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Usa, lʼFbi lancia una taglia record di tre milioni di dollari su un hacker russo

Eugeniy Bogachev è accusato di aver rubato oltre 100 milioni di dollari da conti bancari online

Eugeniy Bogachev
-afp

Una taglia record da 3 milioni di dollari: è quella annunciata dall'Fbi sul cybercriminale russo, Eugeniy Bogachev, accusato di aver rubato oltre 100 milioni di dollari da conti bancari online. Il premio sarà riconosciuto a chiunque fornirà informazioni utili alla cattura e alla condanna del temutissimo hacker, che gli investigatori credono si trovi in Russia.

Usa, lʼFbi lancia una taglia record di tre milioni di dollari su un hacker russo

Gli hacker "costano" agli Usa 400 milioni di dollari all'anno - Il caso rischia inevitabilmente di alimentare le già elevatissime tensioni tra Washington e Mosca, e conferma la determinazione dell'amministrazione Obama nel tentare di sradicare il fenomeno criminale alimentato dagli hacker che, secondo gli ultimi dati della Nsa, costa alle società e ai consumatori americani circa 400 miliardi di dollari l'anno.

Per l'Fbi, Bogachev sarebbe protetto dalla Russia - Secondo l'Fbi Bogachev, ricercato da tempo, godrebbe di protezione da parte di esponenti dell'alta società in Russia. Le prime accuse nei suoi confronti da parte delle autorità americane risalgono alla metà del 2014. E la taglia posta per la sua cattura è negli Stati Uniti la più elevata di sempre nel campo della lotta ai cybercriminali.

Il "GameOver Zeus" - Per gli investigatori il virus utilizzato da Bogachev per i suoi furti sul web (noto come "GameOver Zeus") è "un tipo di malaware estremamente sofisticato realizzato apposta per rubare informazioni bancarie e altre credenziali dai computer infettati". E questi ultimi sarebbero centinaia di migliaia in tutto il mondo, con il "contagio" che avviene principalmente tramite "spam e-mail" e messaggi di "phishing".

Bogachev rischia il carcere a vita - Tra le accuse che l'Fbi muove a Bogachev quelle di cospirazione, frode su internet, frode bancaria e riciclaggio di denaro sporco. Abbastanza da passare quasi il resto della sua vita in carcere.

Lo scorso 13 febbraio un altro pericoloso cybercriminale russo, Vladimir Drinkman, era stato estradato negli Usa dall'Olanda con l'accusa di aver rubato i numeri di ben 160 milioni di carte di credito tra il 2005 e il 2012. Una estradizione che il ministero degli Esteri russo aveva definito "un serio colpo alle relazioni tra Russia e Stati Uniti".