontano" dal pensiero della lady di ferro secondo il quale "non esiste" una cosa chiamata società.

Sel: "Togliamo ogni alibi al governo" - Sel ritira gran parte degli emendamenti al Jobs Act. "Da 300-350 circa ne manterremo 40-50, quelli fondamentali. Così togliamo ogni alibi al governo. La fiducia è un gesto arrogante di Renzi e la chiusura anticipata della discussione sarebbe davvero grave". Lo afferma a Montecitorio la capogruppo al Senato Loredana De Petris.

Civati al Colle: "Richiami il governo" - "Signor Presidente", la fiducia sul Jobs act "perpetra una prassi deprecabile" su una materia "delicata". Lo scrive Pippo Civati (Pd), in una lettera-appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: "Non mancherebbe di produrre effetto un Suo richiamo a un maggiore rispetto di ruoli e prerogative istituzionali e al corretto uso degli strumenti normativi".

Ultimatum della Lega a Forza Italia - "Se Forza Italia votasse la fiducia" sulla delega sul lavoro "il centrodestra non esisterebbe. Non è una fiducia ad un decreto, ma al governo. Un solo voto da parte di Forza Italia sarebbe un problema nel dialogo con la Lega Nord". Lo afferma Matteo Salvini.

Da Berlino sostegno a Renzi sulla riforma del lavoro - Renzi ha "il sostegno" del governo tedesco sulla riforma del lavoro. Lo ha detto una fonte governativa a Berlino in vista del vertice di Milano. Ma Berlino "non esprime giudizi" sulle dinamiche parlamentari di uno stato membro e sulla riforma in sé.

Emendamento e fiducia in Senato mercoledì - Il governo dovrebbe presentare l'emendamento al Jobs Act nella tarda mattinata di mercoledì in Senato. E' quanto riferiscono fonti del governo e parlamentari. La fiducia verrebbe posta in tarda mattinata e il voto dovrebbe svolgersi in serata.