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Legge elettorale, depositato nuovo testo base | Renzi: "Non si perda altro tempo"

Arriva in commissione il Rosatellum: un sistema metà maggioritario (303 collegi) e metà proporzionale. La soglia prevista è al 5%

Renzi accelera sulla riforma elettorale: "Non si perda altro tempo".

Il 29 maggio il testo in Aula, entro i primi di giugno il via libera della Camera, sono i tempi dettati dal leader del Pd. E il nuovo relatore Emanuele Fiano ha depositato in commissione Affari costituzionali il testo base che nasce dal capogruppo dem Ettore Rosato: un sistema metà maggioritario (303 collegi) e metà proporzionale, ribattezzato Rosatellum. La soglia prevista è al 5%.

"Ogni elettore - si legge - dispone di un voto da esprimere su un'unica scheda recante il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista, corredato dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale". In pratica, sulla stessa scheda c'è sia il candidato di collegio per la quota maggioritaria sia le liste bloccate a lui collegate per la parte proporzionale. Si tratta di liste molto brevi di 2-4 candidati. Si può dunque decidere se votare il candidato di collegio e una lista a lui collegata oppure uno dei due.

Nel primo caso si vota soltanto per la quota maggioritaria, nel secondo, invece, automaticamente il voto va anche al candidato di collegio. A differenza del sistema utilizzato per i sindaci, tuttavia, in questo caso non è possibile fare il voto disgiunto. I collegi sono 303 per la Camera (a cui vanno aggiunti i 12 del Trentino, quello della Valle d'Aosta e i collegi esteri) e 150 per il Senato. Hanno una grandezza di circa 600mila abitanti, come era già previsto nell'Italicum.

Quanto alle pluricandidature, sono possibili al massimo in 3 collegi per quanto riguarda la quota proporzionale mentre ci si può presentare soltanto in un collegio uninominale. Inoltre a pena di inammissibilità, nel complesso delle candidature presentate da ciascuna lista nei collegi plurinominali, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60% con arrotondamento all'unità superiore".

Le reazioni degli altri partiti - Se la Lega con Giancarlo Giorgetti ha ribadito l'appoggio al testo dei dem, M5s e Fi hanno protestato: entrambi non vogliono i collegi uninominali. "E' un Anticinquestellum" hanno detto i deputati grillini. Luigi Di Maio è sicuro però che il Pd non riuscirà ad approvare la legge al Senato: "Torneranno da noi con la coda tra le gambe".