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Legge spazzacorrotti, dopo l'ok in Cdm la Lega pensa già di ammorbidirla

Aveva destato sospetti lʼassenza a Palazzo Chigi di Salvini, che avverte: "Si rischia di indagare 60 milioni di italiani". Ma da Strasburgo arriva un incoraggiamento: "La direzione del ddl è quella giusta"

Legge spazzacorrotti, dopo l'ok in Cdm la Lega pensa già di ammorbidirla - foto 1
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Al Consiglio dei ministri che ha varato il ddl spazzacorrotti Matteo Salvini non ha partecipato "perché aveva altri impegni": nessuna polemica o presa di distanza, assicura lui.

In ogni caso però l'atteggiamento della Lega nei confronti di questo testo resta prudente, tanto che già si parla di un intervento per correggerlo. Anche perché, avverte il vicepremier, "alcuni passaggi metterebbero sotto inchiesta 60 milioni di italiani".

Sembra quindi che la Lega intenda blindare la legge in modo che la maggioranza possa poi modificarla in Parlamento per ammorbidirla.

Il ministro dell'Interno spiega al "Corriere della Sera" la sua assenza in Consiglio dei ministri negando comunque qualsiasi polemica con il resto del governo. Nessuna distanza da quel provvedimento, assicura: "Ho riunito i dirigenti del Viminale, devo chiudere i decreti sicurezza e immigrazione, sto lavorandoci notte e giorno, ho la scrivania che deborda di pratiche".

"Si rischia di mettere sotto indagine 60 milioni di italiani" - Ma poi, sul provvedimento, precisa: "Io sono contento che sia passato in Consiglio dei ministri il pacchetto contro corrotti e corruttori, è un bel segnale. Certo, però, che su quel provvedimento il Parlamento interverrà e modificherà. Alcuni passaggi del pacchetto mettono sotto inchiesta sessanta milioni di italiani. Perché quando sulla base di un sospetto e senza prova dai la possibilità di intercettare, pedinare, ordinare questo e quest'altro, la preoccupazione è legittima".

Strasburgo: "Bene il ddl anticorruzione" - Arriva però la promozione al ddl da parte di Strasburgo, secondo cui "le proposte del testo vanno nella direzione giusta, come auspicato dal Greco (l'organo anticorruzione del Consiglio d'Europa) nei suoi rapporti sull'Italia". E' quanto scrive in un tweet Gianluca Esposito, segretario esecutivo del Greco stesso, precisando però che "per una valutazione definitiva è necessario attendere il testo finale".