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Voto Olanda, Turchia: Ue verso l'abisso, presto guerre di religione

La tensione con Ankara non si placa e arriva anche una nuova critica alla Germania: "Insultano Erdogan". Merkel e Hollande: "Ok ai comizi dei politici turchi, ma rispettino le nostre regole"

L'Europa sarà presto teatro di "guerre di religione".

Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, commentando l'esito delle elezioni in Olanda. Secondo Ankara "non c'è differenza tra i liberali al governo di Rutte e i fascisti di Wilders. Stanno conducendo l'Europa in un abisso". I rapporti tra Olanda e Turchia sono peggiorati dopo il divieto da parte della autorità olandesi di consentire comizi ad alcuni ministri turchi.


Secondo il governo turco "non c'è differenza" tra i liberali-conservatori al governo di Mark Rutte e i "fascisti" di Geert Wilders: "Guardate i socialdemocratici (così nel testo, ndr) e i fascisti di Wilders, non c'è differenza, hanno la stessa mentalità - ha commentato all'indomani del voto in Olanda il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu - Dove andrete? Dove state portando l'Europa? Avete iniziato il collasso dell'Europa e le state scavando la fossa. Presto le guerre sante inizieranno in Europa".

L'ultima settimana di campagna elettorale in Olanda si è svolta all'ombra della violenta polemica con Ankara, dopo il divieto da parte della autorità olandesi di consentire comizi ad alcuni ministri turchi in vista del referendum costituzionale del 16 aprile in Turchia. Nei Paesi Bassi vivono circa mezzo milioni di turchi su una popolazione complessiva di 17 milioni di abitanti.


Ankara contro la Bild: "Insulta Erdogan" - E non si placa in generale la polemica tra Turchia e Paesi Ue. Nel mirino di Ankara torna adesso la Germania, e in particolare la stampa tedesca. Il ministero degli Esteri ha accusato la Bild di "insultare" il presidente Recep Tayyip Erdogan, dopo che il giornale lo ha definito in prima pagina "non democratico" e "non gradito" in Germania. "Negli ultimi tempi, i media europei sembrano fare a gara per diffamare il nostro Paese e il nostro presidente con argomenti politici, invece che pubblicare notizie imparziali e corrette", si legge nel comunicato, in cui la stampa europea è accusata anche di "prosperare sulla xenofobia e sul razzismo".

La posizione di Merkel e Hollande - Intanto Angela Merkel e Francois Hollande, in una telefonata avuta oggi, secondo quanto ha riferito il portavoce di governo Steffen Seibert a Berlino, hanno spiegato che gli incontri elettorali dei politici turchi, in Germania e in Francia, continueranno ad essere possibili, ma solo a precise condizioni. "Devono essere annunciati per tempo, in modo trasparente e attenersi rigorosamente al diritto e alla legge tedesca e francese". I confronti con il nazismo, su cui Ankara ha ripetutamente insistito nei giorni scorsi, sono ancora una volta rigettati come "inaccettabili".