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Grillo alla tv tedesca: i partiti tradizionali non capiscono cosa sta succedendo

"Parlano di alleanze, compromessi. Ma tutto questo esiste sempre meno", dice il leader di M5S. Che poi si definisce "un clown, ma nel senso positiva della parola"

Ansa

"Non posso raggiungere alcun accordo con il partito di Bersani o di Berlusconi". Lo ribadisce ancora una volta il leader del M5S, Beppe Grillo, alla televisione tedesca Ard. "I partiti classici - attacca Grillo - non hanno capito cosa è accaduto. Parlano di alleanze, compromessi. Ma tutto questo esiste sempre meno. I cittadini vanno in rete, si informano e scambiano le informazioni". Ecco il testo integrale dell'intervista.

Bernhard Wabnitz: Lei ha raggiunto alle elezioni il 25% con il suo movimento di protesta, come se lo spiega?
Beppe Grillo: L'Italia è economicamente e moralmente un mucchio di macerie. I cittadini hanno girato le spalle ai partiti politici. I partiti hanno infatti distrutto e dissanguato il paese.

Wabnitz: Come si spiega la totale riluttanza verso i partiti?
Grillo: L'organigramma dei partiti è completamente falso. Non tiene conto delle esigenze della gente. I partiti sono seduti su un apparato assolutamente gonfiato e questo per un fine loro completo e assoluto, commissioni, supercommissioni, indizioni e compravendita dei voti. Destra e sinistra agiscono da anni secondo questo modello e hanno, in questo modo distrutto il paese. L'Italia ha un debito pubblico di più di 2000 miliardi di euro e paga cifre orrende di interessi passivi. Viviamo un sogno europeo, ma questo sogno si dissolve perché l'economia non cammina più. Non serve parlare di crescita, se siamo obbligati a vendere l'argenteria, solo per appianare un debito causato dalla politica.

Wabnitz: Il suo movimento è diverso? Lei offre una piattaforma agli scontenti?
Grillo: Il mio movimento è nato su internet, per così dire dal basso, con i cittadini che agiscono e diventano stato. E' un po' come se la piramide, si fosse capovolta. I nostri 162 deputati, che entrano per la prima volta in Parlamento, sono normali cittadini. Tutti vogliono cambiare la cultura e la società. Si tratta di un vero e proprio sovvertimento culturale e sociale, non di un sovvertimento politico.

Wabnitz: Un sovvertimento attraverso internet? Me lo può spiegare?
Grillo: Il nostro movimento in Italia vive grazie alla scoperta dei blog. Si propone qualcosa e se ne fa un forum di discussione, attraverso questi forum sono nati progetti per l'economia e l'energia. I partiti non capiscono nemmeno ora che cosa stia succedendo. Parlano di alleanze e compromessi. Ma tutto ciò non esiste più. I cittadini entrano in rete, parlano e si informano.

Wabnitz: Che cosa concretamente vuole cambiare nel Parlamento?
Grillo: I pregiudicati, debbono andare fuori dal Parlamento. Non vogliamo più questa gente, inoltre dopo due legislature bisogna andare a casa. Nessuno deve più rimanere 30 o 40 anni in Parlamento. Prossimo punto è l'elezione diretta, dobbiamo poter scegliere chi ci rappresenterà. La nostra gente rimarà al massimo per due legislature e poi tornerà alla sua vita di pensionato, precario, muratore, mamma ingegnere o avvocato. Inoltre riceveranno uno stipendio secondo gli standard europei. Via le auto blu, vitalizi, e liquidazioni, via con tutti i privilegi. Bisogna poi trovare I soldi per istituire un salario di solidarietà per I gruppi più deboli. Dobbiamo poi pianificare un piano paragonabile all'Agenda 2010 tedesca. Vogliamo quello che viene proposto in Germania.

Wabnitz: Per cambiare la società e la classe politica, bisogna prendere anche una responsabilità di governo, perché non volete?
Grillo: Abbiamo avuto il 25% ma non abbiamo vinto. Andremo in Parlamento, ma non posso fare alleanze con i partiti di Bersani e Berlusconi. Inoltre la parola governare mi inquieta. Governati da che cosa o da chi? Io preferisco essere guidato dalle idee e non dalle persone. Vogliamo rivolgerci direttamente ai bisogni della gente, così sarà la nostra partecipazione al governo. La decisione sulla costruzione di un'autostrada o di pista ciclabile, decideranno i cittadini. Noi ci consideriamo solo degli amministratori, che siedono lì grazie ai cittadini.

Wabnitz: Ma parliamo dell'euro. Lei chiede l'uscita dell'Italia dall'Eurozona.
Grillo: Spesso mi vengono attribuite delle esternazioni sull'euro, che io non ho fatto. La tragedia dell'Italia non è l'euro, ma il debito pubblico che sale di anno in anno. Mario Monti ha spinto questo debito alle stelle. Monti è stato l'amministratore dell'insolvenza, poiché l'anno scorso siamo andati in fallimento. Se rimaniamo per strada, portiamo giù anche l'Europa. Il compito di Monti è stato di gestire ordinatamente il fallimento, dare soldi alle banche francesi e tedesche attraverso la banca centrale europea per ricomprare i fondi di stato. Quando le banche riavranno avuto serenamente i loro crediti, noi potremo andare in bancarotta come Spagna, Portogallo e Irlanda. I mercati emergenti sono ora Brasile, Russia e Turchia. Non dobbiamo più lasciarci schiavizzare dal debito pubblico. Siamo entrati con una moneta comune in mercati diversissimi, probabilmente è questo il misfatto. Ora abbiamo bisogno di un piano B per l'euro che metta ordine nella pianificazione del calcolo dei costi e della produttività per i prossimi 5 anni. Su questo informiamo e discutiamo. Informiamo, poi ci sarà un referendum popolare per decidere se rimanere o uscire dall'euro. Non si tratta di Grillo o di Bersani o di Berlusconi, il popolo italiano decide e questa è democrazia.

Wabnitz: Un'uscita dall'Europa non è pensabile, che piani ha lei per l'Europa?
Grillo: Per prima cosa vogliamo migliorare la comunicazione, Non sappiamo nulla uno dell'altro, perché ogni legge deve essere tradotta in 11 lingue? Perché ci sono 20 Commissioni con più di 25.000 impiegati? Perché io non posso più avere arance italiane, ma debbo farmi una spremuta solo con quelle spagnole o tunisine? Voglio un piano alternativo. Non sono un contestatore, noi siamo democratici conservatori. Vogliamo acqua libera gestita dallo Stato, un sistema sanitario statale, uno Stato sociale.

Wabnitz: Lei è un comico di professione. Peer Steinbrueck definisce lei e Berlusconi due clown e si dice indignato della vostra vittoria elettorale.
Grillo: Sono un clown, nel senso positivo della parola. Il clown lascia dietro di sé un'impressione positiva.